Lettera aperta di un appassionato MLS dopo la finale Toronto-Seattle Sounders

Cara Major League Soccer,

Mi spieghi cos’è stata quella roba che abbiamo visto l’altra sera durante la finale, infinita, tra Toronto FC e Seattle Sounders? Dai, siamo seri, sono mesi se non anni che lottiamo contro tutti i pregiudizi di questa parte dell’Atlantico e come tutta risposta, nell’anno in cui tutti gli occhi degli italiani sono sulla finale vista la presenza di Giovinco e l’attenzione dei media, ci regalate la peggior finale di sempre? Così non va, dai.

Se sono appassionato di MLS è perché da voi posso trovare quello che in Italia non trovo più, sacrificando un po’ di sana tattica per uno spettacolo ben più divertente da osservare, non per uno 0-0 con due squadre dedite al catenaccio all’insegna del “primo, non prenderle”. Considerando che Toronto FC e Seattle Sounders, in modo diverso, sono due tra le squadre che spesso hanno espresso il miglior calcio, la mia delusione per la finale del BMO Field è davvero cocente. Ve la butto lì: se questa è la direzione verso cui cercate di navigare, per carità, invertite immediatamente la rotta. Non so quanto vi convenga.

In Italia erano le 2 del mattino e non è la prima volta che si fa nottata per seguire una partita MLS. Lo abbiamo fatto in tanti per partite di regular season, figurarsi se potevamo mancare all’appuntamento più atteso dell’anno. Birra, patatine e caffè però sono state messe a dura prova questa volta quando solitamente se ne potrebbe fare anche a meno. Novanta minuti, pardon centoventi, di una noia mortale, sopraffatti dalla tattica e dalla paura di perdere anziché dallo spettacolo e dal desiderio di offendere e segnare, pur stimolati più volte dai fantastici 36mila congelati del BMO Field. Un calcio all’italiana di cui non sentivamo la necessità, cara MLS, perché se abbiamo iniziato a fare questi orari folli per seguire risultati pirotecnici, corsa, occasioni e fisicità, un motivo ci sarà. Toronto e Seattle hanno distrutto il gioco dell’avversario, ok più Seattle, ma per contare le vere occasioni da gol le dita di una mano avanzano.

Noi che guardiamo la MLS, e che cerchiamo di far superare ai nostri amici e colleghi lo scetticismo che ruota attorno al “soccer” come lo chiamano loro per sottolineare la differenza col “calcio che conta”, meritavamo qualcosa di diverso. Lo meritavate anche voi, sia chiaro. Un calcio spumeggiante seppur imbottito di errori tattici spesso evidenti, giocate, dribbling, gol improbabili e fasi difensive approssimative che rendono imprevedibili le partite fino all’ultimo secondo e per questo emozionanti. Ecco, per capire che Toronto-Seattle sarebbe finita ai rigori ci abbiamo impiegato qualche minuto, esattamente come una qualsiasi partita di fine stagione in Serie A con squadre il lotta per la salvezza.

No, quella non era una partita di MLS, ma un’occasione persa dalla stessa per dare un’immagine ben più lucente di se stessa, magari scoprendo nuovamente il fianco ai bacchettoni europeisti del “sì, ma dai, ma che difesa è”, ma che poi chissenefrega. Tanto hanno avuto da ridire anche l’altra sera per il poco spettacolo, quindi non smetteranno mai di riempire le pagine e i blog tanto per farlo. Per coerenza avrebbero dovuto esaltare le chiusure di Marshall e Torres e le partite perfette di Bradley e Alonso davanti alla difesa, ma è meno semplice che asserire che Giovinco segni spesso in MLS perché non lo sanno marcare, o analizzare highlights qua e là. Ripeto, chissenefrega.

Il calcio come entertainment è forse l’unica via che avete negli Usa per proporre qualcosa di nuovo pur con il secolo di ritardo che il movimento ha rispetto all’Europa. Combattere i pregiudizi, andare oltre. I risultati in patria stanno arrivando, l’affetto del pubblico e i risultati televisivi pure e la crescita è innegabile. Tutto troppo spedito per rovinare il giocattolo cercando di condizionare le partite con accorgimenti scacchistici e spettacoli da orgasmo solo per gli amanti feticisti della tattica (e di conseguenza degli 0-0, perché una partita tatticamente perfetta dovrebbe portare a quello). Noi veri amanti della MLS vogliamo altro, ci meritiamo altro, vogliamo divertirci e il nostro spettacolo da migliorare, semmai, in qualità media per aumentare le giocate, non per spezzarle. “La gente vuole il gol” cantano gli Elio e le storie tese e, ci perdoneranno gli altri, nella Major League Soccer non sono mai mancati.

Potremo rimanere in pochi e sicuramente inferiori tatticamente ai campionati europei, ma non toglieteci il divertimento. Se siamo arrivati a seguirvi e ad appassionarci da qui è solo perché quello non mancava mai. E sono sicuro che la pensano così anche coloro i quali riempiono (e lo fanno molto più che da noi) gli stadi. Fino all’altra sera.

Con tutto l’affetto del caso,

Un appassionato di MLS come tanti altri


 

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