
Questa pazza, pazza, pazza, pazza corsa per l’MVP in NWSL
In NWSL, il 2024 doveva rappresentare l’inizio di una rivoluzione, o meglio, il compimento di tutto il lavoro degli ultimi anni in una lega che, con il nuovo accordo per i diritti televisivi, era veramente pronta a fare il salto. Ma per fare in modo che fosse indolore, e anzi trasformativo il passaggio ad un contratto valido ogni anno sessanta milioni di dollari con un totale di quattro network diversi, alcuni dei quali, come ION e Amazon Prime, non necessariamente esperti nel trasmettere lo sport e con un pubblico orientato in quella direzione, c’era bisogno che le stelle della lega, che i grandi volti del torneo facessero la differenza. E diavolo se in questo inizio di stagione non hanno fatto veramente la differenza.
Se in MLS, dove forse c’è un nome leggermente troppo più grande degli altri, la corsa per il titolo di MVP sembra essere grossomodo già chiusa, in NWSL siamo forse di fronte alla lotta più confusa, più competitiva e esaltante nella storia della lega, con cinque calciatrici – di cui, cosa decisamente rara, una è rookie – che se avessero fatto questi numeri in qualsiasi altra stagione sarebbero probabilmente già senza grossi problemi in direzione del loro traguardo personale.
In una lega che quest’anno è apparsa decisamente livellata verso l’alto – avendo visto questo weekend la prima sfida di regular season tra due squadre con una striscia di vittorie superiore alle cinque partite – e che ha investito una quantità di denaro sul calciomercato internazionale mai visto nello sport femminile – dei cinque trasferimenti più costosi di sempre, tre sono stati completati da franchigie NWSL quest’anno – è quasi difficile anche solo stare dietro al numero di storie che si vengono a creare, alle prestazioni stellari delle migliori giocatrici. E allora, con oltre un terzo della stagione andata, è sicuramente il caso di riprendere un attimo fiato, concentrarsi e riflettere su quanto abbiamo visto fino ad ora, forse anche per stare sicuri di non essere di fronte ad un sogno, e magari di fare un power ranking della corsa MVP mettendo in lista le cinque principali candidate fino ad ora, che sembrano essere un passo avanti alla concorrenza.
Le cinque candidate al titolo MVP della NWSL per goals added (dati American Soccer Analysis) aggiustati sui 96 minuti. In alto i loro numeri nelle specifiche categorie, in basso il totale
5 – Croix Bethune – Washington Spirit – 1061 minuti, 4 gol, 8 assist, 2.33 g+
Sarebbe ipocrita da parte mia non dire che ad inizio stagione ero preoccupato per il futuro delle Washington Spirit dopo la decisione apparentemente inspiegabile di separarsi da Ashley Sanchez. Semplicemente non avevo fatto il mio dovuto scouting su che giocatrice sia Croix Bethune, anche se forse nessuno si sarebbe potuto aspettare questo impatto fin da subito. È abbastanza impressionante e ai limiti dello stregonesco che una franchigia sia in grado di separarsi da una creatrice di chance a così alto livello e trovi come da un cappello magico un’altra creatrice altrettanto esaltante e subito capace di inserirsi negli ingranaggi di squadra e trovare un’intesa con la leader tecnica della franchigia.
In tutto questo, è anche particolarmente impressionante che ci sia riuscita in una squadra che aspetta ancora di avere il proprio tecnico a tempo pieno, Jonathan Giraldez, avendo lavorato fino ad ora con un tecnico ad interim per permettere all’allenatore del Barcellona di completare la stagione con un’altra Champions League. L’inizio di stagione di Bethune è stato assolutamente esaltante, mettendo in mostra un prospetto che brilla già adesso per la capacità di interpretare il gioco e di guidare una squadra, con la sapienza e la maturità di una veterana che gioca a questo livello fin dagli albori della lega, e non da qualche settimana.
The assist from Croix Bethune + the finish from Ouleye Sarr = ???????????? pic.twitter.com/IW6YBC6Pbl
— National Women’s Soccer League (@NWSL) May 19, 2024
4 – Trinity Rodman – Washington Spirit – 971 minuti, 3 gol, 4 assist, 3.30 g+
Sono stati anni difficili quelli post titolo NWSL del 2021 per le Washington Spirit, che hanno mancato i playoff in entrambe le ultime due stagioni, e le complicazioni non sono state meno per la giocatrice franchigia, la leader tecnica e spirituale di questa squadra. I lampi sono stati esaltanti, ma tanti infortuni e tante difficoltà hanno bloccato la crescita se non della calciatrice, sempre di livello altissimo, quantomeno di un gruppo che sembrava destinato ad essere una dinastia, e invece rischiava di rimanere un momento episodico. Quest’anno però Rodman è tornata a frequentare abitualmente la stratosfera, ed è anche legittimo aspettarsi che le cose possano andare ancora meglio con l’arrivo della guida tecnica definitiva di questa squadra.
Con l’arrivo di Ouleymata Sarr, Rodman è stata definitivamente spostata sulle fasce, suo ufficio fin dai tempi del suo arrivo tra le professioniste, terminando così un equivoco che aveva spinto in molti a pensare che una giocatrice così efficiente sulle fasce dovesse per forza essere destinata ad aumentare la sua produzione se messa al centro del campo. Rodman è una giocatrice che ha bisogno di partire da lontano e di allargare il campo fino quasi a sporcarsi di gesso gli scarpini, che possa far esplodere la sua creatività in spazi più ampi, dando uno sguardo d’insieme al resto del campo, anziché restringerla in zolle di terreno e frazioni di tempo claustrofobiche.
First goal of the 2024 season for @trinity_rodman ????
???? » @NWSL pic.twitter.com/5jqatuRN74
— U.S. Women's National Soccer Team (@USWNT) May 2, 2024
3 – Temwa Chawinga – Kansas City Current – 923 minuti, 5 gol, 5 assist, 4.16 g+
Una nota a margine slegata all’attuale stagione NWSL dovrebbe portarmi a sottolineare come, nella mia mente, quando Temwa Chawinga e la sorella Tabitha Chawinga scendono in campo per la nazionale del Malawi, potrebbero giocare in maniera non dissimile a come si vede negli anime sul calcio, passandosi la palla l’una con l’altra e correndo dritte dalla loro area di rigore a quella altrui, tale e tanta è la superiorità che sembrano avere sul resto della loro competizione ad alto livello, figurarsi in una nazionale in cui sono le uniche due giocatrici di alcun livello. L’impatto di Temwa Chawinga sulla NWSL è stato non inferiore a quello che la sua sorella maggiore ha avuto tanto sulla nostra Serie A quanto sul campionato francese. In una franchigia che vuole riscrivere cosa sia possibile per una squadra femminile, e ha recentemente aperto il primo stadio esclusivamente al femminile del mondo, la malawita è subito diventata una stella di prima grandezza.
Centravanti di raccordo, che ha bisogno di andarsi a prendere la palla lontano dalla porta per fornirsi così più opzioni, tra calcio e passaggio, eccellendo già in entrambe, Chawinga è anche un’eccellente pressatrice, un’arma fondamentale per una squadra come quella di Vlatko Andonosvki che vuole essere molto organizzata in entrambe le fasi della partita. Giocatrice molto più creativa di quello che in molti sembrano pensare, era proprio lei l’elemento mancante per trasformare l’attacco di Kansas City da uno bello da vedere ma senza particolari riferimenti ad uno fluido, ben oliato in cui i riferimenti sono sempre in continuo movimento e non sono mai stabili né facilmente comprensibili.
CHAWINGA AGAIN ????
Her second goal of the night! @thekccurrent go 4-1 up.#IONNWSL | #KCvBAY pic.twitter.com/1kMAv7GqAH
— NWSL on ION (@IONNWSL) April 21, 2024
2 – Sophia Smith – Portland Thorns – 1017 minuti, 8 gol, 6 assist, 2.35 g+
C’è un’immagine che secondo me dice tutto dell’inizio di stagione delle Portland Thorns, quando le cose andavano male – un punto nelle prime quattro partite sotto Mike Norris – e che fa capire l’importanza di Sophia Smith per questa squadra anche ora che le cose vanno bene – prima della sconfitta contro Orlando, sei vittorie consecutive in seguito al cambio di guida tecnica. Sul risultato di 5-2 per Kansas City nella prima partita stagionale, Sophia Smith fa tutto da sola e conclude spalle alla porta per una rete difficilissima. Poi, anziché celebrare o correre verso la propria metà campo per ripartire velocemente, si stende qualche secondo in più per la stanchezza di dover portare tutta la squadra sulle sue spalle.
Non c’è nulla a Portland che non passi per i piedi di Sophia Smith, l’unico vero sistema offensivo eliocentrico di questa NWSL, e quando un allenatore è in grado di riconoscerlo si crea qualcosa di magico, per usare un termine molto popolare sui social in questi giorni, la squadra e Smith match each other’s freak. Perché quando esiste una giocatrice del genere, una squadra è eliocentrica offensivamente che gli piaccia o no, e le uniche opzioni sono la via perseguita da Rob Gale, che inserisce la stella all’interno di una moto di sistema di connessioni, attivando così il moto di rivoluzione delle altre giocatrici, con benefici per tutte le parti, oppure quella che si stava vedendo con Mike Norris, lasciando Smith su un’isola a fare tutto da sola mentre le altre compagne giocano a rubabandiera senza qualcuno che chiama i numeri.
That footwork from Sophia Smith ???? pic.twitter.com/S87Q9aV6XR
— National Women’s Soccer League (@NWSL) April 27, 2024
1 – Barbra Banda – Orlando Pride – 583 minuti, 8 gol, 2 assist, 3.03 g+
Da questa stagione, la NBA ha introdotto un numero minimo di partite necessario per competere nei premi di fine anno. La scelta è stata molto discussa, ma di base rende ufficiale quello che è già un pensiero nelle teste di chi vota – e qualcuno, me incluso, potrebbe dire che è per questo che è una regola ridondante – ovvero che la quantità vale quanto, se non più, della qualità. Questo potrebbe far storcere il naso di qualcuno sulla mia scelta di mettere, al momento, la giocatrice con meno minuti giocati al primo posto. In risposta a queste critiche, potrei comunque sottolineare che i 583 minuti giocati fino ad ora da Banda la porterebbero a superare quota 1500 lungo tutta la stagione, continuando a questo ritmo, e che e a meno di infortuni questa media è destinata ad aumentare, perché Banda ha saltato la prima parte di stagione dovendo necessariamente acclimatarsi ad un nuovo paese dopo essere acquistata a pre-season già praticamente finita.
Non è assolutamente un caso che in una squadra con una striscia di vittorie consecutive a quota otto, tutte e sette le presenze da titolare di Banda siano arrivate nell’arco di questa striscia. La squadra, e lo dimostra banalmente il fatto che segni o faccia un assist ogni ora di gioco all’incirca, passa dalle sue vicinanze, e non c’è discussione. Ad oggi è lei la chiara frontrunner, anche se magari, si votasse domani, non lo vincerebbe all’unanimità. Forse la giocatrice più dominante nel gioco aereo passata in NWSL da molti anni a questa parte – la metà dei suoi gol sono arrivati con la testa, e ciò che impressiona, come nel primo gol contro Portland, è la forza che riesce ad imprimere ai suoi colpi di testa anche partendo da posizione fondamentalmente statica – Banda possiede tutto l’armamentario della grandissima centravanti, dai movimenti alla coordinazione del calcio passando per la sua capacità sensazionale di leggere la linea del fuorigioco e sospendere le proprie corse fino al momento propizio. Difficile pensare, escludendo forse solo Bunny Shaw, ad un’altra giocatrice su questo pianeta con un bagaglio più completo in quella posizione.
"Who is going to stop her?" Right now, nobody ????
Barbra Banda gets her 8th goal of the season! Watch for free on NWSL+: https://t.co/1FGnyEmPeo pic.twitter.com/B0Lb9L2DkA
— National Women’s Soccer League (@NWSL) May 24, 2024
Ovviamente, ci sono tanti modi possibili di leggere questa corsa al titolo di MVP. Per quanto possibile, ho provato a riempirvi di dati così da farvi avere l’idea più completa possibile di questa corsa. La mia è solo una proposta di classifica. Se la avete, scrivete pure la vostra!
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