MLS Cup: cinque motivi per guardare Atlanta-Portland

Una finale è sempre una finale. Secca, bella, avvincente ed imprevedibile. Già questo dovrebbe bastare per non perdersi la partita tra Atlanta United e Portland Timbers nello splendido MB Stadium davanti a 70mila persone, ma visto che il kickoff è settato per le 2 del mattino nella notte di sabato su domenica, beh abbiamo deciso di darvi qualche motivo per fare notte insieme a noi.

Giusto per fare un riassunto. Atlanta è la squadra allenata dal Tata Martino che ha raggiunto la finale di MLS al secondo anno di vita grazie alle giocate latinoamericane di Almiron, Villalba e Martinez – l’MVP stagionale – ma anche grazie all’organizzazione del tecnico argentino e giocatori chiave come Gressel e Nagbe in grado di far girare il motore della macchina a mille. Dall’altra parte c’è Portland che nei playoff si è esaltato con la guida di Savarese, qualificandosi sempre in trasferta e contro ogni pronostico. C’è il Maestro Valeri e Blanco, supportati dalla pittoresca Timbers Army.

1. MARTINO: ADDIO CON TRIONFO?
Dell’impatto del coach argentino su Atlanta e sulla differenza in campo che la sua preparazione ha fatto ne abbiamo parlato qui e qui. Questa finale, comunque vada, sarà la sua ultima partita alla guida di ATL prima di diventare il ct del Messico. Due anni e mezzo in cui il Tata ha costruito fianco a fianco della società un gruppo solido, fortissimo, organizzato e devastante. La coppa sarebbe la ciliegina su un modo di fare calcio tutto nuovo da quelle parti che farà scuola per le vecchie e soprattutto per le nuove franchigie, vero Miami?

Anche grazie al suo modo di intendere calcio la Major League ha imparato un nuovo modo di fare mercato, dando spazio a giovani talenti sudamericani in rampa di lancio per affermarsi e volare in Europa. Questo sarà il destino di Almiron, ma probabilmente in futuro anche di Villalba e Barco.

2. L’ULTIMA CHANCE PER AMMIRARE ALMIRON AD ATLANTA
Nel futuro di Miguel Almiron c’è la Premier League a quanto pare, e il palcoscenico europeo Miggy se lo merita tutto. Uno dei più grandi talenti che abbiano mai giocato in MLS è cresciuto nella lega conquistando l’interesse dei club inglesi e non solo. Per tutti gli amanti della MLS e del bel calcio c’è un’ultima occasione per ammirarlo a quelle latitudini: vi assicuriamo che ne vale la pena. La sua cessione setterà un nuovo record per la MLS in termini economici.

3. IL PRIMO TRIONFO SUDAMERICANO
Nessun allenatore sudamericano ha mai sollevato la MLS Cup al cielo in ventidue anni di storia della lega nordamericana. Bene, il digiuno è finito. Uno tra l’argentino Martino e il venezuelano di origini campane Savarese scriverà la storia. Per il momento gli americani hanno trionfato 15 volte, due volte canadesi e tedeschi, e una a testa per inglesi, olandesi e polacchi.

4. FINALE A RITMO LATINO
In ogni caso Atlanta United-Portland Timbers è una partita che si giocherà al ritmo di musica latina, che sia sudamericana o centroamericana. La composizione delle due rose e dello staff tecnico è molto simile e negli uomini chiave si può vedere chiaramente l’animo latino. I Portland Timbers hanno un venezuelano come allenatore e due colombiani come assistenti, mentre in rosa ci sono 4 argentini (tra cui Valeri e Blanco), tre colombiani, tre costaricani e un peruviano, paraguayano e salvadoregno.

Dall’altra parte Atlanta ha uno staff tecnico compreso Martino fatto di sei argentini e un colombiano, mentre la rosa conta 4 argentini, 2 venezuelani e 2 paraguayani (compreso Villalba).

5. PORTLAND E’ UNA FURIA FUORICASA
Sulla carta e per i bookmakers non ci sarà storia. Lo racconta la classifica della regular season e non solo. L’impresa toccherà ai Portland Timbers ed è tutt’altro che impossibile per gli uomini di Savarese, outsider fino alla finale. Il quinto posto in regular season ha costretto i Timbers a giocarsi le sue carte sempre lontano da Providence Park, in trasferta: missione compiuta sul campo di Dallas, Seattle e Kansas City. Non certo passeggiate. E se Atlanta…


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