La USMNT a cinque mesi dal Mondiale

Si è conclusa da poco la finestra di Giugno della Nazionale americana guidata da Gregg Berhalter. Sono state disputate 4 gare, due amichevoli contro squadre qualificate per il mondiale Qatariota, vittoria netta 3-0 contro il Marocco e pareggio 0-0 con l’Uruguay, oltre a due gare di CONCACAF Nations League, vittoria larghissima contro Grenada e pareggio 0-0 in El Salvador su un campo ai limiti della praticabilità.

Tante le indicazioni ottenute dal Coach, hanno esordito alcuni giocatori, Haji Wright, Joe Scally e Malik Tillmann  su tutti, oltre ad Aaron Long, Cameron Carter Vickers ed Eric Palmer-Brown che hanno disputato dei buoni minuti.

Il nostro scopo però è analizzare quali sono gli Open Point (scusate la deformazione professionale da informatico) in vista del Mondiale, dibattiti aperti anche tra i vari analisti oltre oceano.

Partiamo dal numero 1, il reparto portieri. I dubbi sono sostanzialmente due: Chi sarà il titolare e chi sarà il terzo portiere. Da questa finestra delle Nazionali sono due i nomi che sono usciti rafforzati: Matt Turner, per lo spot di starter e Sean Johnson. Il portiere prossimo al trasferimento all’Arsenal ha tenuto la porta inviolata contro il Marocco e ha dimostrato netti miglioramenti nel gioco con i piedi. Il suo diretto concorrente per la maglia da titolare, Zack Steffen, non ha partecipato al camp per non precisati motivi famigliari. Molti analisti Usa ritengono il posto “Turner  to lose”, ma molto dipenderà da come evolverà la situazione dei due da settembre al Mondiale (il rischio che entrambi arrivino al mondiale con pochi minuti nelle gambe è al momento concreto, anche se, facendo l’Arsenal l’Europa League, Turner potrebbe giocare in coppa). Notizia degli ultimi giorni è che Steffen potrebbe partire in prestito, con il City che avrebbe già trovato un sostituto, alla ricerca di quella continuità che potrebbero garantirgli la maglia da titolare a novembre. Per quanto riguarda il ruolo di terzo portiere invece, Johnson ha giocato una grandissima partita contro l’Uruguay mentre Horvath non ha impressionato contro El Salvador (gol evitabile). Sean inoltre è titolare inamovibile a NYCFC mentre la situazione di Ethan nel club è al momento nebuolosa.

Altro dubbio che si è manifestato è al centro della difesa. L’infortunio di Miles Robinson, rottura del tendine d’Achille che a meno di miracoli medici lo estrometterà dal mondiale, ha aperto la corsa al ruolo di compagno di Walker “Thor” Zimmerman. Al momento la sfida sembra ridotta a due nomi: Aaron Long, titolare di Berhalter prima del suo infortunio e dell’esplosione dei due colleghi, e Chris Richards, assente al camp per infortunio, ma primo cambio di M. Robinson e Zimmerman durante le qualificazioni e giocatore giovanissimo e dal grandissimo potenziale (da capire dove giocherà a Settembre, è di proprietà del Bayern Monaco). Per il ruolo di quarto centrale invece la corsa sembra essere tra Cameron Carter-Vickers ed Eric Palmer-Brown. Qualche chance anche per Mark McKenzie, titolare nel 2021 nella finale di Nations League. Escluderemmo, a meno di clamorosi ripensamenti, John Brooks, ormai epurato dal coach.

Rimanendo in difesa, resta aperta la corsa al vice Antonee “Jedi” Robinson. In questa finestra sono stati provati sia Joe Scally che George Bello. Entrambi non hanno impressionato, ma sono comunque molto giovani e avranno ancora occasioni a settembre per staccare il biglietto per il Qatar. Un’altra possibilità è che il backup di Jedi sia… Sergino Dest, titolare designato sulla corsia opposta, e quindi si avrebbe un pacchetto con 3 terzini destri (Dest, DeAndre Yedlin e verosimilmente Reggie Cannon) e il solo Jedi come mancino puro.

Per quanto riguarda Centrocampisti, Ali e Attaccanti, va fatta una piccola premessa. La Fifa ha da poco ufficializzato che al mondiale le rose saranno ampliate a 26, come avvenuto nell’ultimo europeo, rispetto ai soliti 23 giocatori.

Con la rosa ristretta verosimilmente i ballottaggi sarebbero tra una quinta ala e un centrocampista con sole due punte. Con l’ampliamento a 26 giocatori gli allenatori avranno maggiori possibilità di scelta. Dopo questa tornata, le posizioni di 9 giocatori sono abbastanza consolidate: Weston McKennie, Yunus Musah, Tyler Adams, Kellyn Acosta, Luca De La Torre in mediana e Christian Pulisic, Giovanni Reyna (assente per infortunio, ma se in salute sicuramente in Qatar), Tim Weah e Brenden Aaronson (fresco di trasferimento al Leeds) sulle fasce sono abbastanza sicuri del posto.

Per gli ultimi Slot se la sarebbero giocata un centrocampista, Gianluca Busio o Malik Tilmann, o un’ala che potrebbe essere Paul Arriola, che sta facendo una gran stagione a Dallas, o Jordan Morris, sfruttando il fatto che sia Reyna che Aaronson possono giocare in mezzo al campo.

Con il roster esteso troverebbero posto sull’aereo per il Qatar tre dei quattro giocatori nominati poco fa, a meno di scelte diverse del Coach (un quinto Centrale specializzato nella difesa a tre? Un terzino in più? Un “Utility” player, tipo James Sands, utilizzabile in più ruoli? Il “talismano” Cristian Roldan sempre convocato e utilizzato pochissimo?).

Affrontiamo per ultimo invece quello che al momento è il problema più grosso per lo USMNT. Il numero 9. Come detto poco fa, con il roster ampliato aumentano le possibilità e verosimilmente vedremo tre giocatori a disposizione di Berhalter per il ruolo di punta centrale.

Al momento l’unico sicuro del posto a roster è Jesus Ferreira. Poker per lui contro la modesta Grenada, ma anche se ha fallito qualche buona occasione con Marocco e Uruguay, è attualmente l’attaccante più congeniale al gioco di Berhalter, e anche quando non segna riesce comunque a partecipare alla manovra favorendo i compagni.

Sembra strano, ad Ottobre si parlava di lui come il nuovo “crack” del calcio a stelle e strisce, ma dal suo trasferimento all’Ausburg, ha avuto un’involuzione notevole. Stiamo parlando ovviamente di Ricardo Pepi. “El Tren” si è un po’ perso, e non è stato convocato in questo Camp. Scelta a mio avviso correttissima e motivata dal coach, il ragazzo aveva bisogno di staccare la spina e ricaricare le batterie, dopo essere stato catapultato dall’altra parte dell’oceano. Lo si aspetta pronto per la nuova stagione voglioso di dimostrare il proprio valore. Come terza punta le opzioni sono varie; in questo camp ha esordito Haji Wrigth che ha ben fatto in Turchia, ma che nei minuti in cui ha giocato non ha molto impressionato lo staff (critico Berhalter nei suoi confronti). A contendersi l’eventuale posto con lui, Jordan Pefok, autore di una grandissima stagione in Svizzera, ma ignorato in questo camp e Daryl Dike, alle prese con numerosissimi infortuni e alla ricerca di un po’ di continuità. Possibilità di ripescaggio anche per Josh Sargent, che arriva da una stagione deludente e ripetutamente ignorato nelle ultime convocazioni.

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