La Nasl non esiste più: giocano le squadre 2

Sarà una primavera molti diversa per Rocco Commisso ed il suo staff. L’imprenditore italomericano, proprietario del NY Cosmos e forza trainante dietro la NASL, avrà delle decisioni impegnative da assumere. Probabilmente dovrà compiere un miracolo calcistico per organizzare (o riorganizzare) una lega che non ha più lo status desiderato, un numero sufficiente di squadre (e giocatori) ed un buon rapporto con la Federazione. Commisso ha però vaste risorse finanziarie ed un network di contatti professionali non secondo a nessuno. Ma, soprattutto, è un imprenditore che si esalta davanti alle difficoltà.

La US Court of Appeal ha azzerato le speranze della NASL di sopravvivenza alle vecchie condizioni. Ha infatti respinto l’appello della lega e negato l’ingiunzione preliminare per il mantenimentio di Division 2. La NASL non ha più un titolo sportivo e deve presentare una formale richiesta per essere riammessa alla USSF. Alla domanda deve allegare il piano programmatico che includa club, loro caratteristiche ed affidabilità finanziarie nonché garanzie sugli stadi che ospiterebbero le partite. Si tratta, in buona sostanza, di partire molto dal basso visto che al momento sono cinque i club rimasti nella North American Soccer League: NY Cosmos, Miami, Puerto Rico, Jacksonville e San Diego. L’annunciata Orange County (California) non ha formalizzato la partecipazione per problemi legati allo stadio.

LE TAPPE DELLA DISPUTA

I tre giudici della sentenza d’appello non hanno riscontrato come sufficienti gli estremi su cui si basava la denuncia NASL (rigettata a settembre in prima istanza da una corte di Brooklyn) fondata sul principio di antitrust. Per la North America Soccer League, la USSF privilegia la MLS ed esclude campionati con potenziali ambizioni parallele. I giudici sostengono inoltre il diritto della federazione a stabilire gli standard di ammissione ai campionati (contestati dalla NASL).

Tra le decisioni di Commisso, quella se proseguire con la vertenza legale, che ha una doppia ramificazione visto che la NASL ha in piedi anche una vertenza civile contro i componenti del consiglio d’amministrazione della USSF (tranne uno) per violazione dei principi non-profit dello statuto federale.

Improbabile un accordo extragiudiziale, è inimmaginabile che Commisso sospenda l’attività calcistica, anche perché proprietario del club nordamericano più famoso al mondo: i New York Cosmos. La decisione immediata è stata quella di non disputare la stagione, iscrivendo le formazioni-2 alla NPSL, campionato formato in gran parte da giocatori dilettanti. Di certo, Commisso non premetterebbe mai che due organismi da lui protetti, NASL e Cosmos, finiscano nell’oblio, e che venga sconfitto da un organismo (la USSF) la cui politica sotto Sunil Gulati è stata vista come troppo accondiscendente verso la MLS e poco protettiva del calcio di base.


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