Tra i pali della MLS: la rivincita di Tim Melia

Tim Melia è il portiere titolare dello Sporting Kansas City, primo in classifica nella Western Conference e in finale di Us Open Cup. Nella semifinale di qualche giorno fa ha neutralizzato due rigori consentendo ai suoi di approdare all’atto finale della manifestazione.

La carriera di Tim, però, non è stata sempre costellata di soddisfazioni. Dopo un paio di stagioni ai Rochester Rhinos nella USL, compie il salto in MLS nel 2010 e precisamente al Real Salt Lake dove fa da secondo alla leggenda Nick Rimando. Nel 2012 si trasferisce agli ora defunti Chivas Usa dove si ritrova a fare da vice a Dan Kennedy. Poche partite e, alcuni mesi prima della chiusura della franchigia californiana, Melia viene rilasciato e aggregato all’MLS Gooalkeeper Pool.

Il Gooalkeeper Pool è un gruppo di portieri gestito dalla Lega stessa e messo a disposizione delle squadre che necessitano di un estremo difensore. In sostanza difficilmente una squadra ha più di tre portieri, visti i limiti del Salary Cap e dei posti nel roster, e in caso di doppio infortunio degli estremi difensori è possibile richiedere i servizi di uno dei portieri del pool.

E’ in questo periodo che Tim incrocia per la prima volta la strada dello Sporting Kansas City. Nella stagione 2014, dopo il ritiro di Jimmy Nielsen, il titolare della franchigia del Missouri è Eric Kronberg mentre il suo backup è Andy Gruenebaum. In estate Kronberg si infortuna alla mano, mentre Gruenebaum ha problemi ad una spalla, quindi coach Vermes fa debuttare tra i pali il giovanissimo Joe Kempin, con Melia a scaldare la panchina per 4 giornate.

Con il rientro dei titolari, Melia torna nel pool. Prima della fine della stagione arriva il punto più basso della sua carriera. Per la prima partita dei playoff riceve la chiamata dei DC United per andare in panchina, ma una volta atterrato a Washington viene informato che il suo operato non è più richiesto, ottenendo solo un biglietto per vedere la gara.

Arriva la pre-season 2015, Coach Vermes è insoddisfatto della situazione portieri. Kronberg e Gruenebaum vengono rilasciati, mentre Kempin è ritenuto troppo giovane per la maglia da titolare. Lo Sporting Kansas City firma Luis Marin, portiere cileno e designato titolare, e richiama Tim a fare il secondo del neo acquisto.

Inizia il campionato con Marin in porta, ma il cileno non soddisfa la franchigia e alla nona giornata arriva la grande occasione per Melia. Inizialmente doveva essere solo una partita per far rifiatare il titolare, ma la prestazione di Tim è strepitosa registrando anche un clean sheet, e da quella porta non uscirà più.

La stagione della rinascita si conclude con la vittoria a livello individuale del premio di Comeback player of the Year e a livello di squadra con la vittoria della Us Open Cup con tanto di premio di Mvp della finale.

Nella stagione 2016 e in quella attuale Tim mantiene un livello di gioco incredibile, come Hulk, il soprannome ricevuto dai compagni di squadra per il suo stile di gioco aggressivo e spericolato.

di Davide Antonioli


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