NASL vs USSF: la lotta si inasprisce
Si inasprisce la disputa legale fra la federcalcio statunitense, USSF, e la North American Soccer League (NASL). La lega ha depositato mercoledì una denuncia negli uffici giudiziari di New York State contro i componenti del consiglio d’amministrazione della federazione. Chiamati in causa sono il suo presidente, Sunil Gulati, il vice, Carlos Cordeiro (candidato alla sucessione dello stesso Gulati), il ceo Daniel Flynn, ed i membri Valerie Ackerman, Christopher Ahrens, Carlos Bocanegra, Lisa Carnoy, John Collins, Don Garber, Jesse Harrell, Angela Hucles, Stephen Malik, Richard Moeller, Donna Shalala e Timothy Turney.
La NASL asserisce che i 15 hanno usato la loro carica per consolidare il potere politico ed economico della Major League di Soccer attraverso SUM (Soccer United Marketing), l’azienda con fini di lucro che gestisce i diritti Tv (Nazionale inclusa) della MLS e cura la promozione ed il marketing della lega.
Al centro dell’azione legale il convincimento che il gotha federale agisca in conflitto d’interesse con le norme statutarie della USSF, mirate a promuovere il calcio nel Paese senza favoritismi.
La denuncia giunge qualche giorno dopo la lettera inviata (primo febbraio) alla federazione in cui la NASL chiede copia delle relazioni del consiglio d’amministrazione e materiale documentale. La NASL sospetta “che le decisioni federali siano in violazione delle sue finalità non di lucro”.
La USSF ha replicato di non essere tenuta a fornire i documenti richiesti, e che i verbali sono disponibili sul suo sito.
Lo scorso settembre, la federazione ha rifiutato alla NASL (che opera dal 2010) la richiesta di valutazione per l’ottenimento del titolo di Division 2. La lega ha risposto con una citazione a giudizio basata sulla norma di antitrust, in quanto a suo avviso la USSF intenderebbe proteggere la MLS da potenziali concorrenti. Al momento, la USL è l’unico campionato che usufruisce del titolo di Division 2 (appena assegnatole), mentre la NASL attende di ora in ora la sentenza d’appello alla prima decisione emessa dalla District Court di Brooklyn.
Dietro la doppia azione legale c’è il convincimento della NASL che la federazione operi come braccio e schermo della MLS, e la stessa giudice della District Court nella sua sentenza ha affermato che il conflitto d’interessi sia innegabile, constatazione che ha spinto la NASL ad andare in appello.
Anche Hope Solo, ex portiere della nazionale e fra gli otto candidati alle elezioni presidenziali USSF, martedì scorso ha denunciato la stessa federazione, in questo caso al comitato olimpico statuntense, portando una serie di esempi a sostegno della teoria che esitono zone d’ombra nei rapporti MLS-USSF. La Federazione è infatti un organismo senza fini di lucro, e il suo stesso presidente – per statuto – non riceve compenso. Ma la NASL è d’avviso che il rapporto fra la maggiore lega americana e la federazione si presti a dubbi sull’integrità dei massimi componenti USSF.
Di certo, è intuibile che la USSF abbia trovato in Rocco Commisso, proprietario dei Cosmos (principale società NASL), un avversario non facilmente addomesticabile. Commisso, tra gli uomini più facoltosi d’America (top 150 per Forbes), intende lottare contro la USSF e ristabilire operatività e prestigio alla NASL. Commisso è il motore della resistenza che offre la North American League e non sembra voler cedere a quella che ormai, in tanti, considerano la politica opinabile della federazione.
Il nuovo presidente USSF uscirà sabato dalle elezioni di Orlando. La NASL sostiene la candidatura di Eric Wynalda e afferma che quelle di Cordero e Katy Carter (ceo di SUM) siano contrarie al rinnovamento.
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