Tra i pali della MLS: Guzan contro Attinella

Nella notte tra sabato 8 dicembre e domenica 9 si disputerà la finale della stagione 2018 della Major League Soccer. Nell’ultimo atto si affronteranno l’Atlanta United del Tata Martino, campione della Eastern Conference e secondo classificato nella corsa al Supporters Shield e i Portland Timbers di Giovanni Savarese, campioni della Western Conference, arrivati all’ultimo atto vincendo il derby di Cascadia ai rigori in casa dei Seattle Sounders, ed espugnando il campo dello Sporting Kansas City. La partita, oltre a mettere di fronte il talento del gioiellino Miguel Almiron e la vena realizzativa di Josef Martinez alla classe del maestro Diego Valeri e la tenacia di Diego Charà, vedrà contrapporsi a difesa delle due porte Brad Guzan e Jeff Attinella.

Questi due portieri hanno avuto una carriera estremamente differente: da predestinato quella di Guzan, molto più tortuosa quella di Attinella.

Brad Guzan entra nella lega nel 2005, selezionato con la seconda scelta dal defunto Chivas Usa, dietro solo alla meteora Nick Besagno. Nel 2006 arriva anche la prima convocazione in Nazionale mentre un anno più tardi è già nominato Mls Goalkeeper of the Year. Per Brad si aprono quindi le porte dell’Europa. Viene infatti acquistato dall’Aston Villa. Iniziata la stagione dopo aver preso parte alla spedizione Olimpica di Pechino, vede inizialmente il suo minutaggio abbastanza ridotto, a favore del veterano connazionale Brad Friedel, attuale tecnico dei New England Revolution. Dopo un paio di brevi prestiti all’Hull City, Guzan rientra ai Villans come riserva dell’irlandese Shay Given. Solo con l’infortunio del collega a fine 2011, Brad riesce a conquistare la maglia da titolare che non lascerà più per due anni. La sua migliore stagione in terra d’Albione sarà quella del 2012-13, nella quale con le sue parate contribuirà alla salvezza dell’Aston Villa in Premier League e durante la quale sarà votato come miglior giocatore dei Villans. Le sue prestazioni verranno premiate con il rinnovo del contratto. Nella stagione 2014-15 invece le cose non andranno così bene e il portiere americano perderà il suo posto tra i pali in favore di Shay Given. Dopo un’altra stagione vissuta tra alterne fortune, passerà al neo promosso Middlesbrough, dove sarà il backup di Victor Valdes. A gennaio 2017 viene confermato il suo trasferimento agli Atlanta United, concretizzatosi nella finestra di mercato estivo. A livello internazionale, dopo il debutto nel 2006, è stato per circa 10 anni il principale backup di Tim Howard, insidiando raramente la titolarità del collega. Attualmente è ancora nel giro della Nazionale, ma con il nuovo ciclo e il rinnovamento in atto, è stato superato nelle gerarchie dal portiere dei Columbus Crew Zack Steffen.

Jeff Attinella invece viene scelto nel Supplemental Draft del 2011 dal Real Salt Lake, che però non gli offre un contratto. Jeff quindi scende di categoria, nella Nasl con i Tampa Bay Rowdies, e dopo una stagione di ambientamento, esplode nella stagione 2012, venendo inserito anche nel NASL Best XI. Le sue prestazioni convincono il Real Salt Lake a riportarlo a casa, ma con la franchigia dello Utah lo spazio è poco, avendo davanti quello che per molti è uno dei migliori portieri della storia della lega: Nick Rimando. Come rookie alle spalle del leggendario collega, respira anche l’atmosfera della finalissima, persa ai rigori contro lo Sporting Kansas City (oltre alla finale di Us Open Cup persa contro il DC United).

Attinella resta nello Utah fino a inizio 2017, quando viene scelto dai Minnesota United all’expansion draft e da qui viene subito girato ai Portland Timbers. In Oregon Attinella ha la prima vera opportunità di giocare le sue carte per la maglia da titolare, in una franchigia alla ricerca di stabilità tra i pali dalla partenza di Adam Larsen Kwarasey, il portiere della storica vittoria della Mls Cup del 2015. Dopo un periodo di alternanza con il Neozelandese Jake Gleeson, Jeff ottiene i gradi da titolare e domenica potrà finalmente coronare il sogno di giocare la Mls Cup da protagonista. Fuori dal campo Attinella ha fondato insieme alla moglie una compagnia di pubblicazioni, “It Had to Be Told” e ha pubblicato alcuni libri per bambini.

di Davide Antonioli


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