La metamorfosi di Portland Timbers: la lavagna tattica

di Federico Montalenti

Dodici partite per i Portland Timbers dall’inizio del campionato, una delle squadre con l’inizio più movimentato di tutte. A partire dalle sole sfide giocate in trasferta, che sicuramente hanno ridotto il tempo per riflettere su errori commessi e per la riorganizzazione della squadra, la prova è stata un inizio molto negativo con 1 pareggio nelle prime 6 partite.

Nonostante le difficoltà però, c’è stato un forte cambio di rotta, perché nelle successive 6, i Timbers hanno perso solo una volta, collezionando 4 vittorie ed 1 pareggio. Penso che si debba dare merito a coach Savarese e al suo staff per aver capito che la chiave tattica della squadra andava cambiata, anche temporaneamente, in attesa di risultati positivi e di un DP che tanto attendevano da inizio anno.

Tre sono le partite che secondo me descrivono i problemi prima e le soluzioni poi dei Timbers: A) Galaxy-Timbers 2-1, B) Crew-Timbers 1-3 e C) Philadelphia Union-Timbers 1-3. Ho scelto queste perché c’è un’involuzione dell’idea iniziale della stagione in cui, a mio parere, per limitare i danni, la squadra è passata a giocare con un 5-3-2. C’è successivamente il primo aggiustamento con il passaggio al 4-4-2 più compatto tra le linee e infine il ritorno all’idea iniziale del 4-2-3-1 con l’inserimento in formazione del neoacquisto Brian Fernández.

1) LA Galaxy – Portland Timbers: 1-2.

Formazione: Attinella, Moreira, Cascante, Dielna (Melano, 87), Valentin, Chara, Tuiloma, M Guzmán (Conechny, 90+2), Valeri, Blanco, Ebobisse (Polo, 69).

Come detto questa è una partita dove le due fasi, offensiva e difensiva, facevano partita a sé, a causa   della distanza tra i reparti molto ampia e il solo Chara a fare filtro tra le due fasi.

Partendo dal malus, la difesa si schiera a 5 in fase di non possesso, che per quanto possa far credere di avere una superiorità numerica sull’attacco avversario, rende più frequenti gli 1-vs-1 come in questo caso, nonostante il ritorno di Ebobisse in aiuto, Grimaldo si trova a rincorrere il proprio avversario, obbligando così il centrale, Diela, ad uscire e lasciare proprio un 2-vs-2 tra i centrali e gli attaccanti avversari con il terzino in copertura ma attento a non lasciare libero il lato debole.

Discorso diverso per la fase offensiva, che non si snatura ma permette ai due terzini di avanzare e trovarsi, in questo caso, liberi di puntare lo spazio con Blanco che palla al piede serve gli attaccanti nello spazio e Guzman che, come nel caso del gol del pareggio, fa questo movimento a creare superiorità numerica e libertà di passaggio su Valeri e liberarsi al tiro o al passaggio in area.

2) Columbus Crew – Portland Timbers: 1-3.

Formazione: Attinella, Moreira, Mabiala, Tuiloma, Valentin, M Flores (Cascante, 85), Paredes Chara, Blanco, Valeri (Conechny, 76), Ebobisse (Melano, 85)

Contro i Crew c’è stato un importante aggiustamento della fase difensiva che è passata da 5 a 4, facendo così guadagnare un giocatore a centrocampo passato da 3 a 4.

In difesa ha creato meno distanza tra reparti, soprattuto compattezza della linea che, quando attaccata, poteva contare sull’aiuto dei due mediani, in questo caso Chara e Paredes, che aiutavano nel raddoppio.

In fase offensiva è costante l’avanzamento, a turno e non più insieme, dei terzini ma questa volta la posizione di Valeri diventa chiave per far girare l’attacco, perché si stacca letteralmente dalla linea di Ebobisse ed indietreggia tra le linee favorendo gli inserimenti del mediano Paredes e dei due laterali Flores e Blanco, rendendosi libero al limite dell’area per un passaggio o per una ribattuta della difesa.

3) Philadelphia Union – Portland Timbers: 1-3.

Formazione: Clark, Valentin, Mabiala, D Tuiloma, Villafaña, Chara, Polo (Cascante, 67), Flores, Valeri (Williamson, 88), Fernandez, Ebobisse (Blanco, 60).

Questa partita rende giustizia a quella che era l’idea di formazione all’inizio del campionato, quando il primo modulo schierato fu il 4-2-3-1, ma a differenza della partita contro i Colorado Rapids, neve inclusa.

C’è il nuovo acquisto Fernandez schierato titolare, ma soprattutto un diverso atteggiamento di Ebobisse che diventa il tassello collegamento tra centrocampo e difesa.

Schierato inizialmente punta e poi adattato mezz’ala sinistra con Fernandez attaccante, fa movimenti a rientrare, anche non nella sua zona di competenza, permettendo a Chara di recuperare i palloni a centrocampo e ripartire avendo comunque a disposizione Valeri e Polo come mezze ali e Fernandez punta. Nel corso della partita vedremo anche come Blanco, entrato al posto di Ebobisse, vada anche lui ad alternarsi con il neoacquisto in attacco dando pochi punti di riferimento alla difesa avversaria oppure a schierarsi in coppia favorendo l’accentramento di Valeri. Proprio questa rete di passaggi molto rapidi porterà al 3 a 1 finale dello stesso Valeri.

In questo inizio di campionato Portland ha avuto la possibilità di cambiare moduli e titolari diverse volte, certo non sempre un esperimento favorevole, ma ha permesso alla squadra di capire i pregi e difetti di questi cambi e rimediare senza troppo tempo a disposizione. Ora che ha trovato il suo attaccante dovrà, a mio parere, perfezionare la difesa in modo da non subire uno o più gol a partita come in questo momento.


Ne abbiamo parlato anche nella Decima puntata del Podcast

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