Caleb Wiley: ad Atlanta sulle orme di Davies e Bello
“Just keep on dreaming”: Caleb Wiley
17 anni. 67mila e 523 persone allo stadio. 15 minuti e poco più da giocare. Atlanta è avanti 2-1 contro Sporting Kansas City. E tu sei lì, a bordocampo, pronto a fare il tuo debutto assoluto tra i professionisti e quindi in MLS.
“Just Keep on dreaming”
Marcelino Moreno, che 17 anni li aveva 9 anni fa, entra con te. Lui ne ha viste tante nei suoi anni al Lanùs. Lui sa quello di cui un giovane ha bisogno. Lui sa… E infatti, all’89esimo minuto, riceve un pallone in mezzo al campo, la controlla, alza la testa e vede uno spazio. Ci piazza il pallone, con qualità. Con velocità, invece, arriva il 17enne.
“Just keep on dreaming”
Caleb Wiley corre, più veloce che può. Forse fin troppo, tanto che il primo controllo va a sbattere quasi sul secondo, tocchi balbuzienti che spesso vanno a sbattere contro l’emozione. La palla si allunga, sembra quasi diventare irraggiungibile. Come un sogno. Ma… “Just keep on dreaming”.
La palla prende controtempo tutti, difensori che rincorrono e portiere che accenna l’uscita. Non il giovane Caleb, che con calma glaciale dà un freno alle emozioni e con un colpo da biliardo la mette nell’angolino più lontano. Come in un sogno.
Prodotto dell’Academy sin dal principio, sin dal 2016, quando aveva 11 anni, con la prima Under 12 della storia della franchigia georgiana. Anno dopo anno è cresciuto, passo dopo passo è migliorato, entrando nella storia a 15 anni e 206 giorni, giocando con Atlanta Utd 2, l’11 luglio 2020, diventando il più giovane giocatore della storia del club a scendere in campo. Forza fisica, velocità, tecnica, un terzino sinistro moderno, di quelli che il calcio americano sta sfornando, da Alphonso Davies a George Bello, appunto.
1 un tiro un porta in gol, 100% dei duelli vinti, un pallone recuperato. Niente male come debutto per chi già indossa con continuità la maglia degli Stati Uniti Under 20 sotto età. Bruciare le tappe, di corsa, come ha bruciato i difensori. Ci saranno alti e bassi, come il controllo balbuziente che lo ha portato al gol. Ma la strada è tracciata. Come quella del gol. Pineda è pronto a proteggerlo e centellinarlo, ma Wiley corre veloce. Del resto, come ha detto nel post partita…
“Just keep on dreaming”
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