La crescita incredibile di Moise Bombito
Il mercato MLS in entrata non aprirà prima del prossimo diciotto luglio, nonostante siano già stati ufficializzati molti colpi in arrivo nella lega. In uscita, invece, l’apertura della finestra europea ha causato tutta una serie di voci, e di affari già completati, che ci raccontano ancora una volta la storia di una lega cresciuta abbastanza da essere parte integrante del mercato calcistico mondiale. Tra le tante voci, una di queste vuole il Lione interessato al difensore dei Colorado Rapids Moise Bombito. Si è parlato di un’offerta di quattro milioni di dollari, per ora rifiutata dalla franchigia di Denver, ma di un giocatore che avrebbe già trovato l’accordo nei termini personali con la squadra francese.
BREAKING: Olympique Lyon have opened talks to sign Moïse Bombito from Colorado Rapids
First proposal has been sent and personal terms, already agreed.
Lyon, owned by the Eagle Group, will decide the best option for the 24y/o, with Botafogo a possibility.
(via @FabrizioRomano) pic.twitter.com/WkuBlwbuLD
— CanMNTBible (@CanMNTBible) June 24, 2024
Curiosamente, Bombito non è l’unico giocatore della MLS associato direttamente al Lione, o meglio, non l’unico giocatore associato alla sua proprietà. Il Lione infatti fa parte di un gruppo di squadre che fa riferimento al miliardario statunitense John Textor, e che coinvolge Crystal Palace – da cui il gruppo prende il nome Eagle Football Group – Lione, Molenbeek e i brasiliani del Botafogo. Proprio quest’ultimo club è quello che in queste ore sta completando l’acquisto per venti milioni di dollari come base minima più bonus per portare Thiago Almada da Atlanta United alla squadra al momento prima nel campionato brasiliano.
L’intenzione, a quanto ci viene raccontato, sarebbe quella di tenere Almada in Brasile per sei mesi e poi mandarlo in Francia, anche per aggirare il fair play finanziario che è particolarmente severo con la squadra francese, anche a causa di un campionato con una situazione complessa per quel che riguarda i diritti televisivi. D’altronde, non sarebbe la prima volta che Textor utilizza due delle sue squadre per aggirare i paletti imposti dalla UEFA: lo scorso anno il Molenbeek neopromosso in prima divisione belga ha stracciato il suo record di trasferimento spendendo cinquanta milioni per Ernest Nuamah, salvo prestarlo subito al Lione.
Se anche solo l’acquisto di Almada fosse così strutturato per aggirare il fair play finanziario, comunque, il rapporto tra il suo trasferimento, ormai assicurato, e quello potenziale di Bombito, sorprenderebbe e non poco. Thiago Almada, di un anno più giovane del centrale canadese, è campione del mondo in carica, pur avendo giocato pochi minuti in Qatar, ed è già stato protagonista di un trasferimento multimilionario all’alba del 2022, dal Velez ad Atlanta. Bombito, invece, non solo è più anziano, ma ha esordito in nazionale solo lo scorso anno, e mentre l’argentino era considerato un potenziale candidato MVP, non aveva neanche mai esordito tra i professionisti, essendo stato recentemente scelto al SuperDraft in uscita dall’università del New Hampshire.
Non solo: nei giorni in cui Almada si guadagnava il contratto da Designated Player con Atlanta United, Bombito non aveva neppure mai messo piede in un’università di Division I, il massimo livello dello sport NCAA. Dopo una stagione in un college minore del Quebec, infatti, Bombito si era trasferito a Iowa Western, un minuscolo community college, sì, esattamente come quello disastrato protagonista della sitcom Community. Eppure, potrebbe essere lui il primo a guadagnarsi un posto da titolare in una lega top 5, e non Thiago Almada, che pure non ha fatto nulla per peggiorare la propria reputazione, anzi, una volta guadagnati i bonus potrebbe portare ad Atlanta il nuovo trasferimento più costoso nella storia della MLS.
Ovviamente, il mio è un giochino che ha poco valore e che paragona due giocatori imparagonabili, i cui trasferimenti seguono circostanze molto diverse. Ripeto: questa non è una critica a Thiago Almada, anzi. È solo per sottolineare la carriera incredibile, la crescita vertiginosa di cui si è dimostrato capace Moise Bombito nelle ultime tre stagioni, e per ricordare ancora una volta che lo sviluppo dei talenti nel calcio non è materia lineare, non segue un percorso prevedibile, ma oscilla come un’altalena.
Primo giocatore nella storia dei New Hampshire Wildcats ad essere selezionato al primo round del Draft MLS – l’anno dopo sarebbe stato raggiunto dall’italiano di Inter Miami, e suo ex compagno di squadra, Yannick Bright – l’inizio di carriera tra i professionisti di Bombito ha ricordato quello di molte scelte al Draft: prima partita vista dalla panchina e prime esperienze fatte soprattutto con la seconda squadra. Ad aggravare la sua situazione, un infortunio in allenamento che lo ha tenuto fuori qualche settimana.
Poi, però, aiutato probabilmente dalla situazione disastrosa, difensivamente e non solo, dei Rapids, la peggior squadra della scorsa MLS, Bombito ha avuto l’opportunità di farsi valere e di mostrare le sue capacità, prendendosi molto presto la titolarità. Impostosi comunque verso la metà della stagione ed essendo entrato quasi da subito nelle rotazioni canadesi, Bombito ha avuto un minutaggio ristretto nella sua prima stagione da professionista, senza superare il threshold dei mille minuti, ma si è comunque imposto con numeri straordinari. Pur avendo giocato appena ottocento minuti in MLS Bombito è stato il ventesimo in MLS per goals added, finendo davanti anche ad una grandissima percentuale di difensori con numeri positivi con molti più minuti di lui.
Anche in un minutaggio ristretto, Bombito si è imposto nell’élite difensiva della MLS
Con centonovanta centimetri di altezza, Bombito è un difensore dotato di ottimo stacco aereo e capacità di raggiungere una notevole elevazione, ha buone tempistiche d’intervento e gambe lunghissime, infinite, che gli permettono di essere efficace anche nelle scivolate. In aggiunta all’altezza, il dominio atletico di Bombito si esprime anche nella velocità. Le lunghe leve ovviamente ne appesantiscono magari il primo passo, ma quando ha tempo e modo di carburare diventa imprendibile e può giocare anche con la linea altissima e recuperare all’indietro.
Quello che impressiona di più per un giocatore cresciuto in contesti calcistici non necessariamente noti per la preparazione che offrono ai difensori centrali in impostazione, Bombito è un eccellente passatore. Calmo e composto sul pallone, Bombito ha range di passaggio, grandi letture dei momenti, non è mai in emergenza né si fa indicare la giocata dagli attaccanti avversari, e riesce a mantenere il suo alto livello di letture pure di fronte a situazioni complesse o rischi enormi in caso di perdita del pallone.
In tutta la sua carriera da professionista, Bombito ha testato solamente la difesa a quattro, dove ha saputo rapidamente imporsi come un leader, il lato della coppia che impone i ritmi a cui si muove il resto del gruppo, ma sarebbe curioso vederlo testato in altri contesti, magari come perno centrale della difesa a tre. Nel passaggio tra la scorsa e questa stagione, così come nel passaggio in nazionale da Herdman a Marsch, Bombito è stato esposto a due tipi di calcio quasi opposto, a squadra di impostazione più difensiva e contropiedista a gruppi di adepti del calcio Red Bull, verticale e vertiginoso nella sua ricerca del recupero alto del pallone, in cui si difende principalmente in avanti, e l’adattamento sembra aver funzionato abbastanza bene in entrambi i contesti, anche grazie all’incredibile versatilità fisica del canadese, che può interpretare veramente qualsiasi compito difensivo.
Un saggio delle qualità di Bombito
Il destino di Moise Bombito, dopo l’incredibile scalata che lo ha visto protagonista negli ultimi tre anni, sembra scritto: l’Europa lo aspetta, e il talento è tale che ci si può attendere anche dei salti di categoria. D’altronde, pur parlando di un classe 2000, parliamo di un ragazzo che è arrivato tardi al calcio di alto livello, e che quindi ha se non margini di crescita ampi, quantomeno un’età calcistica inferiore a quella biologica, che potrebbe avere come conseguenza anche un allungamento del suo prime.
La prima offerta arrivata ai Colorado Rapids dal Lione per l’ex New Hampshire è stata rifiutata e si aggirava intorno ai quattro milioni. L’impressione è che data l’importanza acquisita dal giocatore per la franchigia e l’impossibilità di sostituirlo con un giocatore dallo stesso peso nel budget salariale, Colorado possa attendersi una cifra quasi vicina alla doppia cifra di milioni per cedere il diritto alle prestazioni del difensore canadese. La trattativa con il Lione, o con un altro club interessato al giocatore, si preannunciano come, se non lunghe, quantomeno destinate ad intensificarsi con il proseguire della sessione estiva, perché parliamo di uno dei migliori difensori della MLS, se non del migliore in assoluto per quel che riguarda le prospettive future.
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