MLS 2019: le verità del nono turno

Analizzare, capire, interpretare e spiegare quanto succede sui campi della MLS non è sempre semplicissimo. Tra trasferte infinite, campi in sintetico, turnover massiccio e qualche punto lasciato per strada in maniera scientifica per recuperare le forze, non è mai facile dare un giudizio sulle sfide della MLS. Per questo abbiamo deciso di limitarci ad analizzare il presente, al massimo il recente passato, per tirare il punto della situazione a palloni fermi. Dopo ogni giornata stileremo le (nostre) tre verità del turno di MLS appena giocato. Potete commentarle sulla nostra pagina Facebook o iscrivendovi al nostro gruppo privato di FB.

1) LA RISCOSSA DI PORTLAND, SAN JOSE E DELLE BELLE ADDORMENTATE

Quando si dice che la MLS è imprevedibile e difficile da pronosticare, non stiamo dicendo una frase tanto per muovere la bocca. Spesso e volentieri, vuoi le trasferte infinite o vuoi gli impegni ravvicinati, può accadere tutto e il contrario di tutto. Ecco quindi che Portland, dopo cinque sconfitte nelle prime sei partite, si mette a volare lontano da casa raccogliendo due successi consecutivi in attesa di tornare al Providence Park, da sempre suo fortino. Ma non trasferte facilissime, anzi, prima in casa di Columbus (3-1) e poi in casa di Toronto (2-1). Sotto il segno di Valeri che non fa mancare i propri assist, ma anche di un assetto tattico più efficace rispetto a inizio stagione.

Un’altra bella storia da raccontare riguarda San Jose Earthquakes di Almeyda, la squadra materasso delle prime sei giornate che ora si sta trasformando in una squadra di calcio. Battute a parte, dopo il 3-0 proprio a Portland la squadra californiana si è sbloccata e nelle ultime giornate dopo aver battuto anche Sporting KC ha saputo ottenere risultati impensabili in trasferta pareggiando prima a Seattle (2-2 facendosi rimontare dal 2-0) e poi a Dallas (0-0, sotto i 30 gradi texani).

Infine tre punti d’oro per Atlanta United e NY Red Bulls, le due finalisti di Eastern della scorsa stagione che faticano a venire fuori dalla crisi. Gli uomini di De Boer ha battuto 1-0 Colorado faticando e non poco (decisivo Gressel), con l’olandese che deve fare i conti con la rabbia di Pity Martinez. Stesso risultato per i Red Bulls contro Cincinnati, decisiva una grande rete di Lade.

2) MONTREAL CORRE SU UN CAMPO DI PATATE

Chi forse merita qualche attenzione in più sono i Montreal Impact di Remi Garde, ma non per il campo osceno in cui sono stati costretti a giocare contro i Chicago Fire. Togliamoci subito il sassolino sottolineando l’imbarazzo per un rettangolo di gioco “provinciale” che non meriterebbe questa esposizione mediatica, ma tant’è. Gli Impact hanno vinto 1-0 consolidando il primato a Est con 17 punti in 10 partite: non un bottino eccellente se ci si limitasse ai numeri; ben diverso considerando un calendario fatto da 8 trasferte e due partite casalinghe (vinte).

Senza Piatti, la forza dei canadesi per il momento è il gruppo e una solidità difensiva buona. Al resto ci pensano le giocate dei singoli anche se contro Chicago sembra essere sorto il caso Jackson-Hamel che, secondo fonti canadesi, non avrebbe preso benissimo i novanta minuti in panchina.

3) MANNONE INSUPERABILE, MURO MINNESOTA CONTRO IBRA E ROONEY

Applausi, invece, per Vito Mannone e Minnesota United. Non tanto per i quattro punti in due partite nel doppio turno settimanale, che altro non ha fatto che confermare il buon inizio dei Loons, quanto per una solidità difensiva che per le squadre di Heath resta comunque una notizia. Il portiere italiano ha prima fermato Ibra e compagni (0-0 vs LA Galaxy), poi ha mantenuto la porta inviolata anche nell’1-0 contro i DC United di Rooney.


 

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