USL L1, intervista a Micaletto di Tormenta FC
Abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Marco Micaletto, giocatore italiano dei Tormenta FC, squadra della nuova lega “USL League One”, autore di un gol e un assist nelle prime due partite stagionali. Tifosissimo della Roma e di Francesco Totti.
Sei italiano, di Roma precisamente. Raccontaci come sei finito al Tormenta FC, passando da essere capitano allo Young Harris…
“Per caso. Tutto ha inizio da una chiamata dal Mister dello Young Harris, Mark McKeever il quale mi ha aperto l’opportunità di trasferirmi in USA per giocare nel college system ed allo stesso tempo proseguire il mio corso di studi universitari. Non ho pensato molto e non ho neanche fatto ulteriori ricerche, dopo la prima chiamata con il mister ho capito subito che sarebbe stato l’uomo giusto per aiutarmi a crescere come calciatore. Di fatto, i tre anni passati allo Young Harris mi hanno aiutato ad avvicinarmi al mio potenziale. C’era rispetto reciproco con il mister, il quale si è fidato di me dandomi la fascia da capitano.
… ad Akron University
“Sono stato contattato dall’Akron per giocare e anche se da un punto di vista personale non è stata l’esperienza che desideravo, ho comunque imparato molto dal mister Embick, e posso dire di avere fatto parte di una annata che ha sfiorato la National Championship. L’estate del 2018 fui chiamato da John Miglarese per entrare a fare parte della squadra della lega PDL con la possibilità futura di far parte della squadra professionistica di quest’anno. Mi sono trovato molto bene da subito qua in Statesboro, dal mio rapporto con il Mister, fino ai proprietari (i Van Tassell) e sono riuscito ad esprimermi al meglio delle mie capacità. Il rapporto con il club e l’ambiente, sono stati fattori decisivi nella scelta di tornare qua per il mio primo anno tra i professionisti”.
Che differenze ci sono tra il periodo all’Akron e quello al Tormenta FC?
“Sicuramente l’ambiente. All’Akron ho imparato tanto dal mister e lo reputo come un genio nel mondo del pallone. Ho giocato con ragazzi che saranno sicuramente i prossimi i campioni, ma essendo un giocatore molto creativo, ho faticato ad adattarmi allo stile dell’Akron. Qua al Tormenta mi sento molto più libero di esprimere il mio gioco e sento molta fiducia da parte del club”.
La USL League One è un campionato che è iniziato quest’anno. Come lo vedi in futuro? Se volessimo compararlo con un campionato in Italia a che livello sarebbe?
“Questo è sicuramente un campionato che crescerà. Voglio fare i complimenti al presidente della lega ed a tutti i club che fanno già parte di questo campionato. Sono sicuro che vedremo tanti dei giocatori che militano in questo campionato giocare in MLS. Avendo poca esperienza del livello di gioco delle leghe italiane non saprei compararlo”.
In passato abbiamo notato grazie ad altri ragazzi italiani che studiavano negli USA che il lavoro in campo era molto fisico mentre la parte tattica veniva meno. Come è lavorare con John Miglarese?
“È molto atipico per quelli che sono gli standard USA. È logico che lavoriamo sull’aspetto fisico, ma il mister da molta più importanza agli aspetti tattici e tecnici. Basta guardare la nostra rosa. Abbiamo tanti giocatori che alla fisicità antepongono tecnica e intelligenza calcistica”.
In Georgia la passione per il calcio non scherza. Non parliamo degli oltre 70mila presenti allo stadio di Atlanta che è chiaramente una città più grande, ma come è la situazione a Statesboro?La città (intesa come gente) vi aiuta?
“La comunità di Statesboro ci sostiene tantissimo. Nonostante sia un paese abbastanza piccolo, riusciamo sempre a portare un importante numero di spettatori. E di questi giorni la notizia dell’inizio dei lavori per la costruzione del nuovo Stadio del Tormenta FC. La comunità è stata essenziale a far ciò che questo accada”.
In Italia tra gli appassionati di soccer USA esiste il dibattito sul Pro/Rel negli USA. Ne parliamo forse più noi che loro. Cosa ne pensi? Può cambiare il modo di pensare calcio negli USA e che vantaggio o svantaggi potrà dare nella USL league One?
“Secondo me, creare un sistema Pro/Rel è l’unico modo per far crescere lo sport ancor di più. Il sistema attuale è un po’ triste, vedi alcune squadre che già verso meta campionato smettono di giocare per mancanza di stimoli, visto che non rischiano di essere né retrocesse, né promosse. A mio parere, inserire il sistema Pro/Rel aiuterebbe tanto sia la League One che la Championship a creare campionati più competitivi, e sicuramente anche più interessanti”.
I Dallas FC hanno scelto una squadra (North Texas) in USL League One invece che in USL Championship per far giocare e crescere i propri ragazzi. Pensi sia un campionato più adatto?
“Onestamente non lo so. Credo che sia la scelta un po’ più prudente, in termini di salvaguardia e crescita dei giocatori. Però non credo che ci sia tanta differenza fra i due campionati. Per esempio, noi questo precampionato abbiamo giocato contro il Tampa Bay, Atlanta United 2 e il Charleston Battery, ed abbiamo vinto tutte e tre le partite”.
Ancora sono state giocate poche partite, ma ci sono giocatori nel campionato che consigli di seguire per il futuro?
“Si, quelli del Tormenta. Potrei farvi otto, nove nomi, ma uno in particolare, secondo me è Lucas Coutinho. Giocando la stessa posizione, lo considero un punto di riferimento per me, ha più esperienza di me, e interpreta il ruolo in una maniera esemplare. Fa certi numeri in allenamento che mi fa più contento averlo in squadra piuttosto che come avversario”.
Segui la MLS? C’è una squadra per cui fai il tifo?
“Io tifo la Roma, non potrei mai tifare per un’altra squadra, nemmeno una del MLS, sarebbe come tradire la Magica. Il mio idolo era, è, e sarà, ovviamente, Francesco Totti”.
Progetti futuri?
“Per quanto riguarda il mio futuro, non ci penso molto. Ovvio che voglio arrivare a giocare nelle massime serie, è sicuramente credo di avere le doti per farcela, però adesso mi devo solo concentrare a fare bene qua al Tormenta. Mi trovo bene, ed è l’ambiente ideale per la mia crescita. Detto questo, giocare in Italia, è e sarà sempre il mio sogno”.
Grazie ancora della disponibilità al Tormenta FC ed a Marco auguriamo un grande in bocca al lupo… o alla Lupa a questo punto.
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