MLS Next Pro Primer – Cosa aspettarsi dalla nuova arrivata del soccer

Nella notte di venerdì prossimo avrà inizio, con la prima partita di stagione regolare tra St Louis City II e Rochester New York FC, la prima edizione assoluta della MLS Next Pro.

Terzo tentativo nella storia della MLS di fondare una sorta di minor league sul modello della G-League NBA, rispetto a quelle che l’hanno preceduta, esistite rispettivamente tra il 2005 e il 2008 e il 2011 e il 2014, la competizione si presenta con nuove ambizioni e potrebbe svolgere un ruolo importante anche nella strutturazione del prossimo contratto per i diritti televisivi della Major League Soccer.

Dopo aver documentato le prime voci sulla nascita di questa lega e l’annuncio ufficiale della sua formazione, andiamo dunque a scoprire cosa sarà esattamente questa MLS Next Pro, rispondendo a tutte le domande principali su questa nuova creatura nel panorama del calcio statunitense.

Che cos’è la MLS Next Pro?

La MLS Next Pro è la nuova lega di sviluppo legata alla Major League Soccer e avrà un’affiliazione alla USSF come campionato di terza divisione. Nelle intenzioni della lega svolgerà il ruolo di raccordo tra la neonata MLS Next, l’associazione che raccoglie tutte le maggiori squadre giovanili del paese, inclusi i settori giovanili MLS ma non solo, e il professionismo delle majors, ruolo che per anni è stato svolto dalla collaborazione con la USL, che ancora per un anno ospiterà alcune delle seconde squadre MLS che non hanno fatto il salto nella nuova competizione, ma con cui i rapporti sembrano destinati a finire in modo amichevole in un momento storico in cui entrambe si approcciano ad una nuova fase della loro storia.

Non va considerata come una lega strettamente giovanile, ma una lega professionistica a tutti gli effetti, senza alcun limite d’età e anzi con un tetto di massimo cinque giocatori senza contratto professionistico in uscita dal settore giovanile in campo in ogni partita per ciascuna squadra.

Qual è il format della MLS Next Pro?

In questa prima edizione della lega parteciperanno ventuno squadre. Diciannove franchigie MLS, St Louis City II, la cui franchigia MLS entrerà in scena nel 2023, e Rochester New York FC, primo club indipendente della lega, con Jamie Vardy tra i suoi proprietari.

Le partecipanti sono divise in due conference, Eastern, con undici squadre, e Western, con dieci, a loro volta divise in due division – sperimentando un modello che la MLS con l’espansione a trenta potrebbe fare suo – Northeast e Central per l’Ovest, Frontier, unica division da sei squadre, e Pacific per l’Est.

Ogni squadra giocherà ventiquattro partite di regular season, sfidando due o tre volte le squadre della propria conference e fino ad un massimo di quattro partite contro rivali della costa opposta. La prima in classifica al termine di queste partite ha il titolo di vincitrice della regular season.

Le prime quattro squadre di ciascuna conference si qualificano ai playoff, dove le sfide partono dai quarti di finale con scontri tra prima contro quarta e seconda contro terza, senza re-seeding sul modello WNBA.

Ci saranno nuove regole introdotte?

Sì, la MLS vede questa Next Pro come una sorta di terreno franco in cui sperimentare con il regolamento e provare nuove cose, un po’ come la FIFA fa con i mondiali giovanili o la NBA con la sua G-League.

Un primo esperimento, già attivo in questa stagione 2022, vedrà ad esempio i calci di rigore a decidere le partite anche di regular season che dovessero finire in pareggio, in una sorta di throwback all’era della MLS 1.0 in cui per dirimere le situazioni di parità si utilizzavano i cari vecchi shootout sul modello hockey.

Non è chiaro quanto margine di azione abbia la MLS per modificare le regole e quanto possa essere intenzionata ad utilizzarle eventualmente, nel caso i test portassero risultati positivi, al piano superiore, ma è chiaro che la definizione di lega di sviluppo non vada vista esclusivamente come ristretta ai giocatori, ma anche ad altri settori.

C’è il salary cap?

No. E questa è la più grande differenza con la MLS stessa.

Non si può dire con certezza se questa scelta sia dovuta ad una difficoltà nel dare una struttura al cap di una competizione a cui prenderanno parte giocatori con contratti MLS, altri sotto contratto con la MLS Next Pro e altri ancora dilettanti in uscita dai settori giovanili, o se invece rappresenti a suo modo un esperimento che la MLS stessa vuole tentare per capire se esistano i margini e se ci siano le ragioni per abolirlo pure al suo livello più alto.

Quello che sappiamo, appunto, è che non ci sarà un tetto salariale né per le squadre né per i singoli giocatori – per cui al momento non è previsto neanche un salario minimo specifico.

Ogni roster, stando alle disposizioni pubblicate sul sito della lega, potrà avere un massimo di trentacinque giocatori, divisi opportunamente in ventiquattro giocatori con contratti professionistici e undici riservati a contratti dilettantistici per giocatori in uscita dal settore giovanile.

I parametri per il contratto dilettantistico

Per partecipare come dilettanti i calciatori dovranno avere un’età inferiore ai ventuno anni all’inizio della stagione, non aver giocato a livello collegiale, sottostare alla definizione di “dilettante” di NCAA e FIFA, ed essere cresciuto o nel settore giovanile della squadra o in un club con comprovati legami alla franchigia MLS di rappresentanza.

Come per la MLS ci sarà un numero massimo di slot Internazionali – sette – da spendere sui giocatori, e questi potranno anche essere ceduti via trade, ma solo a breve termine e dovranno ritornare alla squadra d’origine al termine di ogni stagione.

Come funziona il mercato?

La cessione dei singoli giocatori all’interno della lega stessa dovrebbe avvenire non col modello delle trade dello sport professionistico nordamericano ma attraverso la compravendita dei cartellini dei giocatori.

Mini contratti da 4 giorni per giocare in MLS

I calciatori infatti firmano i loro contratti con i singoli club, e non, come nella MLS, con la lega stessa. Inoltre, i giocatori con un contratto MLS Next Pro, e quindi non legati direttamente alla franchigia MLS, potranno giocare in prima squadra via contratti di quattro giorni fino ad un massimo di quattro contratti per stagione – e dunque sedici giorni – e usare questa tipologia di contratti per un massimo di quattro giocatori ogni stagione.

Un esempio di questa regola, simile ai decadali NBA, si è già visto con l’inizio di stagione di Noah Allen. Il 2004 di Inter Miami ha giocato da titolare le prime due partite della stagione MLS sfruttando due dei sue contratti da quattro giorni, e poi è stato firmato ad un contratto da Homegrown che ne ha certificato il passaggio in prima squadra.

Dove si potrà vedere la MLS Next Pro?

Per la prima stagione tutte le partite saranno visibili sul sito della lega mlsnextpro.com. Ogni settimana ci saranno uno o due Game Of The Week con una produzione televisiva avanzata e realizzata sul luogo, a partire proprio dall’incontro di apertura in quel di St Louis, con l’opinionista di ESPN – e enfant du pays – Taylor Twellman in cabina di commento.

Nel corso della prima stagione, tutte le squadre avranno almeno un Game Of The Week. Alla fine di questa annata 2022 alcuni o tutti i match di questa minor league verranno impacchettati dalla MLS come parte del consistente numero di partite in offerta ai broadcaster per la firma del nuovo contratto sui diritti televisivi, che comprenderà anche un numero maggiore di incontri di regular season in diretta nazionale e la rinnovata Leagues Cup. Non è ancora chiaro se questa decisione sia ristretta esclusivamente al mercato interno o pure a livello internazionale.

Quali sono i giocatori da seguire con più attenzione?

Molti dei giocatori che abbiamo coperto nei Prospect Pool Rankings di inizio stagione scenderanno in campo nel corso della stagione in questa nuova lega, ma ci sono altri giocatori molto interessanti che magari sono passati un poco sotto il radar.

In primo luogo bisogna sottolineare il caso di Rochester New York, che come club indipendente non è apparso all’interno dei rankings. In particolare sono da sottolineare il classe 2001 Gibran Rayo, esterno dribblomane cresciuto nel vivaio di FC Dallas e visto spesso in USL con North Texas, e il 2003 ex Orange County Raymond Drai, anche lui ala.

Ma non c’è solo il mercato interno. Rochester ha portato un gran numero di giocatori internazionali, come ad esempio il centrocampista belga ex NAC Breda classe 2001 Milan Vanacker. Nell’altra squadra che giocherà la partita inaugurale nella storia della lega, St Louis City II, spicca oltre ai tanti giovani dal già florido vivaio, il classe 2000 Akil Watts, terzino destro passato dal vivaio del Mallorca e visto in USL Championship con Louisville City.

Uno dei progetti più interessanti è quello di North Texas, seconda squadra di Dallas arrivata dalla USL e che ha scelto come capo allenatore Pa-Modou Kah, ex difensore norvegese reduce da un’ottima stagione a Pacific FC nella CPL. Con lui è arrivato il 2003 canadese Paul Bello Amedume in prestito con diritto di riscatto. Altro nome interessante quello del 2002 tanzaniano Bernard Kamungo, firmato da North Texas lo scorso anno dopo aver impressionato ad un open-tryout tenuto dalla squadra.

Altra squadra ex USL sono i Real Monarchs, allenati anche loro da un ex difensore MLS come Jamison Olave, che possono contare sull’arrivo di Leo Torres. Il classe 2004 viene da San Antonio in USL, uno dei migliori settori giovanili fuori dalla MLS, e sembra uno dei principali candidati a fare il salto tra i grandi durante la stagione.

Oltre alla solita ondata di giovani del vivaio, Philadelphia ha fatto colpi interessanti in Venezuela – i 2000 Maike Villero e Juan Perdomo – e in Germania – con l’italo-tedesco Gino Portella, ex Memmingen – entrambi paesi che si sono rivelati mercati floridi per la franchigia con Ernst Tanner alla guida.

Altri nomi sparsi da seguire sono quelli dell’ex Valour Shaan Hundal, 1999 canadese di Inter Miami II già visto in USL, il 2001 brasiliano Michel, arrivato in New England dal Botafogo, l’ex Las Vegas Lights – e vivaio RSL – Julian Vazquez, 2001 di Kansas City, il prodotto di Cal classe 1999 Thomas Williamson, arrivato a Minnesota dopo un periodo con Pittsburgh in USL, e il giapponese ex UMass Yosuke Hanya, in forza a Colorado.

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