Sabrina e Monica Flores, le “gemelle Derrick” del soccer

“Due gemelle, splendide sorelle, con qualcosa in più…”. Gli amanti degli anime hanno fatto un viaggio indietro nel tempo canticchiando queste parole, che non sono altro che la sigla di E’ un po’ magia per Terry e Maggie, due gemelle (appunto) che hanno poteri paranormali, che possono teletrasportarsi quando incrociano i loro mignoli e che sanno leggersi nella mente; una, Maggie, ha un animo romantico e tranquillo, è dolce e femminile; l’altra, Terry, ha i capelli corti, è impulsiva e abile in tutti gli sport.

cyfr8qpvqaaoljQuesto per gli amanti degli anime però! Per chi segue con estrema passione il calcio americano, invece, quando hanno letto “Due gemelle, splendide sorelle, con qualcosa in più…” hanno pensato, per forza di cose, alle gemelle Flores, Monica e Sabrina. Legate, legatissime da quel 31 gennaio del 1996, quando mamma Adriana le diede alla luce. Nate e cresciute a Livingston, nel New Jersey, sotto gli occhi attenti del padre David Flores, hanno sviluppato subito un animo alla Terry, con un pallone da calcio tra i piedi. Le qualità ci sono, sin da giovanissime, tanto che le selezioni giovanili le notano e le fanno giocare: dall’Under 13 fino all’Under 16 una a fianco all’altra sotto la bandiera a stelle e strisce.

Alla Livingston High School mostrano a tutti di che pasta sono fatte, come dei novelli Gemelli Derrick in gonnella; entrambe centrocampiste, attirano gli occhi di due università, prestigiose: Duke e Notre Dame. North Carolina o Indiana? Bianco blu o oro blu? L’oro, spesso, fa la differenza: vada per Notre Dame, visto che Duke cerca giocatrici prettamente difensive. Via, si va a vestire la maglia dei Fighting Irish, dove credono di poter crescere come centrocampisti. Paradossale, visto che vengono trasformate entrambe in difensori…

Sabrina ha qualcosa in più, lo dicono i numeri e i premi individuali: incette di vittorie a livello giovanile, il suo primo anno a Notre Dame gioca tutte le partite dal primo minuto, unica freshman a farlo e nel 2014 è nella seconda formazione ideale. Gli USA la osservano e continuano a chiamarla: punto fermo dell’Under 20 che nel 2015 diventa campione Concacaf. E Monica? Monica c’è, ha passione, spinge sulla fascia e viene chiamata dal Messico, perché c’è sangue latino nelle vene: c’è anche lei in quel 2015 col Tricolor, che arriva sul podio, terzo. Nello stesso girone, pareggiano 2-2 il 4 dicembre: Sabrina col numero 4 a comandare la difesa americana, Monica con il 5 sulla fascia sinistra. Il 25 novembre 2016, invece, l’altro incontro, al Mondiale Under 20: vittoria stars and stripes per 2-1, con le lacrime di Monica consolata, teneramente, da Sabrina. Sì, perché non c’è solo la sportiva Terry in loro, ma anche la tenera e dolce Maggie.

Sempre insieme, dall’High School a Livingston fino al college. Sempre, anche quando il campo le vede avversarie. Sempre! Tranne il 31 gennaio scorso, quando hanno fatto 20 anni e, per la prima volta, la preparazione al pre-olimpico di Monica le ha divise. Se solo avessero avuto la capacità di teletrasportarsi…


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