MLS 2019: le verità del decimo turno

Analizzare, capire, interpretare e spiegare quanto succede sui campi della MLS non è sempre semplicissimo. Tra trasferte infinite, campi in sintetico, turnover massiccio e qualche punto lasciato per strada in maniera scientifica per recuperare le forze, non è mai facile dare un giudizio sulle sfide della MLS. Per questo abbiamo deciso di limitarci ad analizzare il presente, al massimo il recente passato, per tirare il punto della situazione a palloni fermi. Dopo ogni giornata stileremo le (nostre) tre verità del turno di MLS appena giocato. Potete commentarle sulla nostra pagina Facebook o iscrivendovi al nostro gruppo privato di FB.

1) CHE PHILA IN TESTA! RINASCONO LE BIG 

Il primo pensiero dopo l’ultima giornata va a Philadelphia Union, se non altro per le 6 reti rifilate alla grande nobile decaduta che ormai sono i New England Revolution. Gli uomini di Friedel, una “corazzata” in grado di incassare 25 gol in 11 partite, sono stati spazzati via in Pennsylvania lasciando gli Union al primo posto nella Eastern Conference, con la sensazione che grazie a un mercato più sensato del solito, la stagione possa regalare finalmente qualche soddisfazione da playoff, magari in attesa di un centravanti vero.

 

In questo turno però sono rinate le cosiddette big, o meglio è arrivata la conferma che il peggio sembrerebbe essere alle spalle. Atlanta United di De Boer ha strapazzato in trasferta Sporting KC ritrovando i gol di Josef Martinez nel 3-0 finale, le giocate di Barco e lasciando intravedere dei miglioramenti dal Pity Martinez. Il tecnico olandese che qualcosa ha cambiato dal suo arrivo in MLS dal punto di vista tattico potrebbe aver trovato la quadra, o almeno questa è la speranza dei tifosi rossoneri. La partita in casa di SKC è stata dominata e il punteggio avrebbe potuto essere più largo.

Seconda vittoria di fila anche per i NY Red Bulls che in casa hanno battuto 3-2 i LA Galaxy con rimonta subita e controrimonta. Con una formazione rimaneggiata questi tre punti valgono oro per le “lattine”, anche se la squadra bella da vedere del passato è ancora solo un ricordo. Da segnalare anche i successi esterni di NYCFC (2-0 a Montreal),  a quota 10 punti conquistati nelle ultime quattro partite, e Toronto FC (2-0 a Orlando), potenzialmente la forza da battere sul lato Atlantico della MLS. Ancora un successo anche per Portland Timbers, sempre in trasferta questa volta in casa di Real Salt Lake.

2) COLORADO, CINCINNATI, COLUMBUS: CRISI CON LA “C” MAIUSCOLA

Chi, invece, proprio in questo momento non ce la fa a conquistare punti sono tre “c” di crisi: Colorado Rapids, Cincinnati e Columbus Crew. Ai Rapids non è bastato il cambio tecnico, il primo esonero stagionale, per trovare la prima “W” in campionato. Nonostante due rigori a favore realizzati dall’ex Kei Kamara, contro i Whitecaps è arrivato un 2-3 interno che porta a sette le sconfitte consecutive con soli 2 punti nelle prime 10 giornate.

Va poco meglio all’esordiente Cincinnati che dopo un inizio promettente sta confermando i limiti offensivi segnalati in preseason tra queste righe. L’expansion team 2019 ha raccolto a San Jose la quinta sconfitta consecutiva, tutte senza riuscire a segnare nemmeno un gol. L’ultima rete degli OrangeBlue risale al 7 aprile in casa contro Sporting KC (Mattocks su rigore). Per l’ultima rete su azione bisogna tornare addirittura al 24 marzo nell’ultima vittoria stagionale, 2-0 in casa di New England.

3) ARBITRI MLS: COSI’ NON VAR

Nel fine settimana però la MLS ha fatto parlare di sé in tutto il mondo per un episodio poco piacevole che riguarda il Var, quello riguardante il gol annullato ai Columbus Crew per un presunto fallo “dell’arbitro”. Le interpretazioni sono svariate, può essere stato sanzionato il fallo di Zardes in precedenza, ma il gioco anziché riprendere dal limite dell’area riprende da centrocampo, oppure il leggero tocco di Trapp su Acosta, preso dal direttore di gara per scagionarsi dall’aver causato di fatto la ripartenza dei Crew. Fatto sta che gli svarioni col Var in Nordamerica continuano ad essere molti, così come la qualità dei direttori di gara americani resta tendente al basso. Anche in NY Red Bulls-LA Galaxy il gol del 3-2 delle “lattine” è viziato da una posizione di fuorigioco attiva piuttosto palese che, riguardata al Var, è stata giudicata regolare. Ma se guarderete gli highlights, non mancano altri svarioni come nel Texas Derby.


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