It’s Called Soccer – s06 ep03

Chi è stato il vincitore della settimana nel calcio statunitense? Di certo lo sono stati i gol allo scadere, con la Zona Cesarini che ha mietuto molte vittime sia ad Est che ad Ovest. Andiamo a rivivere queste ed altre emozioni nel solito riepilogo della settimana.

 

Prima pagina

L’abbraccio di Lorenzo Insigne a John Herdman

La bellezza del gol, per altro abbacinante, forse non è la cosa più importante della giocata con cui, per la seconda volta consecutiva, Lorenzo Insigne ha vinto una partita per la sua Toronto segnando l’unico gol della gara, questa volta nell’esordio casalingo contro Charlotte. Per quanto spettacolare, è ciò che noi conosciamo meglio di Insigne, è talmente riconoscibile come segno da esserne diventato il suo marchio, un’azione sinonimo stesso del suo nome: il tiraggiro. Quello che è più interessante è quello che succede dopo, quando l’italiano corre verso la panchina occupata da John Herdman e abbraccia il tecnico britannico. Magari si tratta solo di un gesto di cortesia, di un viaggio di nozze ancora non terminato nel rapporto tra Herdman e la squadra, ma molto più probabilmente c’è dell’altro dietro, è un qualcosa di più importante per spiegare l’inizio eccezionale di Toronto, in testa insieme ad altre a quota sette punti, di quanto possa fare una singola grande giocata di un pur eccellente giocatore. L’abbraccio tra Insigne e Herdman, a cui poco dopo si sarebbe unita tutta la squadra, ci racconta di uno spogliatoio che sembra unito dietro un’unica missione, una scena che raramente, se non mai, si era vista nella precedente era Bradley, il cui controverso rapporto con i due italiani era noto. Insigne apprezza i suoi compagni di squadra e i compagni di squadra apprezzano lui e l’allenatore, e Insigne e l’allenatore si apprezzano tra di loro – quale sia il rapporto tra Insigne e Bernardeschi non è chiaro, ma anche se i due non sono mai stati necessariamente grandi amici, hanno già dimostrato in nazionale di poter fare i colleghi in maniera molto efficace. Alla fine, è questo ciò che Herdman era stato assunto per fare: ricostruire dalle macerie uno spogliatoio distrutto, e unire una squadra rapidamente dietro un obiettivo come aveva già dimostrato di saper fare ben due volte, con le due nazionali canadesi. Herdman è un eccezionale floor raiser e questo è il principale ruolo che deve svolgere, anche perché qui, a questa Toronto, mancavano proprio le fondamenta. A tutto il resto, semmai, si penserà una volta che le basi saranno state stabilite. E per ora la partenza è stata la migliore possibile.

 

Taglio medio

Il primo round della Rocky Mountain Cup

Una delle rivalità forse meno considerate ma più affascinanti e tese del panorama calcistico statunitense ha aperto i battenti, stavolta senza neve, e ha già visto una grossa sorpresa. Non i toni del confronto, perché questa è sempre una partita difficile e lo scontro di Arango, capitano dei padroni di casa, contro di fatto tutta Colorado impegnata a festeggiare il rigore segnato da Navarro, tradiscono la tensione dei grandi derby, ma la vittoria di Colorado, la prima del nuovo corso di Chris Armas, in cerca di rivitalizzare un ambiente depresso da una stagione difficile da vivere molto di più di quanto la classifica possa aver detto, e comunque non diceva cose belle. Ci saranno altri due scontri stagionali, ma già Colorado ha posto un marchio importante sulla competizione.

 

Non credo ci si debba preoccupare per i Revs

Sì, la sconfitta contro Atlanta è stata molto brutta, e si potrebbe dire che le squadre affrontate in CONCACAF Champions League, dove il record è immacolato, sono peggiori di quelle sfidate in MLS, dove la classifica dice l’esatto opposto. Bisogna però fare dei distinguo: questa è la prima vera grande sconfitta di New England, arrivata comunque contro uno dei migliori attacchi della MLS, che potrebbe segnare quattro reti a chiunque – e spesso lo fa, alternandolo a prestazioni mediocri. Le altre due partite sono sì sconfitte ma con grossi asterischi, e che non creano particolari preoccupazioni. Inoltre l’impegno in Champions è difficile da maneggiare per tutte quante – delle otto rimaste in Champions League, solo tre sono in zona playoff – e il valore delle partite in campo internazionale aumenta automaticamente il livello di prestazione degli avversari, molto più tosti di quello che potrebbe dire il nome. New England si merita di avere pazienza e di aspettare prima di gridare all’allarme. Farebbero comunque meglio, nel frattempo, a cercarsi un nuovo centravanti, perché l’ennesima prestazione da fantasma nel migliore dei casi di Vrioni non è questione solo di queste partite di inizio stagione, ma un affare sistemico.

 

Dovremmo parlare di più di Ali Ahmed?

Sì, assolutamente sì. Vanni Sartini lo aveva identificato come un prospetto d’interesse europeo e anche se è un late bloomer, il classe 2000 è sempre più un pezzo necessario per la squadra del tecnico italiano. Quello dell’homegrown dei Whitecaps contro gli Earthquakes è forse il gol più bello della sua carriera, una giocata che mette in mostra i suoi istinti e la grandissima coordinazione. Ormai il suo non è più un nome under the radar.

 

I dieci secondi più divertenti della settimana

Ok, li avete visti, avete riso, bene. Adesso avete bisogno di un contesto. Quello che si addormenta sul pallone anziché tirare a porta vuota è l’uruguaiano ex Huracan Mateo Coccaro, chiamato dai telecronisti spagnoli Zorro non so se perché sia il suo vero apodo o perché con quei baffetti sembra Don Diego De La Vega. Sull’azione successiva a quell’angolo, Montreal segnerà. Coccaro, poi mancherà una seconda occasione di rifarsi mangiandosi un’altra opportunità praticamente a porta vuota. A secondo tempo inoltrato avrà totalizzato 0.92 xG, più del doppio di chiunque altro nella partita, senza però segnare. Appena dopo il pareggio dei padroni di casa, comunque, Coccaro troverà la via del gol su un colpo di testa, e sarà di fatto il gol decisivo della partita: Montreal raddoppierà il vantaggio, ma Jordi Alba lo accorcerà, tutto nel giro di dieci minuti. Si finirà con una vittoria di solo una rete per Montreal, e Coccaro, subito dopo, si fermerà a fare foto e firmare autografi e a ricevere la maglia del connazionale Luis Suarez.

 

I premi (quelli veri)

MVP della settimana
Giorgios Giakoumakis

La tripletta è stata aperta da un rigore, ma è stata perfezionata da un gran colpo di testa, specialità della casa, e soprattutto da una conclusione spaziale totalmente improvvisata e uscita fuori dal nulla. Siamo già alla seconda tripletta della stagione MLS. Dopo degli scorsi anni a cifre più basse occhio, perché questa corsa alla Scarpa d’Oro potrebbe infuocarsi.

Gol della settimana
Evander

C’è modo e modo di segnare il gol decisivo per la vittoria in trasferta sulla costa opposta della tua squadra, al novantasettesimo minuto e dopo aver ricevuto da Antony il pallone in una zona di campo abbastanza ostica al desiderio di gol e con tutto ciò che ti sta intorno che cerca di dirti che la partita è finita e non c’è più altro da giocare. Questo è un modo. Sicuramente il migliore.

Assist della settimana
Juan David Mosquera

Di solito questo posto se lo prende un grande passaggio, senza tenere in considerazione quello che c’è prima. Francamente, la trovo una mia grande mancanza, e per rimediare è giusto celebrare uno dei migliori terzini offensivi della MLS, che eccelle nel dribbling e nella discesa sulla fascia. Anche solo il passaggio, comunque, non è necessariamente da buttare.

 

Parata della settimana
Hugo Lloris

Dopo la strana esperienza che deve aver vissuto la scorsa settimana giocando sotto la neve, Lloris deve aver approfittato dell’occasione per ritemprarsi, come un viaggio alle terme ma alla temperatura opposta, ha rinsaldato le giunture e ha messo in mostra l’agilità di un tempo.

Prospetto della settimana
Duncan McGuire

Ormai lo conosciamo benissimo, ma essendo ancora eleggibile per almeno una categoria giovanile – parteciperà con ogni probabilità ai prossimi giochi olimpici con gli Stati Uniti – lo considero ancora qualificabile come “prospetto”. Questo è solo uno dei due gol, il primo era arrivato dopo quattordici secondi dal fischio d’inizio, di una partita in cui il prodotto da Creighton ha messo in mostra il bagaglio completo: agilità, buona sensibilità nei piedi, perfetta meccanica di tiro, potenza, velocità, senso dei movimenti e letture dello spazio. Forse l’atleta più completo di questa lega. E se continua così difficilmente Luis Muriel potrà presentare chissà quali aspettative per la titolarità.

 

I premi (quelli meta)

MVP romantico
I centrali di difesa di Austin

Per portare dei punti ai texani, distrutti dopo questo inizio complesso di stagione da due sconfitte, ci volevano i due centrali Hedges e Cascante, entrambi a segno. Non è servito per vincere, perché poi Celio Pompeu si è reso conto che in questa settimana si è segnato tanto allo scadere, e quindi si è voluto unire alla festa, ma almeno a smuovere la classifica.

 

Miglior assist ad honorem
Iuri Tavares

Ne abbiamo parlato la scorsa settimana, e lui continua ad impressionare, sempre come ala, che è strano dato che parliamo di un centravanti col fisico da centravanti, ma è una delle più belle sorprese dell’inizio di stagione.

 

Premio della critica alla partita ubriaca della settimana
Orlando City – Minnesota United

Se si parte dopo tredici secondi con un gol, allora ci stiamo veramente per divertire. Se dopo cinque minuti Pukki pareggia sfruttando un errore in impostazione di Gallese, allora c’è qualcosa di strano. Se nei minuti di recupero Hlongwane, rientrato dall’infortunio, segna la rete della vittoria, allora è veramente difficile, anche in una serata di tanti gol allo scadere, superare la locura di questo evento.

 

Premio partita più da Chicago Fire della settimana
Chicago Fire

I Fire non hanno giocato male. Anzi, qualcuno potrebbe dire hanno giocato meglio dei campioni in carica, o quantomeno se non meglio sicuramente alla pari. Poi però hanno concesso il gol più in ritardo nella storia della regular season MLS e lo hanno fatto addormentandosi completamente su una rimessa laterale, un autogol – metaforicamente parlando, perché la rete è di Farsi, la sua prima in MLS – clamoroso che neanche un super intervento del sempre solido Chris Brady ha potuto evitare.

 

Premio Todd Chavez per “mi riesce tutto, anche e soprattutto ciò che faccio male”
Carlos Andres Gomez

Non importa quanto provi a difendersi, quello non è un cross. È un tiro. Per sua fortuna Emeka Eneli, una delle ultime steals in uscita dal college soccer, aveva seguito la stessa azione che aveva creato grazie ad un durissimo contrasto vinto, regalandosi la prima rete tra i pro.

Premio Brian Schmetzer per dichiarazione della settimana
Keaton Parks

Sì, l’inizio di stagione di New York City FC è stato tragico e il posto di Nick Cushing è assolutamente sulla graticola. Attenzione ai prossimi sviluppi.

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