MLS, Yordy Reyna ai Whitecaps: lo scarto della Red Bull che beve Inca Kola

Tra Red Bull e Inca Kola, tra un “Red Bull ti mette le ali” e un “Inca Kola sólo hay una y no se parece a ninguna”, tra l’Austria e il Perù, tra il lavoro e il cuore. E’ la storia di Yordy Reyna, fresco attaccante dei Vancouver Whitecaps. Sì, fresco come le due bevande. Sangre peruano, nato a Chiclayo, in principio Santa María de los Valles de Chiclayo, nel 1993, nel 2007 tenta il grande salto con il calcio, abbandonando la sua città natale per sfidare la sorte a Lima. Le sue qualità vengono notate dal Club Universitario, pronto a bloccarlo e farlo crescere con sé, ma… fugge all’Alianza Lima, dove dimostra di saperci fare con il pallone tra i piedi. Tanto che il club biancazzurro non se lo lascia scappare.

La Magia, questo il suo soprannome, cresce e si forma con l’Alianza, mostrando di cosa è capace. Dall’Austria lo notano e nel 2013 i Red Bull Salisburgo lo prendono. Prima di approdare in Europa, però, il saluto con la maglia biancazzurra, con una vittoria, il 19 giugno contro lo Sporting Cristal: lacrime e applausi. Addio Perù, benvenuta Austria. Beve l’ultimo sorso di Inka Cola (la tipica bevanda peruviana fondata nel 1935 a base di Hierba Luisa, citronella) con in mano già una lattina di Red Bull.

In Europa, però, non riesce a mettere le ali: balla da un prestito all’altro, sempre con l’occhio attento del toro rosso. 4 partite in Bundesliga e 18 con la seconda squadra il primo anno, poi qualche mese in Germania all’RB Lipsia e il ritorno in Austria prima al Grodig (12 gol con il club austriaco), dopo proprio ai Red Bull Salisburgo, con 3 gol e 3 assist in 22 partite. Infine 5 presenze in questa prima parte di stagione, prima di prendere veramente il volo. Ma senza ali.

Già, perché va sì in MLS, ma non per vestire la maglia dei New York Red Bulls. No. Questo attaccante esterno, alto come una lattina, va a Vancouver. Il colosso austriaco, di fatto, lo ha scartato, come fosse un errore di produzione, cedendolo ai Whitecaps. E ora, La Magia, medita la sua vendetta sul suolo americano. Aprendo il frigo, buttando le ultime Red Bull rimaste e rispolverando la sua Inca Kola. Perché del resto di “Inca Kola sólo hay una y no se parece a ninguna”…


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