MLS, Kakà fuori dai playoff: Orlando City e un progetto da rivedere

Secondo anno di Major League Soccer e seconda delusione per l’Orlando City di Kakà. La sconfitta interna contro i Montreal Impact, specchio fedele dei limiti dei Lions per come è maturata, ha condannato matematicamente la franchigia della Florida alla eliminazione dalla corsa ai playoff 2016 confermando i problemi di crescita sottolineati dal campo. Un risultato deludente per Kakà e compagni, ma se nella stagione d’esordio l’ingresso alla postseason sarebbe stato un traguardo ottimo, non aver centrato l’obiettivo con due giornate d’anticipo sulla fine della regular season pone diversi dubbi sulle strategie societarie, con qualche nube più densa del solito su quelle future. Insomma, serve un cambio di rotta a tutti i livelli e una svolta qualitativa importante.

PLAYOFF MLS 2016: LA SITUAZIONE

Trentacinque punti in trentadue partite sono una miseria e il calore del Camping World Stadium, sempre accogliente e rumoroso, ha potuto aiutare la squadra di Kreis (prima di Heath) fino a un certo punto. Finita la benzina a inizio settembre con le due vittorie consecutive prima in casa con NYCFC e poi a Montreal, Orlando City ha spento la luce con un punto nelle ultime cinque partite. Nella fase più calda, insomma, la squadra si è sgonfiata perdendo quelle poche certezze acquisite con il cambio tecnico in panchina.

orlandocityUn roster fragile e inadatto a un campionato lungo e logorante come la MLS, ma soprattutto sbilanciato in avanti ma senza quella certezza di segnare quattro gol a partita per vincere. Condizione resa necessaria da una fase difensiva nulla e una linea arretrata composta da giocatori inadatti a coprire il ruolo a buoni livelli, come dimostrato ulteriormente nella sconfitta interna contro Montreal in una partita dominata. I miracoli di Bush hanno tolto a Orlando la speranza di continuare a sperare in un posto al sole, ma gli svarioni difensivi hanno fatto il resto nelle uniche due occasioni create dai canadesi.

Tutto ruota intorno a Kakà insomma, ma non può essere una strategia vincente se non supportata da investimenti importanti – e soprattutto oculati – intorno a lui. L’ex Pallone d’Oro inventa, spesso incanta, ma da solo o quasi non può prendersi sulle spalle il destino di un’intera stagione. A 34 anni e con qualche infortunio qua e là, ha giocato solo 22 partite, il brasiliano ha potuto contare con continuità solo sul contributo di Larin e Molino, con il calo dell’esterno di Trinidad & Tobago nell’ultimo mese che ha sgonfiato il tutto. Dietro di loro però il nulla. Se Kakà con i suoi 8 gol e altrettanti assist e Larin con 14 gol hanno in poche parole fatto il loro, alle loro spalle la pochezza tecnica e tattica ha condannato la franchigia della Florida a un’altra cocente delusione. Nocerino, giocatore preso per aumentare tasso tecnico ed esperienza in mezzo al campo, non ha mai reso secondo le aspettative né legato con i tifosi che lo hanno sempre accusato di scarso impegno date le aspettative (forse troppo alte). Il contributo di Julio Baptista è stato praticamente nullo e le cessioni prima di Collin (l’unico difensore di buon livello) ai Red Bulls e poi di Winter allo Zurigo e Ceren agli Earthquakes hanno indebolito il roster accorciando la scelta a Kreis. Ricardo Kakà ha commentato così:

“Se avessimo lottato durante la stagione come nelle ultime due partite saremmo stati in una posizione migliore. E’ una lezione anche per me. Non avere qualcosa per cui lottare nelle ultime due partite è veramente triste, ma dobbiamo già pensare a come migliorare nella prossima stagione per cambiare le cose”

Numeri alla mano e non solo, la fase difensiva è stata di un livello talmente basso durante la stagione da essere difficilmente etichettabile senza risultare offensivi. L’esterno sinistro Boden ha evidenti limiti tattici e mezzi fisici sotto la media per il soccer americano; Alston è un altro terzino mediocre; Hines e Mateos, mettendoci pure Redding che dalla sua ha la giovane età non hanno le qualità per reggere l’urto degli attacchi avversari e proteggere adeguatamente Bendik. Insomma, durante l’inverno la dirigenza e gli uomini mercato di Orlando City dovranno lavorare e molto su questo reparto mentre Kreis, se verrà confermato, dovrà trovare il modo di equilibrare una squadra totalmente sbilanciata in avanti.


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