F.A. Euro da New York a Viareggio. Intervista a Joe Balsamo

E’ una delle tre squadre provenienti dal Nordamerica già annunciate per la partecipazione alla Viareggio Cup 2018 dal 12 al 28 marzo (le altre sono Athletic Union e Soccer Star New York): la F.A. Euro New York, compagine di Brooklyn con lo stadio nel Queens, partecipante alla Premier Division League, serie affiliata alla USL, e che conta succursali attive nel calcio giovanile in Florida e a Toronto.

Abbiamo contattato il presidente Joe Balsamo, coach italianissimo nato in Svizzera da famiglia siciliana e la cui carriera ha preso poi il volo negli anni ’70 nell’allora Nasl prima di dedicarsi alla panchina e ai giovani, lavoro che continua a svolgere nei panni di dirigente.

F. A. Euro è una realtà importante del calcio giovanile negli Stati Uniti. Come è nata la squadra e quali sono le sue principali attività?
F. A. Euro è una società nata sette anni fa con l’intenzione di fornire una immagine professionale e una metodologia di allenamento di stile europeo, soprattutto italiano. Il nostro obiettivo è dare una possibilità ai giovani talenti di conseguire il proprio scopo, che sia il percorso universitario o quello professionale.

Quanto siete radicati nella realtà di New York?
Abbastanza, siamo nel cuore di Brooklyn, viviamo in una realtà molto urbana e conosciamo benissimo le radici della città di New York.

Secondo la sua esperienza personale quanto e come è seguito il calcio nella Grande Mela?
Secondo me New York è una realtà unica perché è una meta mondiale e quindi ci sono molte etnie e di conseguenza molte culture e filosofie di gioco.

Quali sono i quartieri e le zone dell’area metropolitana in cui il calcio è più praticato?
Più o meno in tutti i quartieri di New York il calcio è molto praticato. Ovviamente si ha molta più difficoltà in zone come Manhattan e Brooklyn dove c’è molto più cemento e meno aree verdi da dedicare a strutture sportive.

Quanto è importante per voi prendere parte alla Viareggio Cup e quali risultati sperate di raggiungere?
Noi che veniamo dall’Italia conosciamo l’importanza del torneo di Viareggio, una vetrina importantissima a livello mondiale. Penso che negli Stati Uniti non sappiano il valore e l’importanza del torneo. Ovviamente ci teniamo a fare bella figura e il nostro obiettivo è quello di qualificarci e passare il primo turno offrendo anche un calcio piacevole. Dal punto di vista dei singoli sarebbe una bella impresa se uno dei nostri ragazzi venisse preso in considerazione da qualche società di Serie A o di Serie B.

Qual è il legame di F. A. Euro con l’Italia e con l’Europa?
Abbiamo uno staff composto per la maggior parte da allenatori italiani che hanno avuto esperienze sia in Italia che negli Stati Uniti per cui ognuno di noi ha dei contatti importanti con l’Europa e soprattutto con il calcio italiano. Spesso portiamo la squadra in tournée in Italia soprattutto nei periodi estivi approfittando dei legami che abbiamo con le diverse società italiane.

Qual è invece la sua personale esperienza con il calcio negli States?
Quando arrivai negli USA avevo 17 anni, guardavo i Cosmos e mi appassionava molto l’idea di venire e giocarci contro.

Rispetto alla Nasl dei suoi anni da calciatore quali sono i punti in comune e le differenze con la Mls?
Oggi si gioca un calcio veloce, con più corsa e più atletico però meno tecnico e tattico.

Come reputa il livello dell’Usl e della Pdl?
Il livello della Usl e della Pdl sta crescendo anno dopo anno. Penso che uno dei fattori principali sia statoa la partnership con la Mls per cui i calciatori sono molto motivati in quanto hanno un obiettivo molto più grande.

Dopo l’inaspettata mancata qualificazione degli USA ai mondiali di Russia, che cosa pensa che debba essere cambiato nel calcio statunitense?
La mancata qualificazione è stato un brutto colpo per tutti noi addetti ai lavori perché abbiamo fatto dei passi indietro, anche indirettamente. Adesso non resta che rimboccarsi le maniche, non buttare tutto il buon lavoro che comunque è stato fatto e imparare dagli errori. Una delle cose che mi salta alla mente è cercare di creare un sistema calcio simile all’Europa dove ci sono promozioni e retrocessioni dando così la possibilità ai piccoli club di poter sognare e conseguentemente di crescere.

Anche l’Italia non andrà in Russia. Vede dei punti in comune tra le crisi delle due nazionali e delle due federazioni?
Sono due realtà completamente diverse e le problematiche sono di altra natura. Purtroppo in Italia il fallimento della Nazionale rispecchia lo stato della nazione.

Chi vedrebbe come selezionatore degli USA e chi come ct dell’Italia?
Per Gli Stati Uniti io proporrei Tata Martino, per l’Italia proporrei Capello o Ancelotti.

I Rochester Rhinos, storica franchigia dello Stato di New York, non parteciperanno alla Usl 2018. Che tipo di perdita rappresenta per il calcio nordamericano?
I Rochester sono una società molto importante, non conosco le motivazioni e preferisco non commentare ma è pur vero che ogni volta che una società di calcio fallisce non è un bene per il calcio.

Secondo la sua opinione perché le due squadre di New York City non sono riuscite ancora a raggiungere risultati importanti in Mls?
Difficile capirlo, forse perché in una città come New York c’è più pressione, però anche molto entusiasmo. I Red Bulls hanno fatto bene nell’ultimo campionato, per i NYFC essendo da poco in lega penso che ci vorrà ancora un po’ di tempo.

Lei è siciliano. Ha ancora legami con la sua terra?
Si, ho ancora i miei cari, mi fa piacere tornare e trovare gli amici e i parenti.

Segue il Palermo? Che idea si è fatto del suo andamento negli ultimi anni?
Mi spiace vedere il Palermo in B, era una delle poche squadre in Serie A capace di riempire lo stadio. Forse se il presidente fosse più tifoso sarebbe diverso.


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