Intervista alla Timbers Army

Il calore del Providence Park e il folklore dei suoi tifosi hanno attirato l’attenzione di tifosi di mezzo mondo sui Portland Timbers, vincitori della MLS Cup 2015. I “cookies” tagliati con una motosega da Timber Joey dopo ogni gol dei Timbers sono diventati un cult anche in Italia e se la franchigia dell’Oregon può contare su tantissimi simpatizzanti anche nel nostro Paese, molto lo si deve all’esperienza di tifo che la Timbers Army sa regalare a chi guarda la partita dalla tribuna e a chi sta a casa. Dietro quella che è stata considerata la tifoseria più bella, quella da prendere da esempio, dai giocatori stessi della MLS, c’è tanta passione e molto lavoro come ci ha raccontato in esclusiva Christopher Tschirley, capo ultras della Timbers Army (TA) da sette anni.

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Ci racconta il dietro le quinte della TA?
Sono nella Timbers Army da 10 anni e capo ultras da 7. Sono anche membro della 107ist, un’organizzazione interna alla TA no-profit che si occupa di garantire il necessario per far si che la tifoseria sopravviva e che il calcio cresca non solo a Portland ma in tutto l’Oregon. La Timbers Army è aperta a tutti ed è composta da volontari. Il nostro credo è sempre stato “Se vuoi far parte della TA beh già ne sei parte”. All’interno di questa organizzazione chi vuole può dare il proprio contributo economico in moda da creare striscioni, coreografie e gadget che vedete durante le partite.

Come vi preparate per i match?
Ci prepariamo in maniera differente in base ai nostri compiti. I casual supporters si ritrovano prima delle partite per qualche birra e per prepararsi alle due ore di cori e canti. Chi invece è coinvolto nelle game day operations aiuta a vendere il merchandising fuori dallo stadio, aiuta a preparare le coreografie dentro l’impianto, sistema le bandiere e i tamburi. Tutti danno una mano in modo che la macchina della TA funzioni al meglio.


Sappiamo che le distanze fra i vari team della MLS sono enormi. Seguite sempre la squadra in trasferta?

Seguire la squadra in trasferta è una sfida difficile da superare. Un esempio che rende bene l’idea: per Orlando City-Portland avremmo dovuto viaggiare per 4000 km (come andare da Lisbona a Mosca ndr) e 3 fusi orari. Per quanto mi riguarda sono andato solo a Seattle e a Vancouver e mai da nessun’altra parte. Sono un insegnante ed è difficile coniugare il tempo per il lavoro e per la passione. Molti di noi hanno lo stesso problema e quindi rispondo che dipende dagli impegni dei singoli.

Spiega il significato del vostro motto “NO PITY”
Molto semplicemente: “senza pieta”. Quando un avversario entra nel nostro stadio vogliamo che senta che la tifoseria e la squadra non si arrenderanno mai e per nessun motivo di fronte a niente.

Cascadia Rivalry: perchè c’è così tanto astio fra i tre team? È solo un motivo geografico o sotto c’è qualcosa di più? Chi “odiate” di più fra Sounders e Whitecaps e perché?
C’è sicuramente un fattore geografico all’origine della rivalità. In America le immense distanze fra le squadre comportano una gestione del calendario stagionale diversa rispetto agli altri campionati di calcio in giro per il mondo e ciò aumenta la quantità di partite fra due squadre “vicine”. La vera rivalità comunque è con Seattle e nasce dai tempi della NASL. Non c’è stato un fattore scatenante. Per quanto riguarda Vancouver noi li consideriamo come nostri cugini, accomunati dalla repulsioni verso i colori dei Sounders. Sono arrivati più tardi e questo ha reso il nostro astio nei loro confronti praticamente nullo.

Timber Jim è una parte importante del vostro retaggio, oggi c’è Timber Joey. Cosa vuol dire “essere un Timber” per voi?
Boschi e taglialegna sono parte integrante della storia dell’Oregon. Timber Jim, la nostra prima mascot, rappresenta al meglio ciò che siamo. All’inizio degli anni 80 è stata sua l’idea di portare una motosega all’interno dello stadio per aizzare i tifosi di casa e fare un po’ di sano casino. All’inizio la dirigenza è stata titubante ma dopo le prime uscite si è dovuta ricredere ed ora è un must delle nostre partite casalinghe. L’usanza di tagliare un pezzo di legno da un grosso tronco ad ogni gol dei Timbers è un caposaldo per tutti i supporter della Rose City.

Personalmente conosco il significato della canzone “You are my sunshine” che cantate ad ogni 80esimo minute di ogni match casalingo. Può spiegare ai tifosi italiani la storia dietro questa canzone?
Era l’agosto del 2004 ed era la partita appena dopo la tragica perdita da parte di Timber Jim della figlia in un incidente stradale. La nipote di 3 anni si salvò dalla tragedia. La partita in programma era fondamentale: se avessimo vinto avremmo conquistato il titolo della regular season. Attorno all’80esimo Timber Jim salì con sua nipote sulla piattaforma posta davanti alla Timbers Army e iniziò a cantare “You are my sunshine”, la canzone preferita della figlia. La TA (al tempo non più di un centinaio di membri) non perse tempo e diede sostegno al proprio amico a gran voce. Le lacrime e la commozione non tardaron ad arrivare così come il gol del vantaggio di Portland. Da quel momento ad ogni gara ad ogni 80esimo minuto cantiamo a squarciagola le note di questa canzone.

Portland-Timbers-tifo-008Cosa pensa la Timbers Army riguardo alla futura espansione della MLS?
Non posso parlare a nome di tutto il gruppo. Per quanto mi riguarda credo che un’espansione sia giusta ad un patto: inserire le nuove squadre in modo continuativo ma graduale. 20 team per una nazione come gli Stati Uniti sono troppo poche. Finora la Lega si è comportata bene cercando di bilanciare l’esponenziale aumento di interesse da parte degli investitori senza diluire troppo la qualità dei giocatori fra le varie franchige. Si dovrà però pensare di alzare e non poco il tetto massimo salariale dei team sennò l’avvento di giocatori dal grande nome dall’Europa e dal Sud America rischia di oscurare la crescita dei giocatori nostrani di medio livello.

Per concludere, cerca di convincere i lettori di MLSsocceritalia.com sul perché scegliere di venire a vedere i Timbers all’ex Jeld-Wen Field piuttosto che un’altra squadra della MLS.
Beh il nostro stadio è nato nel 1927 ed ha alle spalle tutta una serie di ammodernamenti e migliorie fatte. Si trova in piena downtown e questa è una cosa meravigliosa. Nel nostro “catino” sono convinto protreste assistere al miglior esempio di tifo dell’intera MLS. Se veniste a Portland potreste far parte di momenti come questo:

di Jacopo Bravi


 

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