Toronto FC: è l’ora di Ricketts, il “Mertens” che non ti aspetti

Sarà Toisant Ricketts con tutta probabilità a prendere una delle due posizioni di attacco nella prima sfida in trasferta contro i Columbus Crew per la doppia finale di Eastern Conference. Squalificato Sebastian Giovinco e squalificato Jozy Altidore dopo il pasticciaccio da sceneggiata al BMO Field che gli è costato il rosso insieme a Sacha Kljestan dei New York Red Bulls.

L’attaccante di Edmonton classe 1987 è tornato in Canada alla corte di coach Vanney nel luglio 2016 collezionando 17 presenze e cinque goal la scorsa stagione. Score più alto quest’anno con 25 presenze e 7 reti, a tre lunghezze dal suo record personale siglato nella stagione 2010 quando vestiva la casacca del MYPA (nella foto) nella prima serie finlandese. Ricketts è stato protagonista soprattutto nel mese di settembre quando ha incominciato a giocare titolare con più costanza probabilmente per far rifiatare il duo titolare ed è riuscito a siglare ben due doppiette contro i Los Angeles Galaxy e durante la sconfitta interna nello spettacolare tre a cinque contro i cugini del Montreal Impact. Gli altri goal nel mese di maggio nella vittoria contro i Minnesota United e soprattutto il bel precedente con i Columbus Crew quando, subentrato al cinquantesimo, riuscì a siglare due reti.

E così questo ragazzo che nella sua gioventù mostrò già un talento nel correre, e che oggi mostra le caratteristiche fisiche tipiche di un attaccante scattante ma ben impostato fisicamente, potrebbe rivelarsi l’outsider di questa chiusura di stagione. Presenza costante della Nazionale Canadese, al quinto posto di sempre tra i marcatori con 15 reti, Ricketts ha l’indubbio svantaggio di avere davanti i gemelli diversi del goal, ma la sua capacità di saper spaziare in più parti del campo lo sta rendendo sempre più fondamentale nell’equlibrio del turnover di Toronto.

Punta che all’occorrenza sa destreggiarsi anche sulla tre-quarti, gioca anche da ala destra ma può arretrare sino alla difesa ricoprendo il ruolo di terzino. Duttile come Dries Mertens, capace di reinventarsi a quasi trent’anni prima punta divenendo tra i più prolifici attaccanti della storia della SSC Napoli.

Questo jolly della Provincia di Alberta, dopo l’Università a Green Bay nel Wisconsin, come molti calciatori suoi connazionali ha scelto la via della Scandinavia. Due stagioni nella Veikkausliiga al MYPA, squadra situata in un sobborgo della città di Kouvola. Ed è qui che gli accade qualcosa che lo accomuna al belga “Ciro” del Napoli. Debutta in Europa League e nel corso della competizione incontra il club rumeno del Politehnica Timisoara, gli rifila due reti e i dirigenti della società con gran lungimiranza lo tesserano per tre anni. Un percorso analogo appunto all’attaccante del Napoli che giocò contro gli azzurri in ben due edizioni dell’Europa League, prima con l’Utrecht, in una serata in cui eclissò Lavezzi e compagni, e poi con il PSV Eindhoven.

Timisoara non si rivela però una esperienza felice. Nel 2012 il club fallisce e Toisant, il cui secondo nome è Anthony, riparte dalla Norvegia, destinazione Valerenga. E’ l’inizio di un lungo pellegrinaggio a volte infruttuoso. Dopo sei mesi passa ad un’altra squadra norvegese, il Sandnes Ulf, 12 partite e nessuna rete. Passa alla serie b turca con il Bucaspor, una stagione condita da nove reti e il passaggio in Israele ad Haifa, sponda Hapoel. Una stagione difficile ma con molte presenze, ben trenta in campionato però con un solo goal segnato a causa soprattutto del suo impiego in posizione arretrata, esperienza che è servita se non altro ad evidenziare ancora una volta l’estro e la capacità di lasciarsi plasmare dell’atleta della Provincia di Alberta. Si ritorna ancora una volta in Turchia, ancora una volta nella seconda serie, la squadra è il Boluspor. Una stagione, quindici presenze e una sola rete. Il tempo è arrivato, Toisant torna a casa.

Coach Vanney sta consolidando la squadra che sarà definita la più solida ed europea dell’intera Major League, il globetrotter è pronto a fare la sua parte e la fa. Il Supporters’ Shield porta la sua firma, Ricketts infatti ha saputo mantenere la linea avanzata nell’ultima fase di regular chiusasi con risultati piuttosto modesti rispetto alla cavalcata di primavera ed inizio estate. Ancora un altro sforzo, tre partite sulla carta, due sicure da giocare, un cammino più breve rispetto a quello di Mertens per lo scudetto 2017/18.


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