It’s Called Soccer – s04 ep02

È stata una settimana di record – quello di Bruce Arena per il numero di vittorie in regular season e quello di Charlotte per il pubblico più numeroso nella storia della MLS – ma soprattutto una settimana di grandi storie – e alcune di queste le andremo a ricapitolare tra poco. Dopo tutto questo, nel caso qualcuno si possa essere perso qualcosa, andiamo a riepilogare la seconda settimana del soccer statunitense nel secondo episodio di It’s Called Soccer.

 

Il talento della settimana

 

Leon Flach

Il classe 2001 ex St Pauli ha trovato il suo primo gol stagionale anche grazie ad un regalo clamoroso della difesa di Montreal – e di Lassi Lappalainen in particolare – ma è stato anche un elemento chiave nella rimonta dei suoi Union, resa possibile da un dominio a centrocampo e dalla maniera in cui il rombo di Curtin, di cui Flach è una parte molto importante, ha distrutto la linea a quattro di Nancy.

 

L’overreaction della settimana

 

L’attacco di Austin sfonderà il traguardo delle 150 reti in una singola stagione

Per la precisione, continuando ad un ritmo di cinque gol a partita, si raggiungerebbe quota centosettanta marcature. E sinceramente per come gioca questa squadra non vedo cosa li possa fermare.

 

Gli award della settimana

 

Distracted Boyfriend Award per la frecciatina peggio nascosta a Matias Almeyda

Poi nel weekend i suoi Earthquakes being the Earthquakes hanno trovato la maniera di rimontare una partita che era praticamente persa – restate collegati per saperne di più – ma continua ad essere incredibile quanto sia evidente la stanchezza e la spossatezza del Pelado Almeyda nei confronti di questa sua avventura statunitense. Se mai arrivasse un’offerta seria nel mezzo della stagione non vedo come possa rimanere.

 

Clapback King Award per la migliore risposta ad un commento a Chicharito Hernandez

Dal terribile 2020 è uscito fuori un Chicharito tutto nuovo e vedere il suo linguaggio del corpo che sprizza felicità da tutti i pori è veramente una gioia stupenda.

 

Reggie Miller’s Choke Sign Award per la reazione ad un avversario fastidioso a Fabian Herbers

Il linguaggio del corpo di Gonzalo Higuain non era dei migliori neanche quando era tra gli attaccanti più dominanti del pianeta. Ma con il suo calo e con l’apparente abbassamento degli standard che impone a sé stesso l’opprimente grandezza di quelli che richiede ai propri compagni è sempre più lampante e per certi versi deprimente.

 

Locura Rankings

 

5 – Questo tram a Kansas City

No ma parliamone. CHE SPETTACOLO. Sto sinceramente pensando di partire adesso e di andare a rubare il sedile in plastica con la maglia di Preki disegnata sopra.

 

4 – Nella Bay Area c’è un mercato per le bandiere estoni

La ragione? I San José Earthquakes, che hanno quei colori sociali. Io mi chiedo sinceramente cosa pensi un negoziante che si vede acquistare un consistente numero di bandiere estoni nella California, di tutti i luoghi.

 

3 – Il finale a Cincinnati

Cincy sembrava finalmente sul punto di fare dei punti al termine di una partita giocata sinceramente bene, ma non staremmo parlando di Cincinnati se le cose non andassero in maniera comicamente disastrosa, con un rigore inspiegabilmente regalato da Geoff Cameron per un salto tipo grizzly all’ultimo secondo di gioco disponibile, come a far pagare pesantemente l’imprecisione sotto porta mostrata in una gara in cui i padroni di casa hanno certamente creato più di DC United.

 

2 – Le due interruzioni per maltempo

 

Gli Stati Uniti a marzo, soprattutto nelle zone centrali del paese, possono essere brutali. Lo sanno in Minnesota ma soprattutto a Salt Lake City, dove una pausa inizialmente di trenta minuti per fulmini in lontananza si è trasformata in una da due ore e mezza causa neve e che ha portato a queste due foto, scattate a quelli che sono in effetti cinque minuti di gioco di distanza, e che pure sembrano provenire da due pianeti diversi.

 

1 – Cosa lega Sacha Kljestan a Chris Hegardt

Nel 2010 Sacha Kljestan, allora all’Anderlecht, visitò l’ospedale pediatrico di Los Angeles, incontrando un ragazzo di otto anni ricoverato per un cancro al fegato con la maglia del Real Madrid. In quell’occasione Kljestan regalò al ragazzo una sua maglietta. Dodici anni dopo, il giorno prima della partita contro Charlotte FC dei suoi Galaxy, Kljestan ha incontrato i genitori di quel ragazzo nella lobby del suo albergo. Quei genitori erano lì per tifare loro figlio, Chris Hegardt, rookie proprio di Charlotte FC. A fine partita i due si sono scambiati la maglia, in un momento che fatichiamo a credere possa essere pareggiato in quanto ad assurdità in questa stagione.

 

Premio della critica alla partita ubriaca della settimana

 

San José Earthquakes – Columbus Crew

Per ottantacinque minuti è sembrata la classica partita dei Quakes, destinata a finire con altri tre gol presi. Poi però si è risvegliato un uomo che nell’ubriacatura ci sguazza e che sembra sia stato creato in laboratorio per incapsulare l’anima della #MLSAfterDark, ovvero Francisco Calvo, che ha trovato una rarissima doppietta e il pareggio per la sua nuova squadra.

 

Il quiz della settimana

 

Qui vediamo Patrik Klimala che si prepara a lanciarsi in contropiede per servire il pallone della tripletta a Lewis Morgan. Siamo a metà scarsa del primo tempo. Quanti difensori di Toronto, portiere escluso, ci sono tra l’attaccante polacco e la porta?

A) Zero

B) Vabbé dai, zero è troppo poco, diciamo uno

C) No dai, forse anche uno è troppo poco, facciamo due

 

La risposta esatta è A)

 

La domanda (e forse la risposta) della settimana

 

C’è hype a Charlotte per la MLS?

Sì.

Molto.

Non posso non sottolineare abbastanza quanto sia veramente ma veramente tanto.

 

L’MVP della settimana

 

Lewis Morgan

Tripletta in meno di un tempo, con due gol praticamente identici dalla stessa mattonella e con la stessa tecnica di tiro. Una delle poche luci nelle prime due stagioni di Inter Miami sembra poter veramente fare la differenza in una franchigia funzionale.

 

L’MVP romantico della settimana

 

Damir Kreilach e il suo Kreilach’s Corner

Il centrocampista croato, ormai Utahan adottivo, ha deciso di dare inizio ad una particolare iniziativa in questo 2022. Kreilach ha infatti deciso di acquistare cento abbonamenti per le partite casalinghe di Real Salt Lake, poi diventati quattrocentotrenta grazie all’investimento di proprietà e elementi legati alla franchigia, con l’obiettivo di arrivare a quota cinquecento, che andranno regalati a ragazzi provenienti dalle comunità più svantaggiate dello Utah.

 

La parata della settimana

 

Kristijan Kahlina è la più grande gioia dei settantacinquemila di Charlotte

In una partita in cui i Galaxy non hanno necessariamente creato più di Charlotte, ma decisamente concluso molto più spesso in porta, il portiere croato ex Ludogorets è stato decisivo nel mantenere equilibrato l’incontro. Qui abbiamo presa questa di puri riflessi su Edwards, ma ci sono multiple scelte differenti che sarebbero assolutamente legittime.

 

Il gol più noioso della settimana

 

Il primo gol stagionale dell’MVP in carica

E sì, potete incominciare a notare un potenziale tema di questa rubrica: i rigori sono noiosi.

 

I migliori gol della settimana

 

La discesa di Jesus Jimenez

Perché tirare e prendersi anche un minimo rischio, sia pure da una posizione decisamente vantaggiosa, quando puoi dribblare chiunque e non dico entrare con il pallone in porta ma quasi? Jesus Jimenez qua fa sembrare la scelta di una banalità assurda.

 

La pressione per Efrain Alvarez

Per il classe 2002 il pubblico record di Charlotte è come non esistesse, e nella zona clutch della partita lui comunque tira fuori questa roba qua senza alcun senso. La storia è sempre quella: i colpi sono irreali, la – poca – continuità purtroppo tremendamente banale.

 

Yimmy Chara e le rovesciate: una storia d’amore

Seconda rete in rovesciata in due partite per il colombiano, che sembra andare in bicicletta più di quanto non faccia un cittadino di Amsterdam.

 

I migliori assist della settimana

 

Qualcuno fermi Diego Fagundez

Ok che Miami era già stata abbastanza cotta dai quattro gol precedenti, ma l’uruguaiano è improvvisamente sembrato di nuovo quello adolescente che impazzava a New England ormai quasi dieci anni fa. Mette decisamente in prospettiva la sua carriera assurda non solo pensare che è il più giovane giocatore nella storia della MLS ad arrivare a quota trecento presenze, ma che batte il secondo in classifica di due anni pieni.

 

Rubio col contagiri

Una collina su cui sono disposto a morire è che se sei in grado di calciare un pallone del genere non puoi essere una persona stupida. Se riesci a far partire un pallone con una traiettoria che dovrebbe essere studiata da quindici scienziati della NASA per essere perfezionata come fosse un battito di ciglia hai evidentemente un’intelligenza spaziale e tattile assolutamente fuori scala.

 

L’hockey assist di Dax McCarty

Questi sono i tipi di palloni che il veterano Tar Heel sarebbe in grado probabilmente di calciare con successo anche a cinquantacinque anni.

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