Ibrahimovic in MLS: Los Angeles al rientro dall’infortunio

Il futuro di Zlatan Ibrahimovic questa volta lo ha deciso il fato. Niente conferenza stampa “farlocca” per attirare giornalisti sulla sua prossima squadra salvo poi presentare la linea di abbigliamento. Niente riflettori né giochini al rialzo per un rinnovo contrattuale sempre più ricco. L’Europa League gli è costato la rottura del legamento crociato del ginocchio destro che, a 35 anni, significa 8-9 mesi di stop e una lunga riabilitazione. “Rinnovo o MLS?” è stato il ritornello degli ultimi mesi, una filastrocca che non si ripeterà più perché il Manchester United ha deciso di non fargli firmare alcun prolungamento contrattuale. Quindi Major League Soccer? Chissà. Los Angeles nel destino, ma dipenderà da tanti fattori fino a questo momento mai presi in considerazione dallo svedese.

Nell’anno dei trentasei l’intenzione di Zlatan era quella di giocarsi le proprie chance Champions con il Manchester United, magari proprio vincendo quell’Europa League che ne ha decretato la fine del matrimonio. Invece i prossimi mesi vedranno lo svedese alle prese con una riabilitazione lunga e piena di imprevisti. Lo United lo ha scaricato in parte, comunicando la ferma (e naturale) intenzione di non rinnovare il pesante contratto in scadenza a giugno, ma garantendogli tutto l’appoggio necessario per il pieno recupero nei mesi di degenza, fino all’addio una volta ristabilitosi. Nel futuro, se tutto andrà bene, un sipario di carriera in MLS.

Assolutamente niente ritiro, come specificato dallo stesso Ibra con un post su Instagram: “Prima di tutto – esordisce il messaggio – grazie a tutti per il supporto e l’amore. Non ci sono novità, sono infortunato e sarò lontano dai campi per un po’. Supererò anche questa come tutte le altre e tornerò ancora più forte. Tante volte ho giocato con una gamba sola e quindi non dovrebbe esserci alcun problema. Una cosa è certa, decido io quando sarà arrivato il tempo di fermarsi e nient’altro. Abbandonare non è un’opzione. A presto”.

I colloqui con i Los Angeles Galaxy vanno avanti da diversi mesi, ma entrambe le parti non avrebbero voluto trovare a parlarsi in queste condizioni. Ibrahimovic resta un nome capace di smuovere le masse di sportivi da ogni parte del mondo, ma un infortunio così brutto sicuramente inciderà anche sul suo eventuale impatto nella nuova realtà Oltreoceano. Prima del crack al ginocchio anche il Los Angeles FC, che esordirà in MLS nel 2018, si era mosso per parlare con l’entourage del giocatore, ma la lega stessa – che contratta tutti gli accordi coi giocatori – vorrà rivedere le strette di mano virtuali abbozzate in passato.

Il punto di domanda resta enorme: portare Ibrahimovic a 36 anni in MLS dopo un infortunio del genere è la scelta più giusta per una lega in crescita e che negli ultimi mesi ha invertito la tendenza sul mercato? Oppure è il classico boomerang che porta visibilità, ma anche scetticismo, in un campionato considerato per “dinosauri europei”? La risposta agli eventi e al campo, se mai ci sarà l’accordo. Noi un’idea ce l’abbiamo e questa “era Giovinco” forse avrebbe bisogno di qualcosa di più fresco. A maggior ragione dopo gli ultimi, sfortunati, eventi.

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