PLAYOFFS!? – Ep1

Benvenuti all’episodio pilota di Playoffs!?, quella che mi piace credere sia la prima rubrica il cui titolo potrebbe in effetti essere sostituito da una di quelle “immagini che puoi sentire” – nel caso invece la foto in questione non vi dica niente, qui c’è una spiegazione. All’interno di questa rubrica prenderemo in analisi tutto lo scibile dei playoff MLS e NWSL, li butteremo in un frullatore, e ve li offriremo in digeribilissimi pezzi da divorare con un sol boccone, opportunamente classificati sulla base di quale partita è stata più strana, divertente e assurda. Iniziamo.

 

8 – CF Montreal – Orlando City 2-0

La partita in cinque-parole-o-meno: Mai in dubbio

All’interno di uno degli ambienti più sottovalutati del calcio nordamericano – il Saputo Stadium è piccolo, ma l’atmosfera è assolutamente incendiaria grazie alle urla dei sedicimila tifosi quebecois, soprattutto quando si arriva ai playoff – la Montreal di Wilfried Nancy si è comportata come ci si aspetta che un #2 seed debba comportarsi: dominando la partita dal primo minuto, facendo prevalere le proprie idee e il proprio sistema, imponendo il proprio ritmo e chiudendo la partita con un 2-0 molto più netto di quanto si potrebbe pensare guardando al tabellino e alla seconda rete dei canadesi arrivata solamente nel recupero su un rigore trasformato da Djordje Mihailovic.

 

Letture aggiuntive: Inside CF Montreal, a club defying the norms in MLS, da The Athletic

 

7 – Los Angeles Galaxy – Nashville SC 1-0

La partita in cinque-parole-o-meno: Nashville alza bandiera bianca

Il duello tra il potenziale MVP della MLS Hany Mukhtar e il meteorite che ha schiacciato il pianeta MLS Riqui Puig si è sgonfiato un po’ come quegli episodi di procedurali un po’ troppo banali in cui il colpevole diventa chiaro da come viene inquadrato la prima volta che appare in scena. Non che la colpa sia dei losangelini, che hanno giocato la loro solidissima partita, meritandosi la vittoria, e neanche del povero Mukhtar, lasciato a giocare da solo contro una difesa rinforzata in estate dall’arrivo di Martin Caceres. Semmai a segnare la partita è stata l’evidente distanza tra una squadra che delle idee le ha, seppure a volte confuse, come i Galaxy, che mette le proprie stelle nella condizione di fare la differenza, e una squadra che dalla propria stella fa dipendere tutte le sue fortune offensive, costringendolo ad un carico di aspettative e di responsabilità forse eccessivo, come fa Nashville con Hany Mukhtar. Il risultato della partita non è mai sembrato essere in equilibrio e la continua rinuncia di Nashville alla costruzione non ha fatto altro che facilitare il lavoro ai Galaxy, che vista la forma recente non ne hanno proprio bisogno. Se non altro la partita ci ha regalato l’accoppiamento che tutti si attendevano da questi playoff, e nella notte italiana tra giovedì e venerdì il secondo El Trafico nella storia dei playoff MLS avrà luogo al Banc of California Stadium.

 

Letture aggiuntive: Riqui Puig and Gaston Brugman are the force behind the Galaxy’s rejuvenation, dal Los Angeles Times

 

6 – FC Dallas – Minnesota United 1-1 (Dallas vince ai rigori)

La partita in cinque-parole-o-meno: Troppa fatica per Dallas

Se potessi sintetizzare cosa sia l’esperienza di guardare la MLS, sceglierei probabilmente il gol di Emanuel Reynoso che porta in vantaggio gli ospiti. Tagliando la clip in modo da escludere ciò che passa tra il secondo tocco di palla di Bongokuhle Hlongwane e il suo assist per il fantasista argentino, avremmo davanti un’azione oggettivamente eccezionale, impreziosita da un controllo di palla che fa rinsavire da tutti i mali. Aggiungendo quei secondi nel mezzo si ha però modo di assistere ad un autoscontro da sitcom, molto divertente ma anche abbastanza inspiegabile da parte del difensore di Dallas. Più che un controsenso, è la dimostrazione della natura complessa di una lega costruita sugli equilibri sottili del salary cap. Ma l’intrattenimento non manca, come dimostrato anche dal calcio di rigore che ha spedito FC Dallas al turno successivo. Con sui piedi la palla della vittoria o dei rigori ad oltranza, Alan Velasco ha deciso di andare per un cucchiaio sicuramente meglio riuscito di quello che comunque aveva garantito la rete al primo tentativo di Franco Jara. Cucchiaio riuscito, e Dallas che continua la sua striscia positiva di vittorie dal dischetto – così avevano passato, nel 2020, l’ultimo turno di playoff da cui erano usciti vincitori.

 

Letture aggiuntive: Velasco panenka shoots down the Loons, da 3rd Degree

 

5 – San Diego Wave – Chicago Red Stars 2-1 d.t.s.

La partita in cinque-parole-o-meno: Alex Morgan è in missione

Nella nottata italiana, le San Diego Wave hanno fatto fare la conoscenza dei playoff al loro nuovissimo Snapdragon Stadium, e con l’occasione hanno battuto il record di presenze per una partita di post-season della NWSL stabilito… due ore prima dalle Houston Dash. Il primo approccio è stato abbastanza traumatico, con l’errore in impostazione di Sheridan – per tutta la stagione una garanzia nella costruzione dal basso per le Wave di Casey Stoney – a regalare uno dei gol più facili della carriera di Yuki Nagasato. Il pareggio di Van Egmond ha rimesso la partita in carreggiata, ma non è bastato a San Diego per far valere la propria pressione sulle ospiti e chiudere la questione nei novanta minuti. Ai supplementari Alex Morgan ha fatto le solite cose da Alex Morgan, segnando un gol, ma per certi versi ha fatto anche una cosa non molto da Alex Morgan, prendendosi un tiro – che forse era un cross? Non lo so, visto il livello della calciatrice mi sento di darle il beneficio del dubbio, ma non posso escludere il contrario – da una posizione estremamente angolata e sorprendendo il portiere delle Red Stars con il gol decisivo per il passaggio del turno.

 

Letture aggiuntive: Oh what a night! San Diego Wave FC 2 – Chicago Red Stars 1, da LAG Confidential

 

4 – New York Red Bulls – FC Cincinnati 1-2

La partita in cinque-parole-o-meno: Troppo energy drink stroppia

Ci sono molti tratti in comune tra le idee calcistiche di New York Red Bulls e FC Cincinnati, il tema è stato ampiamente discusso non solo da queste parti, ma in generale tra chi si occupa di Major League Soccer. Eppure non solo il risultato dello scontro diretto in una Red Bull Arena semivuota, ma anche l’andamento della partita stessa ci rivela la differenza fondamentale per cui una squadra come Cincinnati può, con poche acquisizioni, rivoltare la propria storia e passare dal cucchiaio di legno alla prima qualificazione ai playoff mentre i Red Bulls, nonostante la striscia positiva di tredici qualificazioni ai playoff consecutive, sono usciti per dieci volte al primo turno, incluse le ultime tre partecipazioni alla post-season. La vittoria di Cincinnati ha messo in mostra la testardaggine di Gerhard Struber e amplificato i limiti di uno stile di gioco che rifiuta di applicare un qualsiasi forma di controllo alla partita in un contesto in cui saper gestire i momenti è fondamentale. Ci sono tante cose positive all’interno dell’organizzazione dei New York Red Bulls. Sono tra le migliori nello sviluppare i calciatori, non solo i giovani, e sono evidentemente competitivi sul lungo periodo. La franchigia però, che sia per mancanze della proprietà o del tecnico, arriva sempre corta all’obiettivo, e non sembra neanche esserci tutta questa fretta di trasformarla in una contender. Quante volte dovrà ripetersi questa situazione prima che i contro comincino ad oscurare i pro?

 

Letture aggiuntive: Playoff exit reminds the Red Bulls that it’s still 2022 in all the worst ways, da Once A Metro

 

3 – New York City FC – Inter Miami 3-0

La partita in cinque-parole-o-meno: Le copertine allo sconfitto

Non poteva certo saperlo al fischio d’inizio, e sicuramente credeva di essere in grado di riuscire ad evitarlo, ma la carriera di Gonzalo Higuain è terminata in una piovosa notte newyorchese, in uno stadio per il baseball, calciando una punizione che, per il risultato, assomigliava maggiormente ad un field goal. Il video delle sue lacrime ha fatto il giro del mondo, e probabilmente lo avete già visto anche voi. L’addio di Higuain non è stato però l’unico momento degno di nota di una partita che, pur non essendo molto combattuta nel risultato, è stata tra le più interessanti del weekend. Incontro ad altissima intensità tra due squadre molto tecniche – i padroni di casa, in particolare, sono veramente impressionanti per la qualità media altissima delle loro formazioni titolari, pur con molte assenze – la pioggia non ha reso la partita meno interessante o più pasticciona. Almeno un paio di immagini sono state immediatamente da consegnare al pantheon dei momenti più incredibili della storia dei playoff. In primo luogo il miracoloso salvataggio sul pallonetto di Heber di Aimé Mabika, con il conseguente quasi autogol comico di Christopher McVey, e poi lo splendido gol di squadra di NYCFC, una costruzione da diciannove passaggi consecutivi con almeno un paio di passaggi dalla bellezza abbacinante. I campioni in carica hanno finalmente trovato la giusta quadra per riconfermarsi nei playoff?

 

Letture aggiuntive:  NYCFC’s MLS Cup defense starts with “master class” against Inter Miami, da mlssoccer.com

 

2 – Houston Dash – Kansas City Current 1-2

La partita in cinque-parole-o-meno: Il fattore campo non basta

 

La partita di Domenica deve aver saputo pesantemente di beffa per le Houston Dash. Alla loro prima qualificazione ai playoff NWSL, con la possibilità di giocarsi uno scontro cruciale con il fattore casalingo, le Dash hanno raccolto ventunomila spettatori dentro il PNC Stadium, primo sellout nella storia della franchigia, sperando di sfruttare un’atmosfera decisamente favorevole alla formazione casalinga e mostrando il potenziale che il calcio – maschile e femminile – ha a Houston nonostante le storiche difficoltà delle franchigie. A questi livelli però avere il fattore campo non può essere abbastanza per avanzare al turno successivo. Quello che però potrebbe aiutare a passare il turno potrebbe essere sfruttare le proprie calciatrici in grado di fare la differenza, ma per ragioni ancora non chiare il tecnico delle Dash, Juan Carlos Amoros, ha deciso di togliere al settantacinquesimo minuto la sua migliore calciatrice, Ebony Salmon. L’assenza dell’inglese ha non solo spuntato l’attacco di Houston, ma ha anche liberato la fascia sinistra di Kansas City da una fondamentale preoccupazione. E infatti nei minuti di recupero su un cross arrivato proprio dal terzino che avrebbe dovuto marcare Salmon, le Current hanno segnato il gol del vantaggio regalando l’upset più sorprendente di questa prima settimana di playoff.

 

Letture aggiuntive: With Scott suspended, Loera rises to the moment as Current’s n°6, da The Equalizer

 

1 – Austin FC – Real Salt Lake 2-2 (Austin vince ai rigori)

La partita in cinque-parole-o-meno: Ve lo avevo detto

Da un lato la squadra che più di tutte rappresenta il caos dei playoff, l’underdog per eccellenza di questa MLS, dall’altro la franchigia che nel 2022 ha rimontato più volte – tre prima di questa notte, per l’esattezza – uno svantaggio di due o più gol. Poteva venirne fuori una partita anche solo normale? Ovviamente no. Austin, al suo esordio ai playoff di fronte ad un Q2 Stadium caldissimo, è sembrata sul punto di cedere l’enorme vantaggio con cui teoricamente si presentava alla partita in più fasi, prima subendo due gol in tredici minuti, poi non essendo in grado di chiudere il gap accorciato dalla rete di Driussi e dall’espulsione – assurda – di Rubio Rubin per praticamente tre quarti di partita. C’è voluto un rigore all’ultimo minuto disponibile per permettere a Austin di rimandare la questione fino ai tempi supplementari. Lì Austin ha se possibile sprecato un’altra occasione portando la partita alla conclusione desiderata da Real Salt Lake – che ricordiamo, lo scorso anno con una prestazione molto più rinunciataria era riuscita a eliminare da questa stessa situazione di seeding i Seattle Sounders – ovvero i calci di rigore. A prendersi la scena sul dischetto però è stato il portiere Brad Stuver – e questo trionfo non poteva accadere ad una persona migliore – che ha parato due rigori consecutivi permettendo ai texani di accumulare un vantaggio reso incolmabile dall’erroraccio di Tate Schmitt.

Letture aggiuntive: Austin FC’s comeback habit seeps into playoffs: “Kind of our trademark”, da mlssoccer.com

 

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