In cosa consiste l’accordo tra Apple e MLS?

“In quella che rappresenta una storica prima volta per lo sport”, come recita l’annuncio ufficiale sul sito della lega, la MLS è appena entrata in una partnership decennale con Apple che la renderà la prima lega professionistica statunitense e nel mondo ad essere visibile totalmente e in ogni angolo del pianeta in streaming, senza alcun tipo di blackout e senza dover pagare nulla più del costo del nuovo servizio che sarà reperibile, a partire dal 2023, sulla app di Apple TV.

È un momento certamente decisivo nella storia della lega ma soprattutto rappresenta una scelta rischiosa, certo ambiziosa, che potrebbe ritorcersi contro in maniera molto negativa contro la MLS stessa ma che ha anche il potenziale per far arrivare entrambe le parti in causa in una nuova stratosfera, la MLS nel panorama delle leghe statunitensi e il colosso di Cupertino in quello dei diritti televisivi – si dice che questa operazione, come l’arrivo di due partite della MLB ogni venerdì, siano un anticipo dell’interesse di Apple per il Sunday Ticket della NFL.

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Foto Goal.com

I termini dell’accordo MLS-Apple

Partiamo descrivendo i termini dell’accordo, per quel poco che sappiamo. In primo luogo, definire questa trattativa come una vendita di diritti televisivi sarebbe scorretto. È a tutti gli effetti una partnership. La MLS sta mettendo in piedi il suo servizio streaming e se Apple fornirà i mezzi e la collocazione alla lega spetterà il compito di gestire la produzione non solo delle partite, ma anche dei contenuti. Apple fornirà alla lega una garanzia minima di $250m per ciascuno dei prossimi dieci anni, assicurando alla MLS due miliardi e mezzo di introiti, ma ci sono margini per i profitti di entrambi basati sui risultati del nuovo servizio di streaming.

Tutte le partite trasmesse in streaming

L’accordo prevede la trasmissione di tutte le partite della MLS, tutte le partite di Leagues Cup e Campeones Cup – queste però avranno un blackout in Messico, dove la Liga MX sta gestendo la sua parte di diritti televisivi sulle due competizioni – e partite selezionate della MLS Next Pro – la nuova lega di sviluppo della MLS – e della MLS Next – l’organizzazione giovanile gestita dalla lega statunitense – e inoltre prevederà l’introduzione di nuovi formati e contenuti originali, tra cui un whiparound show sul modello dello spettacoloso RedZone di NFL Network e show pre, intervallo e post partita per ogni singolo incontro, oltre che ad altre produzioni che potrebbero andare da iniziative più sullo stile di Good Morning Football ad altre sul modello Drive To Survive. Le partite verranno trasmesse tutte in inglese, francese e spagnolo – dal terzo anno, ha annunciato il commissioner MLS Don Garber, arriverà anche il portoghese – e si svolgeranno quasi esclusivamente il sabato o il mercoledì per i turni infrasettimanali.

Il costo del servizio

Il costo di questo nuovo prodotto ancora non è chiaro, tutto quello che si sa è che non sarà necessario avere già una sottoscrizione ad Apple TV+ ma che sarà possibile attraverso quell’abbonamento, che costa 4,99€, assistere ad una selezione di partite della MLS. L’accordo non significa neanche la fine di qualsiasi presenza della lega nordamericana sulla televisione via cavo statunitense e canadese.

E la classica televisione?

La MLS è ancora in trattativa con alcuni dei principali network come – soprattutto – ESPN e TUDN negli Stati Uniti e TSN in Canada per una quantità di partite che dovrebbe aggirarsi intorno alle venticinque/trenta stagionali, ma anche queste, che potrebbero anche essere disponibili per network internazionali interessati a trasmettere la MLS nei propri paesi, non sarebbero comunque in esclusiva e rimarrebbero disponibili, senza alcun tipo di oscuramento, ai possessori dell’account Apple TV.

Se la televisione via cavo a livello nazionale dovrebbe comunque rimanere parte dell’equazione quando si parla di MLS – anche se in un ruolo decisamente minore – sembra essere giunta alla fine l’era dei contratti locali con le stazioni televisive cittadine. È una notizia che lascia con un sapore un po’ agrodolce. Molte squadre avevano trovato partner eccezionali in grado di costruire relazioni lunghe e durature con il tifo locale e di dare origine ad un prodotto genuinamente molto più interessante di organizzazioni a livello nazionale con budget molto più consistenti.

I rapporti con il locale

Proprio l’aspetto del rapporto con il locale è uno dei più interessanti da cui trattare questo nuovo accordo. La MLS è una lega la cui stragrande maggioranza delle squadre sono mainstream all’interno dei propri mercati locali, ma che non riesce a tramutare questa grande presenza sul territorio in un successo nazionale che sia anche comparabile a quello delle altre leghe professionistiche nordamericane, NWSL inclusa.

La MLS è chiaramente a conoscenza di questa situazione ed è per questo che all’interno di questa nuova soluzione dovrà trovare il modo di bilanciare queste due necessità. Una delle opzioni presentate sarà quella di dare la possibilità agli spettatori nei mercati locali di sincronizzare il proprio video con l’audio della trasmissione radiofoniche delle partite sulle frequenze cittadine. Per quanto possa sembrare strano infatti in un paese come gli Stati Uniti e in un articolo che parla di un passaggio allo streaming quasi integrale, le radio svolgono ancora un ruolo molto importante all’interno dell’ecosistema sportivo statunitense, e nelle menti dei tifosi le voci dei propri commentatori radiofonici sono spesso più famose di quelle della tv nazionale o anche delle proprie televisioni locali.

Ma il passo più significativo nel fidelizzare ancora di più la fanbase locale alla ricerca di questo equilibrio è certamente la possibilità per gli abbonati allo stadio delle varie franchigie di avere l’accesso al canale su Apple TV compreso all’interno del proprio accordo senza alcun costo aggiuntivo.

Più di tutte questa mossa è stata tra quelle che hanno raccolto maggiori consensi tra gli appassionati, che pure hanno avuto ascolto su almeno due delle principali richieste che si sono potute leggere in questi anni per migliorare l’esperienza televisiva – anche se dopo questo accordo non so più bene come chiamarla, diciamo “digitale” – di visione della MLS.

Slot delle partite determinati

La prima è quella riguardante una disposizione più chiara e meno confusa degli orari delle partite, una presenza di slot dedicati e sempre costanti che facilitasse l’avvicinamento alla lega. Non necessariamente la fine dello spezzatino, quanto piuttosto la garanzia che alle sette di sera di sabato ci sia sempre una partita, così se voglio posso organizzarmi in anticipo per l’evento. Così non era e non è quasi mai stato per la MLS nel corso della sua esistenza, e questo l’ha attivamente danneggiata dal punto di vista degli spettatori. L’altra grande conquista, anche per certi versi legata alla prima, è una questione di considerazione, trattamento e promozione da parte dei propri partner televisivi.

La presentazione del progetto

Una consistente parte del nostro entusiasmo per un determinato prodotto culturale, se non addirittura tutto il nostro entusiasmo, dipende dalla maniera in cui il prodotto ci è presentato. Non esistono qualità intrinseche in uno sport o in una storia o in un genere di programma televisivo che rendano una di queste cose naturalmente più interessante, più godibile da vedere rispetto a qualcos’altro.

Non è vero che noi, come pubblico, sappiamo riconoscere lo sport di alto livello e che dunque ci orientiamo naturalmente solo verso ciò che c’è di più unico ed eccezionale. Quello che ci fa orientare verso uno sport o l’altro, verso una lega o l’altra, verso questa o quell’altra cosa è la maniera in cui ci viene presentata, e semmai è questa, in una fase successiva, a permettere una differenza di qualità.

La Premier League non è un prodotto presentato meglio perché è la lega più forte e ricca del pianeta, ma è arrivata in quella posizione dominante perché ha saputo presentare un prodotto migliore. Il ragionamento è di tipo inverso. Che poi per uno sport come il calcio che vuole definirsi “the world’s game” sia teoricamente sconveniente accentrare tutto questo potere nelle mani di una lega, questa è questione per altri lidi e soprattutto per organi con poteri decisionali ben maggiori di questo blog.

E il tema della presentazione del prodotto, della promozione, dell’attenzione prestata alla qualità di ciò che andava in onda era, alla fine dei conti, il primo gigantesco problema della MLS nel corso dell’ultimo contratto per i diritti televisivi e questo doveva essere in assoluto il primo punto da affrontare in questo nuovo corso. Ancora prima dei soldi per cui una crescita sarebbe stata naturalmente garantita anche solo per la quantità di partite messe a disposizione.

ESPN e Fox hanno storicamente fatto un lavoro orrendo nel promuovere la MLS, con produzioni di bassa qualità audio e video, nessuna trasmissione pre o post partita e collegamenti iniziati e terminati a distanza di secondi dai fischi dell’arbitro, senza alcun particolare lancio.

TUDN ha fatto un lavoro molto più interessante con le sue trasmissioni in spagnolo, ma ha ricevuto altre critiche per quel che riguarda la sua copertura in lingua inglese. Ad oggi giudicare ed esporsi su questo tema è ovviamente impossibile, dovremo attendere.

La produzione delle partite

La MLS come da accordo avrà il compito di produrre tutte le partite e non abbiamo veramente idea di che lavoro possa fare. L’unica comparazione è impossibile anche solo da fare ed è quella con l’orrenda produzione della MLS Next Pro in questa sua prima stagione, con telecamere guidate dall’intelligenza artificiale che si perdono le reti e non possono offrire replay, che ovviamente non sarà replicabile vista anche la differente magnitudo e importanza degli eventi da produrre, oltre che degli investimenti che verranno fatti. Ma ci sono altri elementi di cui possiamo discutere, e che ci dicono che Apple sarà per la MLS sicuramente un partner molto più attento e ambizioso delle televisioni via cavo.

Il punto di vista di Apple

La prima ragione evidente sta nell’investimento. Apple e la MLS sono in una partnership ed entrambe hanno tutti gli interessi affinché funzioni al meglio. Non è neanche da escludere che se il colosso di Cupertino fosse insoddisfatto con il livello della produzione potrebbe intervenire e magari prendersi qualche maggiore responsabilità.

Entrambe vogliono uscire da questo accordo più grandi di quello che erano in precedenza, e ci sono tutti gli incentivi per farlo. Lo sforzo promozionale della Apple sarà consistente e sarà soprattutto su scala globale. In un normale accordo per i diritti televisivi, tutto quello che sappiamo al momento della firma è, forse, il valore economico della transazione, ma questo non indica in alcun modo cosa chi acquista quei diritti sia intenzionato a farne, come voglia promuovere il prodotto e quali margini di crescita veda al suo interno.

La bontà del contratto

In questi anni la MLS è stata criticata perché all’epoca dell’ultimo rinnovo dei diritti televisivi aveva privilegiato la cifra più alta piuttosto che il pacchetto offerto da NBC, che offriva una copertura più estensiva che ricorda quella – veramente ottima – che ha reso la Premier League il secondo campionato più seguito negli Stati Uniti dopo la Liga MX, e questa sua scelta è in effetti tornata a danneggiarla quando ha avuto più problemi del previsto nel trovare un nuovo partner alla propria cifra prestabilita a questo giro di contrattazioni – a inizio anno Garber era fiducioso di poter chiudere nel primo trimestre per una cifra superiore ai $300m annuali.

Al contrario la NWSL ha preso una cifra molto più bassa – neanche in doppia cifra di milioni – ma ha trovato in CBS un partner in grado di creare atmosfera e valore intorno agli eventi della lega, permettendole di avere, in certe buone occasioni, rating televisivi comparabili con quelli della MLS.

Il successo di un contratto per i diritti televisivi sta dunque molto nei partner a cui ci si decide di unire e la MLS, pur non avendo avuto la possibilità di scelta che si sarebbe aspettata di avere nonostante numeri televisivi non impressionanti – ma neppure malvagi – e pur dovendo fare un enorme salto nel vuoto in un ecosistema di cui non conosce i margini e la sostenibilità ha trovato in Apple dei partner sicuramente migliori e potenzialmente più decisivi di quelli che aveva in precedenza.

Per una lega che spesso si è fatta vedere come conservativa – ad esempio sul tema delle regole salariali, ancora molto complesse e stringenti – questa decisione rappresenta un significativo ed enorme cambio di passo, una scelta con un coefficiente di difficoltà pari ad una tripla di Steph Curry – visto che siamo in clima da Finals.

Se questa scelta sia stata presa con la stessa fiducia nei propri mezzi della fenomenale point guard di Golden State è tutto da dimostrare e certo non è interpretabile dalle dichiarazioni di circostanza di Don Garber e del resto delle alte sfere MLS all’annuncio di questo accordo, ma se lo fosse è indubbio che i potenziali margini di crescita – anche visti i mondiali in arrivo nel 2026 – potrebbero essere enormi.

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