
20 giocatori e giocatrici da seguire nel 2022 del college soccer
Se ne parla tanto, se ne discute l’impatto, ma al di là di qualsiasi opinione sul tema, non c’è nulla che possa fermare il college soccer. Se tra le donne dalla NCAA passano ancora le migliori giovani calciatrici del pianeta, dal futuro dello USWNT che corrisponde al nome di Sophia Smith, Naomi Girma e Catarina Macario, tra le altre, a campionesse europee come la funambolica Alessia Russo, tra gli uomini la crescita e l’aumento in numero delle academy MLS fa chiedere se ci sia ancora un posto per il college soccer. La verità, nonostante le critiche, anche legittime, al formato e ad alcuni regolamenti della NCAA per il calcio, è che sì, il calcio a livello collegiale serve ancora e ha molto da offrire. In primo luogo perché ci saranno sempre talenti che si perdono all’interno del sistema, e la presenza del college soccer può essere il trampolino necessario per far ripartire carriere che magari sono andate incontro ad un brusco stop. E poi perché ancora oggi, nonostante tutto, ci sono organizzazioni e staff tecnici all’interno del mondo universitario in grado di preparare atleti al professionismo, e soprattutto ci sono tanti giocatori interessanti che vedono ancora nel college il percorso migliore possibile: dai ragazzi che giocano a calcio a livello scolastico nei licei di tutto il paese, ai fuoriusciti dalle Academy MLS ad addirittura i giovani stranieri da settori giovanili sempre più importanti. Siamo ormai a poco più di una settimana dall’inizio della stagione 2022 della NCAA sia al maschile che al femminile e in giro per gli Stati Uniti centinaia di programmi hanno già iniziato a rivolgere i loro sguardi verso il WakeMed Soccer Park di Cary, North Carolina, casa delle Courage della NWSL e soprattutto delle Final Four sia al maschile che al femminile di questa stagione. Con gli occhi rivolti a tentativi di repeat nelle campagne di Florida State Seminoles – al femminile – e Clemson Tigers – al maschile – andiamo dunque ad analizzare quelli che potrebbero essere alcuni dei venti giovani più intriganti della stagione del college soccer, dieci tra gli uomini e dieci tra le donne.
Wessel Speel, 2002, Portiere, Hofstra, CAA
La costa Est è stata casa negli ultimi anni di alcuni portieri provenienti dal calcio europeo. All’ultimo SuperDraft MLS è stato selezionato Giannis Nikopolidis, ex Olympiacos da Georgetown e soprattutto figlio della leggenda della nazionale greca campione d’Europa nel 2004 e del club del Pireo. La sua eredità è stata raccolta, passando dalla Big East alla CAA, da Wessel Speel, gigante di oltre due metri che dopo essere cresciuto nelle giovanili dell’Utrecht ha deciso di effettuare il suo prossimo passo a Hofstra, università nello stato di New York molto più celebre per i suoi studenti in campi artistici – Francis Ford Coppola, Avi Arad, Madeline Kahn – e politici – senatori, membri del congresso, tesorieri, giudici e governatori – che sportivi. Ancora molto incerto e lento nell’abbassarsi, Speel però possiede una grande tecnica in uscita con cui riesce a coprire tutta la porta ed una buonissima fase aerea che gli permette di andare a recuperare il pallone un po’ ovunque.
Luka Bezerra, 2003, Attaccante, Indiana, Big Ten
Il fratello Victor, classe 2000, si è già conquistato un contratto da homegrown con i Fire e sta facendo bene in MLS Next Pro dopo un biennio proprio con Indiana. Luka dovrebbe essere il prossimo e il suo passaggio a Bloomington potrebbe essere più breve di quanto ci si potrebbe aspettare – non è da escludere possa passare professionista già nel 2023. Attaccante molto alto e ben strutturato fisicamente ma comunque decisamente mobile, Bezerra è completo in ogni fase del suo gioco e non ha grosse lacune tecniche. Agile, buon passatore, rapido e capace di finalizzare con poco tempo e spazio a disposizione, il dubbio intorno a questo talento sta nel capire quanto esattamente e velocemente possa dimostrare di saper dominare a livello NCAA ed essere pronto per il next level.
Chris Thaggard, 2005, Attaccante, Northwestern, Big Ten
Il giocatore più giovane in questa lista è anche con ogni probabilità quello con il potenziale migliore. Chris Thaggard è da molti identificato come uno dei migliori 2005 del paese e la sua scelta di andare al college – per di più così presto, visto che la maggior parte dei freshmen è nata nel 2004 – è stata vista come una sorpresa per un giocatore che sembrava un lock per diventare il primo homegrown nella storia di Charlotte FC. Miglior prospetto dell’expansion team nei nostri Prospect Pool Rankings di inizio stagione, in Thaggard la Northwestern del neo coach Russell Payne – in arrivo dagli Army Black Knights – può trovare una punta rapidissima, dinamica, cresciuta giocando a futsal e di conseguenza con il footwork e la tecnica tipica del calcetto, ottimo passatore e marcatore a ritmi dominanti a livello giovanile.
Loed Klaasen, 2004, Centrocampista, Utah Valley, WAC
Il più grande vantaggio su cui potrà contare il mondo del college soccer anche in un’epoca in cui i settori giovanili acquisiscono più importanza è il fascino che il modello statunitense ha su sempre più giovani calciatori in Europa e nel mondo. È il caso di Loed Klaasen, centrocampista dei Paesi Bassi che dopo dieci anni nelle giovanili dell’Ajax ha deciso, dopo alcune difficoltà nel trovare la via del campo con le formazioni Under 18 degli ajacidi, di andare ad arricchire l’interessantissimo progetto di Kyle Beckerman a Utah State, dove l’ex Real Salt Lake sta cercando di trasformare un programma che fino ad un anno fa non aveva mai prodotto professionisti in MLS in uno dei migliori del paese. Calciatore estremamente tecnico ma anche molto minuto, avrà bisogno di tempo per adattarsi alla fisicità del college soccer, ma è solo all’inizio di un percorso che, nelle sue intenzioni, dovrebbe portarlo comunque al professionismo passando proprio per la Major League Soccer.
Elton Chifamba, 2003, Centrocampista, Clemson, ACC
I campioni nazionali in carica contribuiscono con solo un nome a questa lista, ma quel nome è grosso. Il nativo dello Zimbabwe ha contribuito enormemente alla rincorsa al titolo NCAA dei Tigers nel suo anno da freshman in uscita dall’academy dei Columbus Crew, ed è un centrocampista centrale con ottime doti di resistenza al pressing, intelligente nell’avanzare il pallone e eccellente in copertura. Anche per lui l’impressione è che non dovrà ripassare per il Draft per entrare nel mondo del calcio professionistico e che i Crew potrebbero aver bisogno di lui, anche se tecnicamente al momento il suo profilo sembra sovrapporsi un po’ troppo con quello di Aidan Morris.
Roald Mitchell, 2003, Attaccante, Wake Forest, ACC
Uno dei tanti prospetti statunitensi tenuti sotto strettissima osservazione dalle altre nazionali della CONCACAF – lui è nel giro delle giovanili di Trinidad e Tobago – il prodotto del vivaio dei Red Bulls può già contare dieci presenze – e due gol – tra i professionisti in USL con la seconda squadra dei newyorchesi del New Jersey. Alto e longilineo con arti lunghissimi e praticamente infiniti – sul modello di Tammy Abraham e Benjamin Sesko – Mitchell è dotato di grande intelligenza nei movimenti, un controllo nello stretto eccellente e una capacità di coordinarsi per la conclusione nel giro di pochi istanti che gli permette di rimanere, a questo livello, praticamente sempre un tempo di gioco in avanti rispetto al resto della competizione.
Sam Sarver, 2003, Attaccante, Indiana, Big Ten
Il nativo di Cleveland è cresciuto nel settore giovanile dei Columbus Crew – non sorprende, vista la tradizionale lentezza con cui firmano i loro giovani a contratti professionistici, che molti di loro prendano la strada del college – ed è reduce da un ottimo primo anno a Indiana dove ha fatto coppia con l’altro fratello Bezerra. Esterno destro rapido e tecnico, Sarver sa anche giocare in posizione più accentrata come seconda punta più mobile vicino ad un target man più tradizionale. Dopo nove presenze con sei gol e due assist nel suo primo anno, è atteso ad una crescita esponenziale di minuti e responsabilità in questa sua seconda stagione.
Tarun Karumanchi, 2003, Centrocampista, UCLA, Pac-12
In discussione per far parte della rosa degli Stati Uniti Under 20 campioni della CONCACAF – sarebbe stato l’unico atleta in orbita collegiale, nel caso – il prodotto dell’accademia dei San José Earthquakes è un nome di cui, forse per il percorso di carriera percepito sempre più come una stranezza, si parla meno in rapporto al potenziale. Centrocampista di quantità alto ed imponente, Karumanchi è un leader in mezzo al campo e dirige il traffico come un vigile esperto, sa ripartire in impostazione e le sue lunghe leve gli permettono di essere un fattore importante nei contrasti.
Matt Roou, 2003, Attaccante, Notre Dame, ACC
La strada di Matt Roou per Notre Dame non è stata tra le più tradizionali. Cresciuto nello Shattuck-St Mary, Roou ha firmato un contratto con gli Indy Eleven della USL e, per potersi dedicare al massimo alla carriera calcistica, ha frequentato la Laurel Springs High School, un liceo a distanza da cui è uscito anche Cade Cowell dei San José Earthquakes, oltre a tutta una serie di celebrità diventate tali già in giovane età – Chloe Grace Moretz, Kylie e Kendall Jenner, Flynn McGarry, Miranda Cosgrove. Da freshman questo centravanti rapido ed estremamente tecnico con un passato nelle nazionali giovanili di futsal ha raccolto sette reti e tre assist in tredici partite da titolare con i Fighting Irish.
Samuel Jones, 2004, Difensore, Wake Forest, ACC
L’unico della lista al maschile ad essere parte attualmente del roster di una delle nazionali giovanili, il classe 2004 è entrato nelle prime convocazioni della nuova selezione Under 19 messa in piedi dalla USSF in seguito alla pandemia. Cresciuto nel settore giovanile dei Philadelphia Union fa parte della seconda miglior recruiting class del paese secondo Top Drawer Soccer insieme a giocatori come Cooper Flax e Alec Kenison, visti con molto successo all’ultima Generation Adidas Cup. Giocatore ancora molto versatile – terzino, centrocampista, difensore centrale all’occorrenza – Jones è atteso ad un primo anno già di livello altissimo, anche se potrebbe volerci un qualcosa di troppo grande per un giocatore così giovane per convincere una franchigia che crede poco nel livello del college soccer come gli Union a dargli un contratto da homegrown.
Mia Justus, 2004, Portiere, Florida State, ACC
Come freshman lo scorso anno la classe 2004 ha fatto panchina alla nazionale portoricana Cristina Roque, e anche se tecnicamente potrebbe continuare a svolgere lo stesso ruolo visto che Roque non si è mossa dalla porta delle campionesse nazionali, è quasi impossibile non inserire in questa discussione colei che sta difendendo in questi giorni la porta dello USWNT al mondiale Under 20 in Costa Rica. Prova vivente del fatto che buon sangue non mente – Justus è cugina di Tim Howard, il leggendario portiere di Everton e USMNT – Justus condivide con il parente le stesse capacità paranormali nell’opporsi alle conclusioni avversarie, gli stessi riflessi felini e le stesse capacità di leadership.
Alexis Missimo, 2003, Centrocampista, Texas, Big 12
Forse il talento più esaltante per il futuro del calcio statunitense a non essere già passata professionista. Alexis Missimo è già finita nella lista NXGN di Goal sia nel 2021 che nel 2022 e, stando alle voci, è già stata cercata da alcuni grandi club europei, soprattutto nella WSL. La storia è quella classica di chi ha ricevuto il dono della predestinazione, e dopo oltre cento gol e cento assist a livello giovanile, e dopo aver portato la formazione Under 19 del suo Solar SC alla finale nazionale nonostante stesse giocando quattro categorie sotto età, la stagione da freshman della centrocampista statunitense non è stata da meno, con ben dodici gol nelle sue prime venticinque partite da Longhorn. Come colei che l’ha preceduta e come molte altre in questa lista, tra cui anche la compagna di giochi preferita della classe 2003 sia ai tempi del Solar che in quel di Austin, Missimo in questo momento sta cercando di riportare negli Stati Uniti il titolo mondiale Under 20.
Andrea Kitahata, 2003, Attaccante, Stanford, Pac-12
Nel campionato continentale Under 20 dominato dalle statunitensi, solamente una connazionale ha segnato più di Andrea Kitahata durante il torneo – e di lei ci occuperemo tra poco. La giocatrice di Stanford al secondo anno, cresciuta nel vivaio dei San José Earthquakes, punta in questo 2022 ad aiutare l’università della West Coast a ritornare agli standard di qualche anno fa, quando con Catarina Macario erano la miglior squadra collegiale del paese. Curiosamente, Kitahata è bisnipote d’arte. Il bisnonno Jan De Moor infatti giocò con la maglia dell’Ajax negli anni ’20.
Jody Brown, 2002, Attaccante, Florida State, ACC
Quante altre giocatrici del college soccer giocheranno – a meno di infortuni e altre catastrofi, ovviamente – il prossimo mondiale oceanico nel 2023? Con ogni probabilità, oltre a Jody Brown, solo una – e di lei parleremo tra poco. Jody Brown comunque è l’unica che, alla partecipazione alla coppa del mondo, può aggiungere anche un titolo NCAA, quello dello scorso anno con i Seminoles. Il record in nazionale della classe 2002 – 18 presenze e 10 gol – è quello di chi si preannuncia come una presenza fissa per un decennio minimo nel calcio internazionale. Macchina da ripartenze, Brown è un’attaccante dotata di grande freddezza, intelligente nell’analizzare le situazioni e nel discernere quando scartare il portiere avversario e quando anticiparlo con un tocco preciso.
Ava Collins, 2002, Centrocampista, St John’s, Big East
Insieme a Jody Brown ai mondiali dovrebbe andarci anche Ava Collins, ma lei lo farà con una nazionale che ha aspettative forse ancora più alte, essendo una delle padrone di casa. La centrocampista neozelandese classe 2002 infatti è un carrarmato eccellente in conduzione, a cui è quasi impossibile rubare il pallone, estremamente tecnica e creativa, forse la miglior promessa del calcio oceanico per la futura crescita del movimento. Giocatrice in continua crescita, l’anno scorso Collins si è presa la titolarità ed è attesa ad una stagione da protagonista per l’università newyorchese.
Michelle Cooper, 2003, Attaccante, Duke, ACC
A dominare il torneo CONCACAF svoltosi in Repubblica Dominicana nel mese di marzo scorso è stata proprio Michelle Cooper. Con otto gol in sette partite la centravanti di Duke ha portato nei Caraibi la forma mantenuta durante la sua prima stagione a Durham, dove con dodici gol e cinque assist ha raccolto all’incirca un gol per ogni partita giocata, e dove si è già guadagnata il record per più gol di una freshman nella storia del programma. Attaccante completa che ama venirsi a prendere il pallone e condurre il pallone in transizione, Cooper potrebbe già essere la miglior student-athlete del paese.
Lauren Flynn, 2003, Difensore, Florida State, ACC
Altro elemento della Florida State campione nazionale in quel di Santa Clara lo scorso autunno, Lauren Flynn è una giocatrice di grande durevolezza, capace di giocare da titolare tutte le partite nell’annata trionfale delle Seminoles in una stagione massacrante e concentrata su un breve periodo come quella NCAA. Con lei Florida State si è trasformata in una delle difese più forti del paese, collezionando 14 clean sheet e, anche grazie alla sua rete nella semifinale della College Cup, si è guadagnata un posto nelle migliori undici del torneo. Non male per una giocatrice al primo anno.
Talia DellaPeruta, 2002, Centrocampista, UNC, ACC
Dopo un’eccezionale stagione da freshman, la seconda stagione della nativa della Georgia in quel di Chapel Hill è stata un mezzo calvario, con solo sette presenze lungo tutto il – breve – arco della stagione che ne hanno limitato l’impatto e che trasformano l’annata da junior di DellaPeruta in una delle più intriganti a livello nazionale. Riuscirà a rimbalzare dopo un periodo sfortunato e a riprendersi il centrocampo delle Tar Heels, oppure continuerà a faticare con gli intoppi che l’hanno limitata in tutto il 2021?
Trinity Byars, 2003, Attaccante, Texas, Big 12
Se le Texas Longhorns sono, di qui a qualche stagione, favorite per almeno un titolo NCAA è perché nelle mani di Angela Kelly è piovuta tra le mani una coppia di calciatrici di quelle che riscrivono la storia di un programma. Dopo oltre dieci anni passati a terrorizzare le difese a livello giovanile in tutto il paese Trinity Byars e Alexis Missimo sono planate entrambe a Austin, e la loro stagione da freshman ha riscritto qualche pagina del libro dei record. Il classico esempio di una numero nove che non è affatto limitata dalla propria strutturazione fisica imponente, Byars è un’eccellente passatrice, può condurre una transizione grazie al suo dribbling e al suo controllo di palla, è una finalizzatrice ferale e i suoi movimenti sono impeccabili. Lei e Missimo sono già pronte per guidare un programma con ben pochi successi calcistici in cima alla NCAA? È presto per dirlo, ma la risposta a questa domanda spiega già da sola perché Texas e il suo dynamic duo siano un must watch della stagione collegiale.
Emily Mason, 2003, Difensore, Rutgers, Big Ten
La Gatorade High School Player of the Year nel 2020 è reduce da un’ottima prima stagione con la maglia di Rutgers. Fisicamente una delle atlete più complete e forti del paese, Mason è un terzino adattabile come centrale di difesa con ottima tecnica di base e che sa uscire palla al piede e sguardo verso l’alto dalla difesa, come un libero d’altri tempi. Il suo primo anno a livello NCAA è stato segnato da una continua crescita, avendo iniziato l’anno partendo spesso dalla panchina o comunque senza ancora avere nelle gambe il ritmo necessario per giocare novanta minuti effettivi ad un livello molto più alto rispetto al liceo, Mason ha saputo presto adattarsi, arrivando nel finale di stagione addirittura a toccare due volte quota centodieci minuti di gioco in partite arrivate all’overtime e terminate ai calci di rigore.
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