NASL nei guai: negato lo status di Division 2. Ora che succede?

Il futuro della NASL (North American Soccer League) è incerto, ancora una volta. Mentre il Miami FC di Nesta con cinque vittorie consecutive ha ripreso saldamente la testa della classifica anche nella Fall Season dopo il trionfo nella Spring, fuori dal campo la lega ha combattuto – e perso – la propria battaglia per il mantenimento dello status di Division 2 nella piramide calcistica americana. Nel 2018 la NASL dovrà accontentarsi del D3.

La US Soccer Federation ha infatti negato alla NASL la conferma dello status D2 in coabitazione con la USL per la prossima stagione, mettendo a rischio il futuro della lega stessa. La USSF ha richiesto degli standard minimi per garantire la concessione dello status, come il numero di squadre, la distribuzione geografica e la grandezza del mercato in cui la società giocherà, ma la NASL in buona parte non li ha raggiunti nonostante l’ingresso il prossimo anno di nuove realtà come le due squadre in California, San Diego e California United. Ne servivano 12, saranno 10 con Edmonton che sta seriamente pensando di lasciare per iscriversi al neonato campionato canadese.

Il tutto con Riccardo Silva, presidente del Miami FC, che si è fatto ambasciatore dell’inserimento di promozioni/retrocessioni nel calcio americano scavando ulteriormente un solco tra la NASL e la MLS.

NASL 2017: LA CLASSIFICA


 

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