Come è andato l’All Star Game?

Prima di Austin FC la capitale texana non ha mai avuto una squadra professionistica nelle Major League statunitensi. Per questo, non aveva mai ospitato un All Star Game. Ma il Q2 Stadium è uno dei nuovi gioielli del calcio statunitense, una struttura bellissima che per di più, dal 2021, anno di arrivo di Austin in MLS ha sempre registrato solo dei sold out. E allora è sembrata una scelta logica alla MLS portare le loro celebrazioni di metà stagione ad Austin, ancora di più considerato che anche quest’anno la sfida delle stelle avrebbe messo di fronte MLS e Liga MX, la temibile rivale a sud del confine che è lo standard contro cui la MLS si misura.

La partita delle stelle, ma sarebbe meglio dire l’intera kermesse ha sorriso alla MLS. Prima di tutto però una rapida scorsa agli eventi collaterali: nell’MLS Next All Star Game, che mette di fronte i migliori giovani delle academy MLS, l’Est ha battuto l’Ovest all’ottantacinquesimo grazie al rigore del 4-3 segnato da Jamir Johnson, di Philadelphia, che ha esultato come Diogo Jota, e il premio di miglior giocatore è andato al talentuoso sedicenne Prince Forfor, a Columbus dopo essere cresciuto in Minnesota. Nelle Goalie Wars riservate alla MLS Next Pro, Pedro Cruz di Houston ha battuto Gabriel Mercado di Orlando, e nelle semifinali sono usciti sconfitti il quarantenne ex Premier League Eldin Jakupovic, per Chattanooga e Aside De Rosario, figlio del leggendario Dwayne, MVP MLS, di Toronto. Ma dicevamo, oltre a questo, che la MLS ha sorriso.

Nello Skills Challenge, la MLS ha battuto la Liga MX grazie al tiro finale decisivo di Yohei Takaoka, portiere di Vancouver. Nel formato della sfida, i primi quattro punti venivano assegnati in diverse categorie, quella del tiro, quella del primo controllo, quella dei tiri al volo e quella dei passaggi. Poi tutti a tirare verso la traversa: dal limite dell’area a turno per arrivare a cinque punti totali, e poi da più lontano, con il primo a colpire la traversa a vincere il titolo. La MLS aveva costruito un piccolo vantaggio nei round precedenti, con un totale di 3-2: vincente nella sfida del tiro – con un Evander che ha distrutto il record precedentemente di Hector Herrera – e in quella dei passaggi, la MLS ha perso nel controllo palla e ha pareggiato nei tiri al volo, che hanno così assegnato un punto ad entrambe le contendenti.

Meno equilibrata la partita delle stelle vera e propria. La MLS ha concluso la partita con una vittoria per 3-1, in una partita che i “padroni di casa” hanno controllato salvo per quei dieci/quindici minuti in cui la Liga MX, accorciate le distanze con il gol della nuova stellina Gilberto Mora – che a sedici anni diventa il più giovane marcatore di sempre della manifestazione battendo Federico Macheda con il Manchester United nel 2010 – ha messo in pericolo la porta difesa, con eccellente abilità, proprio da quello stesso Takaoka che aveva deciso lo Skills Challenge.

Prima Surridge su una discesa straordinaria di Denis Bouanga, vero MVP dei primi trenta minuti, poi Tai Baribo con un grande passaggio di Diego Rossi e infine Brian White su assist di Zinckernagel ma soprattutto grazie ad un contropiede orchestrato perfettamente da Carles Gil hanno messo la firma sulla vittoria della MLS, che si porta in vantaggio nel confronto diretto con la lega messicana, con due vittorie nei tempi regolamentari contro una e un pareggio terminato con vittoria ai rigori della Liga MX.

Infine un dettaglio sulla conferenza stampa del commissioner Don Garber in seguito al Board of Governors con i proprietari della lega. Garber ha lasciato intendere tre cambiamenti potenzialmente decisivi per le sorti della lega, cambiamenti che se sono usciti dalla sua bocca anche in termini poco chiari, vuol dire che sono molto avanti nella loro fase di sviluppo e ormai arrivati ad un punto in cui non si tratta più del se, ma del quando arriveranno. Parliamo del cambiamento di calendario, con lo spostamento alla stagione dall’estate alla primavera, i cui motivi abbiamo spiegato qui, di una ristrutturazione decisa del salary cap e di un potenziale cambiamento dei playoff, che Garber ha definito come “unici nel panorama statunitense”, “più vicino al resto del mondo” e “molto particolari”, anche se non sono ancora uscite voci o conferme su come questo formato potrebbe strutturarsi.

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