Giovinco, niente Euro 2016: uno scandalo

A Euro 2016 in Francia non ci saranno gli “italiani d’America” Sebastian Giovinco e Andrea Pirlo a rappresentare l’Italia. I due papabili azzurri che stanno giocando a fortune opposte in MLS non sono stati presi in considerazione dal ct Antonio Conte nella pre-lista dei 30 da sfoltire poi a 23 prima di partire per la Francia.

Ora possiamo anche dirlo: è uno scandalo. Sportivamente parlando, s’intende, e col presupposto che ognuno è libero di fare le proprie scelte e pagarne nel bene (speriamo) e nel male (speriamo di no) le conseguenze. Parliamo di Sebastian Giovinco, l’MVP della MLS 2015 e il trascinatore di Toronto FC in questo inizio di MLS 2016 entrando in tutti i gol, tranne l’ultimo, della sua squadra tra gol e assist. Negli Stati Uniti – e non solo – sono sicuri: la Formica Atomica ha pagato il fatto di giocare nella Major League Soccer, un campionato ritenuto “non allenante” per usare termini cari ai tecnici tricolori.13237634_1137710142948497_7100924486534982420_n

La triste verità è che è proprio così e questo denota una totale superficialità nell’approccio al soccer d’Oltreoceano. Illustri colleghi della carta stampata e televisiva continuano a valutare l’esperienza statunitense con troppe poche nozioni su quello che è un campionato particolare, probabilmente non all’altezza dei top europei ma non per questo meno difficile, soprattutto dal punto di vista fisico. Pirlo in primis, ma anche Nocerino, Lampard, Gerrard e uno che dei muscoli ha fatto la sua fortuna come De Jong, stanno facendo fatica a confrontarsi in MLS sopraffatti da un’attenzione alla prestanza atletica che in Europa è spesso mascherata, e bene, dagli accorgimenti tattici. Ecco perché lasciare a casa Giovinco nel momento più brillante della sua carriera è una scelta discutibile, se non altro perché con una preparazione preseason più fresca e solo dodici partite nelle gambe sarebbe arrivato all’appuntamento con le grandi nazionali europee al top della forma e della convinzione, contro squadre magari più attrezzate ma anche sfiancate dalla stagione appena conclusa. Invece, ahi noi, c’è chi ribadisce l’esatto contrario, probabilmente senza aver mai visto una partita di MLS.

Il rapporto tra Conte e Giovinco soprattutto alla Juventus non è mai sbocciato del tutto, ma fino all’ultimo si poteva sperare di vedere il numero 10 con la maglia azzurra, soprattutto in una rosa (dei 30) dove in attacco spiccano nomi quali Eder e Pellé, o prima Borini e Pavoletti, che poco hanno mostrato in questi anni se non con qualche sporadico exploit, comunque logorati da un anno di Serie A che dal punto di vista nervoso e fisico non è mai da sottovalutare. Ma per Conte, Giovinco non è pronto. E diversi opinionisti appoggiano l’idea.

“Penso che convocare Eder al posto di Giovinco sia una follia – ha commentato ai nostri microfoni Leonardo N. Molinelli del Corriere Canadese –  e che in una Nazionale con un profilo così basso a livello tecnico, lui sarebbe stato molto utile. La Mls è un torneo sicuramente meno competitivo rispetto all’Europa ma un Giovinco in piena forma atletica sicuramente avrebbe detto la sua in partite contro squadre fisiche come Svezia e Irlanda”.

Per chiudere questa presa di posizione, netta e decisa a favore di The Atomic Ant riportiamo le frasi dei protagonisti in ordine cronologico dal più recente. Gente che ha giocato in Europa e un confronto può farlo dal campo.

Pirlo alla Reuters: “Qui si corre tanto, troppo. Per come vivo il calcio bisognerebbe allenare di più la parte tecnica. Non sto dicendo che non c’è qualità in MLS, anzi, è un campionato difficile da giocare. Ma nelle giovanili bisognerebbe insegnare più la parte tecnica e tattica.

Nocerino a MLSsocceritalia.com: “C’è sicuramente meno tensione in settimana rispetto ai campionati europei, ma ci si allena veramente tanto dal punto di vista fisico. Qualcuno dice troppo, ma non mi lamento, mi sono sempre allenato tantissimo con i preparatori italiani che sono i migliori. Il nostro è europeo e non vedo differenze significative tra l’Italia e qui”.

Felipe Martins a MLSsocceritalia.com: “Qui c’è tanta intensità e molto si gioca sul piano fisico. Chi viene qua deve adattarsi ad allenamenti intensi e anche se la qualità tecnica sta crescendo, se non ci si abitua ai ritmi MLS si farà sempre fatica. Penso che nella loro carriera questi grandi campioni non si siano mai allenati a un livello fisico così alto e intenso, nemmeno in partita.”

Kakà a SportMediaset.it: “Certo a livello tecnico c’è ancora differenza con il calcio europeo, però qui si corre tantissimo. La preparazione fisica è una parte fondamentale qui in America e con quella sopperiscono alle carenze tecniche.”

Nesta a SportMediaset.it: “Diciamo che è un livello abbastanza alto soprattutto fisicamente. I giocatori qui sono delle bestie e corrono tantissimo. Tatticamente sono ancora un po’ indietro ma stanno lavorando bene anche con le giovanili. Nel giro di pochi anni credo che possano migliorare moltissimo”


 

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