“El Profe” Diego Valeri: recordman con i Portland Timbers

Se Portland vuole arrivare in fondo ai playoff come l’anno scorso e magari vincerli come nel 2015 non può che aggrapparsi al genio di Diego Valeri. El Profe. Il suo capitano. La sua anima. Cuore e testa sempre connessi in tutte le sue 245 presenze con la maglia dei Portland Timbers. L’intelligenza applicata al calcio o giocatore più intelligente della MLS. Fate voi. Diego Valeri non può essere altrimenti.

Lui classe 1986, nato a Lanùs come Diego Armando Maradona – è nipote del Pibe de Oro – e cresciuto non al Boca Juniors ma al Club Atlético Lanús, ha sempre messo la razionalità davanti alla Garra. Un argentino atipico. Proprio con la maglia dei Granate e grazie al suo primo allenatore Miguel Ángel Brindisi ha imparato a muoversi in campo da trequartista con cui vince nel 2007 il Torneo di Apertura. Una vita da trequartista? Sì, meglio però da assistman. 30 assist in 3 anni.

Juve e Napoli sono state molto vicine a lui, ma alla fine è stato il Porto di Jesualdo Ferreira a prenderlo in prestito. Esperienza in chiaroscuro quella con la maglia dei Dragoes, con la quale vince nel 2010 solo una Coppa Portoghese. Era il Porto di Hulk, Fredy Guarin e Radamel Falcao con cui instaura una grande amicizia (provando invano a convincerlo a venire in MLS nel 2016). Troppa concorrenza a Oporto, e così anche con all’Almeria anche a causa di problemi fisici.

Il ritorno al Barrito de Buenos Aires nel 2011, la seconda chiamata dall’Italia e l’ennesimo rifiuto: è la Lazio ad essere beffata questa volta, perché Diego Valeri sceglie la Major League Soccer. La maglia è quella dei Portland Timbers.

La franchigia dell’Oregon lo preleva dal Lanùs a titolo temporaneo per poi riscattarlo – 3 milioni di euro – e farne il suo Designated Player. Anzi di più, la bandiera del club. Subito al suo primo anno in MLS diventa Newcomer of the year 2013, ma è solo l’inizio. Sì, perchè l’anno successivo porta Portland in finale playoff 2015 in casa dei Columbus Crew e decide di mettere le cose in chiaro fin da subitissimo: goal dopo 27 secondi e finale in tasca.

Diventa il miglior marcatore della storia dei Timbers con 87 reti – di cui 9 consecutive nel 2018 rompendo il record di goal consecutivi in Regular Season – e assistman con 68 assist. Solo? No, perchè nel 2017 è nominato MVP della stagione.

Diventa soprattutto: cerebro, alma y corazón di Portland. Classe, visione, intelligenza. E’ lui il fulcro di ogni azione d’attacco dei Timbers. Soprannominato El Profe o El Maestro. Non a caso la MLS lo ha nominato “calcisticamente” il giocatore più intelligente, pensiero condiviso anche dal connazionale Ignacio Piatti. Noi gli crediamo.

A 33 anni la sua casa è il Providence Park e la sua famiglia è la Timbers Army. Perché dopo aver indossato per 245 volte quella maglia è nato e si è consolidato qualcosa di indissolubile. “Portland ha rinforzato la mia convinzione che uno ha successo se riesce ad avere un impatto nella st oria di un club, non se uno gioca per una delle migliori squadre al mondo”.

Futuro? Non ora. C’è un tempo per tutto, prima però i playoff contro Real Salt Lake e poi si vedrà. Noi ne siamo certi, Diego Valeri farà la scelta intelligente.


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