NASL retrocessa: cosa accadrà e la dura reazione dei New York Cosmos

La Federazione di calcio statunitense ha revocato alla North American Soccer League (la NASL, campionato nel quale militano i New York Cosmos e il Miami FC di Nesta) il titolo D2 (Division 2), che equivale alla nostra Serie B. Lo status era stato concesso provvisoriamente prima dell’inizio della stagione primaverile. La decisione, confermata dalla stessa NASL, equivale alla retrocessione dell’intero campionato (e quindi delle sue otto squadre).

Federcalcio Statunitense e NASL non hanno mai avuto cordiali relazioni nel corso degli anni, e la NASL ha sempre accusato la United Soccer Federation (USSF) di violazioni antitrust intese a proteggere la Division 1, ovvero la Major Soccer League. Ad inasprire ancor di più i rapporti con la federazione è stato l’attuale presidente dei Miami FC, ed imprenditore dei diritti TV, Riccardo Silva, che ha avviato le procedure alla Corte Arbitrale Sportiva con cui indenderebbe obbligare la USSF ad introdurre promozioni e retrocessioni tra le varie leghe in modo da uniformare il meccanismo a quello dei campionati domestici di tutto mondo, oltre che ad accendere ulterormente interesse verso il soccer.

La decisione della USSF è motivata dalla mancanza dei requisiti minimi da parte della NASL per la permanenza in D2, attualmente condivisa con la USL (United Soccer League). Sono tre i motivi principali del rifiuto da parte della USSF, il primo dei quali è di carattere economico. Infatti la NASL, e le sue 8 squadre, dovrebbe dimostrare stabilità finanziaria, fattore non centrato sin dalla nascita, e anzi la lega è stata vicina al collasso alla fine del 2016.

In secondo luogo, secondo la USSF, una lega di seconda divisione dovrebbe annoverare almeno 12 squadre, mentre la NASL per questa stagione ha visto l’iscrizione di sole 8 squadre, sebbene per il 2018 sia previsto un allargamento a California United FC e San Diego. Con le due nuove società si arriverebbe a dieci, ma è ormai dato per certo il ritiro dei San Francisco Deltas che va a complicare ancor di più la situazione.

Il terzo motivo è di natura prettamente geografica, infatti è previsto che la Division 2 debba annoverare squadre in tutte le zone geografiche del territorio americano, ma la NASL non ne dispone nella zona oraria centrale. Tutti questi motivi mettono in forte difficoltà la NASL che è in netto svantaggio rispetto alla USL, lega composta da oltre 30 società che coprono l’intero territorio statunitense e che dispone di una consolidata stabilità economica, grazie anche alla presenza di dieci squadre “B” di MLS, e di 12 che fanno da ponte per l’approdo di giocatori nella massima divisione.

La NASL ha dunque un futuro incerto per la prossima stagione, si potrebbe ripartire dalla terza divisione (D3) con budget molto ridotti, o potrebbe più probabilmente fondersi con la USL e creare una lega ancor più solida visto il desiderio di alcune squadre (North Carolina e Indy Eleven) di entrare a far parte delle USL.

Dura la reazione da parte del presidente e proprietario dei New York Cosmos, Rocco Commisso, che attraverso il seguente comunicato ha fatto capire che non si arrenderà dinanzi all’esclusione: “Sin dagli inizi, quando si giocava allo Yankee Stadium nel 1971, i New York Cosmos hanno conquistato ben otto volte il titolo nei campionati di calcio professionistici e portare al calcio americano stelle internazionali del calibro di Pelè, Franz Beckenbauer, Giorgio Chinaglia, Carlos Alberto e più recentemente Raul e Marcos Senna. Investire milioni di dollari per continuare a costruire la ricca storia del brand calcistico più famoso degli Stati Uniti era il mio modo al fine di restituire tutto quello che il calcio mi ha dato. Ho investito otto mesi fa nei Cosmos con l’auspicio che la federazione calcio statunitense ci avrebbe fatto giocare al livello di seconda divisione abbastanza a lungo per stringere rapporti con la leadership della NASL in modo da far crescere la nostra lega. Sono scioccato dalla decisione della USSF di farci retrocere come lega in terza divisione al termine di questa stagione. Una decisione, dal mio punto di vista, completamente arbitraria ed ingiusta, considerando soprattutto che la NASL sta facendo notevoli progressi per fare crescere la lega ed incrementare la propria stabilità. Voglio rassicurare tutti i tifosi, giocatori, impiegati e sponsor nell’ambiente Cosmos, che continueremo a giocare un calcio di qualità per la restante parte della stagione e che, io stesso farò di tutto per invertire la decisione della USSF!”

Raggiunto ieri per telefono mentre era a Manhattan, Commisso ha preferito attenersi alle dichiarazioni ufficiali rilasciate attraverso il club, ed ha ancora una volta sottolineato che “si tratta di una decisione che crea un’elevata incertezza per tutti, tifosi inclusi. Ora è normale essere indecisi rispetto ai piani di lungo termine”. I Cosmos stanno infatti progettando di spostare l’intera organizzazione a Brooklyn ma, soprattutto, Commisso si dichiara “scioccato perché come è stato scritto, la pre-condizione di acquisire il club era l’acquisizione di status di Division 2”.

Alla domanda se il suo impegno possa cambiare, Commisso risponde come sempre in molte occasioni: “Non ho mai promesso quello che non sono stato certo di mantenere. Dico che ho speso molti soldi e che fin’ora l’esperienza coi Cosmos ha rafforzato la mia passione per il calcio. Sono mancato ad una sola partita interna, quella disputata per Mother’s Day, giorno che ho preferito trascorrere con mia madre, che ha 96 anni. Sono stato ad Indianapolis ed in Arabia Saudita con la squadra, presente forse più della maggior parte dei proprietari della MLS. So bene che non siamo i migliori, non era neppure nei programmi vincere il campionato”.

Ferme restando le cose, dietro le righe (e l’evidente delusione che trapela dal proprietario dei NY Cosmos) si legge che – dopo essersi opposto alla decisione federale “con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione” come dichiara Commisso – se nulla dovesse cambiare la storia dei Cosmos rischia di dover essere riscritta una terza volta. Il calabrese Commisso, uno degli imprenditori italoamericani più facoltosi del Paese, ha quindi evitato di valutare pubblicamente il suo impegno futuro verso i Cosmos.
Inoltre, appare evidente che la federazione abbia deciso di elevare la USL allo status di serbatoio della MLS, ed ha creato una piramide in cui la NASL gioca il ruolo di Terza Serie, con conseguente riflessi sul giro finanziario e d’impatto mediatico.

di Gianluca Palanca e Paolo Tartamella per America Oggi


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