USSF, a febbraio le elezioni: ecco i candidati

Il prossimo febbraio la federazione calcistica statunitense (USSF) eleggerà il nuovo presidente. Ad inizio di dicembre, è stato lo stesso board USSF a dichiarare ammissibili gli otto candidati finali (Paul Lapointe, uno del direttori regionali della USSF, si è ritirato). L’ultimo degli ingressi, un po’ a sopresa, è il secondo nome femminile dell’elenco, Hope Solo, ex portiere della Nazionale. Dopo 12 anni, il capo del calcio americano uscente, Sunil Gulati lascerà una poltrona oggi scottante. La mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali di Russia ha pesato in modo significativo sulla decisione di non ricandidarsi, dopo l’ondata di delusione popolare e di critiche arrivate dai mass-media.

Gulati, ufficialmente, ha dichiarato di non sostenere alcuno dei suoi potenziali successori. L’affermazione ha però sempre destato qualche sospetto dopo la decisione di Kathy Carter di partecipare alla contesa. Carter è infatti l’executive più potente nel mondo del pallone americano, in quanto a capo della Soccer United Marketing (SUI), l’organizzazione che gestisce l’immagine ed i diritti del calcio della Nazionale e della lega maggiore. È divenuta il candidato più forte anche alla luce del sostegno (non dichiarato) del presidente uscente e del commissioner della MLS, Garber. Carter è una donna di potere, esperta in business, estremamente legata alle persone ed allo status quo che l’opinione pubblica vorrebbe capovolgere. Difficile prevedere chi possa sostenere il testa a testa. Carter nei giorni scorsi, ha anche annunciato l’appoggio del vertice del calcio nel TriState dopo l’endorsment dei presidenti della Federcalcio del New Jersey e della Eastern New York, rispettivamente John Zangrilli e il sicilianissimo Sal Rapaglia.

Quest’ultimo è stato al centro dell’attenzione dei media dopo una lunga intervista rilasciata a Sports Illustrated in cui – forse non intenzionalmente – ha smentito la neutralità di Gulati nei riguardi dei candidati. L’endorsment è infatti avvenuto dopo una recente cena a Manhattan in cui Zangrilli e Rapaglia hanno conosciuto da vicino Carter: “Non conoscevo la ragazza – ha dichiarato il capo della Eastern New York – e facciamo due più due: loro (Gulati e Garber ndr) la sostengono, il che è positivo, quindi ha un grosso aiuto”. I due executive hanno sempre negato il coinvolgimento nelle elezioni, ma la cena e le dichiarazioni di Rapaglia sembrano indicare che Gulati e Garber useranno la loro influenza nel favorire Carter. L’appoggio, del tutto lecito, gioca un peso non indifferente nelle elezioni.

Rapaglia ha continuato senza mai menzionare Carter: “Ha giocato a calcio, non è una donna di casa”. Ma è anche significativo sottolineare l’analisi che ha effettuato sul pool dei candidati: “Ci sono quattro ragazzi… io ho 76 anni, per questo li chiamo ragazzi (riferendosi a Kyle Martino, Eric Wynalda, Paul Caligiuri e Hope Solo) che vogliono diventare presidenti. Sono ex giocatori, hanno solo giocato a calcio. Poi abbiamo un paio di avvocati che sono stati a contatto col mondo del calcio (Steve Gans e Mike Winograd). Infine la signora (Carter), tutti di 47, 48 anni. Come può un ragazzo di 30 anni possedere le capacità di far funzionare questa cosa? Questa cosa è un grosso lavoro. Sono presidente della mia federazione da 30 anni e capisco quanto grande sia. Devi metterci uno che lo sappia fare”.

Rapaglia ha comunque calcolato incorrettamente le età dei candidati, visto che Martino e Solo hanno 36 anni, Wynalda 48 e Caligiuri 53, ma di certo le sue dichiarazioni mostrano come la pensa la parte tradizionale dell’elettorato.

Fa adesso gioco fornire delle informazioni essenziali sugli otto candidati chiamati a gestire il movimento di maggior crescita dello sport statunitense.

STEVE GANS
Avvocato di Boston consulente di alcuni club europei, ha fatto parte della candidatura della città per i Mondiali ’94. Ha dichiarato di voler dare voce all’intero mondo del soccer anche nelle decisioni di politica calcistica, e di voler potenziare i settori giovanili.

ERIC WYNALDA
Ex attaccante della Nazionale con tre Mondiali nel resumè e 14 stagioni pro. Allenatore nella NASL, UPSL e in una lega californiana, di recente anlista di ESPN e Fox Sports. Tra i suoi obiettivi, l’accostamento tremporale fra il calendario MLS e quello europeo oltre alla possibile introduzione di promozioni e retrocessioni, il rafforzamento dei settori giovanili e l’uguaglianza contrattuale fra giocatori e giocatrici.

CARLOS CORDEIRO
Ex Goldman Sachs, attuale vice di Gulati, in federazione dal 2007 nonché nei comitati per la candidatura degli Usa ai Mondiali 2018 e 2022. Concentrato sulla crescita del business dagli attuali 100 e 500 milioni, favorevole a due nuovi comitati, d’affari e tecnico.

MICHAEL WINOGRAD
Avvocato newyorkese con esperienza sul campo in college e in Israele. Nel suo programma parla dell’elevato costo finanziario per divenire allenatore e di unificare il frastagliato mondo “statalizzato” del calcio, inclusa l’iustituzione di “Soccer Centers” che facilitino l’accesso alla Nazionale.

PAUL CALIGIURI
Cento presenze con la maglia della Nazionale e 15 anni di calcio professionistico con un trascorso da allenatore universitario sia maschile che femminile. Gli obiettivi: calcio giovanile, scouting, inclusione del calcio fa adulti e per soggetti con disabilità, riforma dell’Olympic Development Program.

KYLE MARTINO
Sei stagioni nella MLS e, anche lui, ex Nazionale, poi analista per ESPN, Fox e NBC. Sostenitore della figura professionale del presidente USSF (al momento frutto di eslcusivo volontariato), vuole accelerare la cultura calcistica popolare, ad esempio costruendo “soccer playgrounds” sul modello di quelli del basket, e facilitare l’accesso al calcio in generale.

KATHY CARTER
Presidente di Soccer United Marketing (SUI) dal 2010, da 25 anni nel soccer-business dopo aver giocato in college. Tra i fondatori della MLS, intende diminuire i poteri della presidenza USSF a vantaggio di quelli dell’amministratore delegato, includere esperti tecnici, oltre a fornire opportunità di giocare per qualsiasi classe sociale ed etnia.

HOPE SOLO
Duecento presenze a guardia della porta della Nazionale negli ultimi 16 anni. Sostenitrice della parità dei diritti fra calcio maschile e femminile, vuole anteporre le esigenze del calcio giocato a quelle del business, sebbene non abbia un programma dettagliato ed articolato, al contrario degli altri candidati.


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