Come è andato il primo turno playoff in MLS e NWSL

Nel weekend si è concluso il primo turno dei playoff sia per la NWSL che per la MLS. Nel primo caso si riparte settimana prossima con le semifinali. Nel caso della MLS, la pausa per le nazionali ci farà ripartire con le semifinali di conference tra due settimane. Intanto, qualche notazione su tutte le sfide, che hanno regalato sensazioni quasi del tutto opposte, con la NWSL che ha visto passare quattro volte su quattro la squadra meglio piazzata e la MLS che ha invece dovuto salutare le tre migliori squadre della Eastern Conference:

 

NWSL

Orlando Pride – Chicago Red Stars 4-1

Era una partita che, almeno teoricamente, avrebbe dovuto avere poco da dire, visto il dominio impresso da Orlando in regular season e l’ingresso tutt’altro che trionfale con la caduta nell’ultimo slot disponibile per la qualificazione delle Red Stars, e in effetti è stato così. Orlando ha controllato la gara, Barbra Banda ha segnato due reti, e la partita non è mai stata veramente in discussione.

 

Kansas City Current – North Carolina Courage 1-0

Per certi versi, qui come nella partita precedente, si è realizzato l’unico scenario che tutti quanti, ma veramente tutti, eravamo disposti ad aspettarci: Temwa Chawinga ha segnato. Quello che non sapevamo, e che non potevamo prevedere, era che la sua rete sarebbe stata l’unica della partita e che dunque l’aver segnato all’ottavo minuto del primo tempo non avrebbe rappresentato né l’inizio di uno scontro scoppiettante né l’esemplificazione di un dominio totale delle padrone di casa, che anzi hanno faticato a creare altre occasioni, in una partita che è stata decisamente equilibrata.

 

Washington Spirit – Bay FC 2-1

Di fronte ad un pubblico di diciannovemila persone esaltato ed elettrico come poche volte l’Audi Field è stato nella sua storia, ci sono voluti i supplementari perché le campionesse del 2021 riuscissero a risolvere la pratica dell’expansion team. E anzi, Washington è andata molto vicina a concedere l’upset e a rischiare di non arrivarci nemmeno ai supplementari. La partita si è infatti accesa negli ultimi minuti, dopo ottanta giri di lancetta definibili “di studio”, con la rete della stella principale nel roster di Bay FC, Asisat Oshoala, che è tornata a segnare dopo essere rimasta a secco nelle ultime tre gare di campionato. Quattro minuti dopo, all’ottantaseiesimo, Washington ha saputo immediatamente rispondere al fuoco nemico con il pareggio di Tara McKeown. Nei supplementari, è un autogol veramente sfortunato di Dydasco, brava ad intervenire in anticipo ma meno nel direzionare correttamente il pallone di testa, a regalare il passaggio del turno alle padrone di casa.

 

NJ/NY Gotham – Portland Thorns 2-1

Se a Washington si è andati ai supplementari, poco più su nel corridoio del nordest, in New Jersey, si è assistito ad uno dei finali più spettacolari di una partita di questi playoff, e come una settimana prima per gli occupanti al maschile della Red Bull Arena, il finale è stato di deflagrante esaltazione per chi giocava in casa. Gotham ha controllato il ritmo della partita, schiacciato le avversarie fino a vedere anche più volte una Sophia Smith – secondo il tecnico Rob Gale rallentata da un dolore cronico post-Olimpiadi, che fa però questionare per quale ragione abbia continuato a schierarla nonostante il dolore – in posizione di terzino destro. Poi, quando Christine Sinclair era già uscita per quella che sarà l’ultima partita della sua carriera, l’uno-due firmato prima da Davidson e poi da Reilyn Turner porta il risultato sull’1-1. Quando però si sembrava pronti ad accettare il risultato e ad andare ai tempi supplementari, Rose Lavelle ha realizzato una delle sue magiche discese in area ad accompagnare l’azione, inserendosi con i tempi perfetti sul cross rasoterra ad attraversare l’area e sfruttando il tuffo della guardiana della porta avversaria per coglierla in controtempo e stampare il biglietto Amtrak per la trasferta nella capitale.

 

MLS

Inter Miami – Atlanta United 1-2

Ci sono molte letture divertenti che si possono fare di questo scontro:

-Miami ha perso sei volte in MLS quest’anno, e tre sono state contro Atlanta.

-Lionel Messi, dal suo arrivo in MLS, ha perso solo tre volte partite in cui ha giocato tutti i novanta minuti, e tutte e tre contro Atlanta.

-Brad Guzan, a quarant’anni, è il miglior portiere che hanno gli Stati Uniti ed è ingiusto che Pochettino non lo abbia convocato per la prossima Nations League.

-La squadra che ha fatto maggiore e migliore uso dei vari slot extra salary cap disponibili a tutte le franchigie MLS ha perso contro una che è in totale ricostruzione, ha due slot DP liberi e due giocatori della U22 Initiative via in prestito, con un terzo che a malapena gioca.

-Rob Valentino potrebbe essersi così conquistato definitivamente la panchina di Atlanta – anche se io rimango sempre scettico sul concetto di promuovere gli interim.

-e la più importante: il sample più largo nel calcio non è sempre più indicativo e “un miglior sistema” per riconoscere le squadre forti dell’eliminazione diretta, banalmente perché anche quello che consideriamo un sample largo non è affatto largo abbastanza. I numeri ci hanno detto per mesi che Miami è una squadra forte, ma incredibilmente fragile e più volte premiata dal caso. Di fronte ai playoff, quando ogni pallone pesa di più, tutte quelle criticità sono state amplificate.

 

Orlando City – Charlotte FC 2-1

Era l’unica serie della Eastern Conference per cui avevo previsto un upset. È l’unica serie in cui non si è realizzato. Ma al di là delle mie lamentele personali, che sono comunque più legittime dei giocatori e tifosi di Charlotte che protestano per il rigore che, di fatto, è venuto a costare loro l’eliminazione, la serie ha saputo regalare tanto spettacolo e in effetti non è che sia andata così lontano dal far verificare la mia previsione. Solo un rigore allo scadere e solo l’inattività completa sulla ribattuta della difesa di Charlotte, quasi bloccata da un filtro magico dalla respinta di Kahlina, hanno permesso ad Orlando di salvare per le unghie una partita e a quel punto girarne completamente l’atmosfera fino a controllare i rigori. Rigori in cui poi l’avere i peggiori Designated Player presenti in MLS tra squadre di alto livello è costato a Charlotte l’eliminazione.

 

FC Cincinnati – New York City FC 1-2

La chiave sta tutta nel sorriso con cui Mitja Ilenic si è presentato al rigore decisivo, dopo cinque errori di fila tra entrambe le squadre. Se dovessimo spiegare come funzionano i rigori ad un alieno, gli diremmo che è una di quelle rare attività umane in cui meno ti sembra importare, meglio è. Cincinnati, delle tre big eliminate, era forse quella che era partita meglio, ma la regressione mostrata nella partita in casa di NYCFC aveva creato non poche preoccupazioni. Nella gara 3, i padroni di casa hanno controllato il ritmo e creato di più, ma non sono stati capaci di capitalizzare.

 

Columbus Crew – New York Red Bulls 0-2

Forse questo è il segnale che dovremmo stare più tranquilli con i nostri proclami, o che comunque non bisogna mai scommettere sulla MLS. Se c’era una partita dall’esito sicuro, era questa, e invece non solo i Red Bulls sono passati, ma lo hanno fatto meritando ed essendo senza dubbio la squadra migliore nell’arco dei centottanta minuti più rigori. Certo, un giorno qualcuno dovrà spiegarci perché a Columbus l’ultimo dei cinque rigori sia stato tirato da Cheberko e non dal capitano Darlington Nagbe, ma forse il tema è più un altro: dopo la stagione più lunga nella storia della MLS, oltre che quella più intensa con tre finali in pochi mesi, è anche legittimo aspettarsi che una squadra, per quanto forte, sia stanca. La MLS dovrebbe pensare di accorciare una regular season inutile e di cui non importa a nessuno?

 

Los Angeles FC – Vancouver Whitecaps 2-1

Los Angeles ha dovuto faticare molto di più del previsto per prendersi il posto nel turno successivo, e Vancouver, vincendo, ma ancor di più dominando la sfida casalinga si è praticamente guadagnata la conferma in toto del progetto tecnico e una fiducia ancora più a lungo termine per Vanni Sartini. Ma alla fine la conclusione è stata esattamente la stessa che abbiamo visto negli ultimi due playoff. E decisivo è stato un Mateusz Bogusz in forma strepitosa in questa stagione, schierato punta come a farci porre un quesito esistenziale: al momento in questa squadra c’è un posto per Olivier Giroud? Perché sembrano giocare sensibilmente meglio senza di lui.

 

Seattle Sounders – Houston Dynamo 2-0

Se in gara 1 la stagione di Adalberto Carrasquilla si è conclusa con uno dei più stupidi cartellini rossi dell’anno, in gara 2, quella poi risultata decisiva ai rigori per l’eliminazione di Houston, la carriera ai Dynamo di Hector Herrera, l’uomo chiave della rivoluzione in tempi recenti di questa squadra, è terminata per aver sputato ad un arbitro mentre questo era di spalle pensando che nell’era VAR potesse scappare dalla giusta e meritata punizione. Pochi giorni dopo, la franchigia avrebbe annunciato di non aver sfruttato l’opzione nel suo contratto per il 2025, mettendo la parola fine a questa storia. E alla fine la differenza sta tutta qui: Houston è una squadra solidissima, ma se le sue stelle sono capaci di crollare sotto pressione in questa maniera, tutto l’ottimo lavoro di Ben Olsen e degli altri suoi sottoposti è semplicemente sprecato.

 

Real Salt Lake – Minnesota United 0-2

Questo è forse l’upset più telefonato dell’intero primo round. Sarebbe meglio dire: è un upset solo sulla carta, ma non quando teniamo di conto la forma recente delle due squadre, esattamente opposta, e in particolare quella delle loro due stelle. Real Salt Lake per metà anno è stata una contendente per il Supporters’ Shield. Poi Chicho Arango, all’epoca capocannoniere e in seguito ad una squalifica per motivi mai chiariti di quattro giornate, ha smesso letteralmente di segnare, Carlos Andres Gomez è stato ceduto in Francia e la franchigia ha smesso di funzionare nella stessa maniera. Dall’altra parte, l’arrivo di Kelvin Yeboah, senza dubbio il centravanti più in forma in questo momento in tutta la MLS, ha riscritto le potenzialità di Minnesota e dato a Robin Lod uno sfogo offensivo, e la rinascita della squadra si è esemplificata in uno scontro playoff in cui, al di là di un equilibrio comunque importante, viste le due lotterie dei rigori necessarie per arrivare alla conclusione, Minnesota ha approcciato l’evento come se fosse lei la squadra favorita.

 

Los Angeles Galaxy – Colorado Rapids 2-0

I Galaxy sono la squadra che ha fatto senza dubbio l’impressione migliore in questo primo turno. Può anche darsi che lo abbiano fatto perché si siano trovati di fronte la squadra meno attrezzata di questi playoff, per di più con i suoi due migliori giocatori fuori per infortunio, e abbiano segnato nove reti contro quello che è, statisticamente, il peggior portiere della MLS. Ma comunque l’impressione che hanno fatto è stata decisamente positiva. Riqui Puig è, senza mezzi termini, il miglior giocatore rimasto in questi playoff e la squadra gira a meraviglia. Il prossimo test casalingo, l’ultimo prima potenzialmente del più importante Trafico di sempre, è sicuramente più duro e molto più in forma, ma difficile non assegnare ai Galaxy i favori del pronostico.

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