PLAYOFF MLS, IGNACIO PIATTI: L’ASSO DEI MONTREAL IMPACT

A Montréal gioca un ragazzo che di freddo e laghi se ne intende davvero poco. Un ragazzo sempre alla ricerca del “sud”, del sole, del calore. Su quest’ultimo punto ai tifosi degli Impact non si può dire proprio nulla, perché l’hanno fatto sentire a casa, se non addirittura “in famiglia”. La camiseta blu a strisce nere e un numero 10 stampato sulla schiena, Ignacio Piatti è un autentico idolo da queste parti, come forse era riuscito soltanto a Marco Di Vaio.

E a proposito di Italia, di Bel Paese nella storia del calciatore argentino ce n’è un bel po’: dalle giovanili nella Roma alla fantastica esperienza a Lecce tra il 2010 e il 2012. A portarlo in Europa, all’età di 21 anni, è stato però un club francese, il Saint-Étienne. L’esperienza non è però positiva e Ignacio è “costretto” a tornare in Argentina, quasi a inseguire il sole che da est tramonta ad ovest, dietro la sua terra. Gimnasia La Plata, prima, e Independiente, poi, mettono in vetrina un trequartista che tocca alla Francescoli macinando chilometri come un’ala. D’accordo, non segnerà come una punta, ma ti manda in porta senza neanche guardarti. Un fuoriclasse, non ci sono altre parole. Il talento sembra tuttavia ancora “acerbo” e non conviene rischiare di rovinarsi subito in qualche grande club. E’ il momento del Lecce e del sole del Salento. Nel 2010 Piatti si trasferisce in Italia per regalare un po’ di se stesso a un pubblico che già lo ama. In due stagioni ha collezionato 39 presenignacio piatti marco di vaioze e tre reti, dando prova delle sue immense qualità di rifinitore. I rapporti con gli allenatori, da Luigi De Canio a Eusebio Di Francesco fino a Serse Cosmi, non sono però idilliaci. L’8 agosto 2012, di comune accordo con la società, “el Nacho de America” rescinde il suo contratto che era valido fino al 2014. C’è voglia di casa, c’è voglia di Argentina. Piatti approda al San Lorenzo, dove giocherà come mai ha giocato prima. In meglio, s’intende. Grazie (anche) alle sue doti, il San Lorenzo arriva alle semifinali di Copa Libertadores dopo 26 anni. I tifosi “cuervos” lo ricorderanno sempre per i suoi gol fondamentali nei quarti contro il Cruzeiro e agli ottavi contro il Botafogo.
Due anni passano in fretta. E dopo 53 presenze e 12 reti, Ignacio vuole cambiare ancora. E’ il momento di giocare in una città “fredda” per una squadra che ha ancora tutto da dimostrare. E’ il momento di trasferirsi ai Montréal Impact. Il resto è storia nota.

Mercoledì gli Impact potrebbero scrivere il capitolo più importante della loro storia. La sfida è forse la più proibitiva, sicuramente la più affascinante e sentita: la semifinale di ritorno dei playoff per accedere alla finale di MLS, contro Toronto Fc. I rivali di sempre. Ci sarà bisogno di tutto il talento di Ignacio e dell’italiano Matteo Mancosu per riuscire a spuntarla. Si parte da un rassicurante (ma neanche tanto, in fondo) 3-2 dell’andata, giocata in casa. Dall’altra parte ci saranno altri due “mostri” dell’attacco come Sebastian Giovinco e Jozy Altidore. Comunque vada, però, quella di Piatti rimarrà una stagione giocata ad altissimi livelli. Il sole è alto sopra Montréal, finalmente.

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