It’s Called Soccer – s06 ep1

Benvenuti alla nuova stagione, la sesta – la sesta! – di It’s Called Soccer, la rubrica sul meglio (e peggio, e invalutabile, e strano, e divertente) del calcio statunitense. Come vedrete, quest’anno il formato è cambiato, ed ha molte più parole. Ma forse vi aiuterà ad avere un quadro più completo di una lunga stagione. Almeno questo è il nostro augurio. Iniziamo.

 

Prima pagina

Il lockout degli arbitri MLS

“Cosa diavolo rappresenta questo maiale gonfiabile?” chiederete voi, ed è una legittima domanda, ma era un’immagine troppo bella perché io potessi fare a meno di inserirla. Il maiale in questione è stato gonfiato dagli arbitri membri della PSRA, l’associazione sindacale che rappresenta gli interessi dei fischietti MLS, fuori dagli uffici della PRO, l’equivalente statunitense dell’AIA, come protesta per la serrata imposta dall’associazione in seguito alla votazione in cui, con una percentuale molto vicina al 100%, gli arbitri hanno rifiutato l’accordo tentativo tra PRO e PSRA. Per questa ragione, la MLS 2024 è iniziata con arbitri sostitutivi, una selezione di pensionati che hanno tolto il fischietto dal chiodo per l’occasione, elementi con esperienza nelle serie minori e/o nella NCAA o arbitri provenienti dall’estero. Questo lockout ha spinto la MLS a posticipare l’introduzione di alcune delle regole che pianificavano di implementare, come il mostrare lo scorrimento dei minuti di recupero anche sui cronometri negli stadi e annunciare al pubblico le decisioni dell’arbitro al VAR tramite microfono. Nella sua intervista con Taylor Twellman a Miami, prima dell’inizio della partita d’apertura della stagione, poi vinta da Inter Miami 2-0 contro Real Salt Lake, Don Garber, commissioner della MLS, che non partecipa alle trattative ma è responsabile di una parte consistente del finanziamento della PRO, ha criticato la decisione della base di rigettare l’accordo trovato dal proprio sindacato, dicendo però una cosa falsa, visto che è molto comune in trattative di questo genere una votazione che bocci l’accordo, soprattutto se, come in questo caso visto l’avvicinarsi della nuova stagione MLS, le due parti si sforzano di trovare un accordo con poco tempo a disposizione per perfezionarlo. Quanto durerà ancora lo sciopero? Non è chiaro, sicuramente non per tutta la stagione e probabilmente non si dovrà neanche attendere l’estate, però intanto la qualità dell’arbitraggio sicuramente calerà, e visto che già con gli arbitri PRO ci sono sempre state molte polemiche – d’altronde, un arbitraggio perfetto è impossibile – è legittimo attendersi che al primo grande caso di pesante errore, la PRO – e di conseguenza la MLS – siano maggiormente stimolate a concludere ancora più in fretta l’accordo, magari cedendo a tutte le concessioni attese dal sindacato. Come si è conclusa la prima settimana? Tutto sommato, non è stata disastrosa. Certo, ci sono stati errori gravi, come quello del direttore d’orchestra italiano Gabriele Ciampi, che ha espulso per secondo giallo Mark Delgado per un contrasto che forse non era neanche fallo, ma questo è la normalità – io non parlo mai di arbitri, ma se avessi voluto, anche gli scorsi anni hanno sempre offerto tanto materiale per intossicare il dibattito – e tutto sommato la differenza non è stata così significativa. Un dettaglio importante, però, è stato sottolineato dall’ex arbitro MLS Corey Rockwell: in media, in una normale settimana MLS, si andava al VAR in quattro occasioni. Questa settimana si è scavallata la doppia cifra prima ancora che si fossero giocate tutte le partite.

 

Taglio medio

Il potenziale ruolo offensivo di Hugo Lloris nel sistema di Steve Cherundolo

Sotto l’ex bandiera dell’Hannover, Los Angeles FC è diventata una squadra quasi allergica al pallone e a qualsiasi cosa possa avvicinarsi al possesso palla. Il contropiede, come dimostra anche il passaggio del testimone di guida tecnica della squadra dal giocoliere Carlos Vela alla vertigine lineare da equilibrista di Denis Bouanga, è ormai lo strumento principale di creazione offensiva, e contro Seattle Hugo Lloris ha subito dimostrato in che modo possa essere più utile del suo predecessore Maxime Crepeau, rispetto a cui forse non è più così superiore considerando strettamente le abilità classiche richieste ad un portiere. Lloris ha un cannone nelle mani e nei piedi con cui è in grado di lanciare i contropiedi ed essere utilissimo sul gioco lungo, come dimostra questo video in cui pure è assente la giocata principale, il lancio per Bouanga da cui poi nasce lo splendido raddoppio di Bogusz. Se le avversarie vorranno fermare LAFC quest’anno, potrebbe essere fondamentale farsi trovare pronti e attivi nel rientro in difesa ogni volta che il portiere francese blocca il pallone.

 

Nuovo anno, vecchi Crew

La squadra tatticamente più interessante della MLS, oltre che quella campione, è tornata giocando al suo ritmo, sfilacciando gli avversari con la loro coscienza sistematica: agiscono come un singolo. In particolare, nella partita contro Atlanta, Nancy ha sfruttato l’estrema propulsione offensiva dei due terzini avversari, punendo sistematicamente sugli esterni con una duplice funzione: creazione offensiva, ma anche una maggiore copertura difensiva, dal momento che tanto i due terzini quanto i due esterni dovevano abbassarsi per difendere l’overflow sulle fasce. Cambi di gioco come quello che inaugura il gol della vittoria sono stati il tratto distintivo dell’intera partita, e Atlanta non ha mai trovato una risposta a questa soluzione, risultando anche pigra nel coprire gli scambi continui di posizione tra i cinque d’attacco – i due in appoggio a Cucho più gli esterni a tutta fascia – e permettendo al colombiano di partire di fatto come esterno, con i piedi sulla linea laterale, nell’azione di quello che sarebbe diventato il suo gol, permettendogli così di concludere praticamente senza opposizione.

 

L’angolo delle overreaction: Austin e Colorado devono far saltare in aria tutto?

 

Ovviamente nessuna delle due, ci vuole pazienza e calma, ma quello che è sicuro è che nonostante i tanti cambiamenti ci sono ancora elementi delle precedenti annate che potrebbero far guardare con negatività al futuro: Austin ha di fatto riconfermato non solo Josh Wolff ma i suoi titolari in blocco, pur avendo trovato in Rodolfo Borrell un GM che dovrebbe arrivare con l’intenzione di costruire un modello di squadra a sua immagine e somiglianza, mentre Colorado pur avendo aumentato l’ambizione dei profili su cui si è concentrata, ha comunque continuato a preferire progetti di reclamazione e giocatori (e un allenatore) reduci da esperienze deludenti, di fatto una versione più speziata e piccante di quella che è sempre stata la ricetta del GM Padraig Smith.

 

Ok ok ok… non posso esimermi dal citare questa cosa

Se essere scavalcati mentre si è a terra dalla giocata di un fantasista diminutivo con una fenomenale sensibilità nell’arto che controlla il pallone permette alla persona caduta di acquisire alcuni superpoteri, allora è estremamente probabile che tra vent’anni Andrew Brody diventi, come Tyronn Lue, un grandissimo allenatore. Ma non facciamo in modo che questo miliardesimo atto di meraviglia nei confronti del gioco del calcio a cui Lionel Messi ha saputo dare forma nel corso della sua carriera passi, se non inosservato, quantomeno limitato incorrettamente al campo delle cose buffe. Anche in quello che sembra, per le sue capacità, un banalissimo scavetto, c’è qualcosa di assolutamente unico e forse irripetibile nella sensibilità che ogni parte del piede di Messi ha sviluppato per il pallone, un capolavoro di meccanica per cui la sua caviglia riesce a snodarsi quei millimetri in più necessari per dare al pallone un angolo quasi ad effetto, e guardarlo a velocità x0,25 aiuta, ma comunque potrebbe risultare troppo veloce: il tallone dell’argentino resta sempre immobile, non ha la benché minima oscillazione, mentre il resto del piede si muove non dal basso verso l’alto ma da destra verso sinistra. Se chiedeste ad un ingegnere della NASA di calcolare la traiettoria di questo pallone, ci vorrebbero giorni. Giocate come queste non nascono nella mente, non esistono perché uno spirito abita il piede di una persona, esistono come un ambiente, come un’azione collettiva di tutti gli elementi che lo compongono, come un fiore che cresce sotto un albero.

 

I premi (quelli veri)

MVP della settimana
Christian Benteke

Nell’intervista post partita, il belga ci ha tenuto a sottolineare che si trattava di gol semplici, e magari è pure così, ma se Tracy Austin e la recensione della sua biografia per mano di David Foster Wallace ci hanno dimostrato che magari gli atleti non hanno sempre una comprensione piena della loro straordinarietà, allora forse dovremmo ricordare che è dote dei grandi cannonieri non segnare molti gol difficili, ma trovare sempre il modo di realizzare quelli facili.

 

Gol della settimana
Carles Gil

Anche in una sconfitta segnata dalla disgraziata prestazione di Giacomo Vrioni, espulso per due falli veramente stupidi nella prima frazione di gioco, lo spagnolo ci ha tenuto a ricordarci perché è stato MVP della lega in una delle squadre più dominanti nella storia della MLS.

 

Assist della settimana
Brujo Martinez, ma a dir la verità il gioco di squadra di Philadelphia

Philadelphia, sotto Jim Curtin, non è mai stata necessariamente nota per delle combinazioni offensive esaltanti, ma ormai il livello tecnico, soprattutto grazie a ragazzi del vivaio come Sullivan e McGlynn, è cresciuto enormemente e rende possibili anche azioni del genere.

 

Parata della settimana
Jonathan Sirois

Montreal lo scorso anno aveva esordito con cinque sconfitte nelle prime sei trasferte. Ordine del giorno per il nuovo tecnico Laurent Courtois, quantomeno evitare una striscia negativa d’apertura del genere, che è capace di ammazzare una stagione. L’aiuto fondamentale per mettere un primo mattoncino nella giusta direzione è arrivato anche grazie ai riflessi del classe 2001, che per la prima volta inizia una stagione da titolare. Forse non la parata tecnicamente migliore, in questo senso citofonare Sean Johnson, ma la più importante.

 

Prospetto della settimana
Dante Sealy

Nelle selezioni giovanili, Dante Sealy era considerato un esterno dal potenziale simile a quello dei coetanei o quasi Giovanni Reyna e Ricardo Pepi. Poi alcune difficoltà nello sviluppo durante il prestito al PSV e un atteggiamento non sempre professionale lo hanno danneggiato, ma in questa off-season qualcosa sembra essere cambiato, e Estevez ha iniziato a trasformarlo in un terzino. L’esperimento ha dato per ora già dei frutti, per quanto acerbi, e i segnali sono esaltanti. La sua pre-season è stata una delle più discusse, in senso positivo, della MLS, e all’esordio nel nuovo ruolo in partita ufficiale il classe 2003 ha segnato il gol della vittoria nei minuti di recupero con un tiro più difficile di quello che sembra, soprattutto perché non è così semplice tenere il pallone rasoterra e non spararlo in curva.

 

I premi (quelli meta)

MVP romantico
Spencer Richey

MVP romantico non vuol dire necessariamente “legato al mondo dei social”, ma è anche vero che sono loro spesso a far uscire alcune delle più interessanti storie della settimana.

 

Premio della critica alla partita ubriaca della settimana
Philadelphia-Chicago

I Chicago Fire sembrano una squadra competente!!! Già questo sembra molto, soprattutto perché il test è arrivato contro una squadra di alto livello, sia pure reduce da un turno infrasettimanale in Champions nordamericana – come al solito, anche quest’anno le squadre MLS faticano a gestire il doppio impegno, e nel primo weekend chi ha giocato il turno infrasettimanale ha totalizzato cinque pareggi, una sconfitta e zero vittorie – ma comunque nel finale sono tornati i vecchi spettri di una squadra fragile e inconcludente, capace di farsi pareggiare due volte (una annullata) nel recupero e di sprecare, con Tom Barlow, un’occasione gigantesca per la vittoria.

 

Miglior assist ad honorem
Thiago Almada

Columbus, anche negli scorsi playoff, aveva fatto un lavoro eccellente nel fermare, o comunque limitare, il campione del mondo argentino. Ci sono riusciti anche nell’apertura della nuova stagione, ma con giocatori del genere anche quando ci riesci per molto tempo, non puoi *sempre* tenerli a bada.

 

Premio David Beckham a Ilie

Lo scorso anno quasi ogni spettatore del Season Pass è stato tormentato da uno spot di Continental la cui catchprase era “che scelta intelligente di Ilie”. Ecco, questa non è stata una di quelle scelte.

 

Premio per il miglior primo controllo che porta al gol
Chicho Arango e Asier Illarramendi

Che sia, come nel caso del colombiano, che a volte un controllo di palla può valere metà di un gol, o, come in quello dell’ex Real Sociedad, che può creare da solo uno spazio per un tiro che altrimenti non avrebbe ragione di esistere, questi gol sono una gioia per tutti quei vecchi allenatori che abbiamo incontrato da ragazzini che ci tenevano a sottolinearci l’importanza dei fondamentali.

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