
MLS Prospects Rankings 10-1 – da Colorado a Philadelphia
Siamo quasi arrivati alla conclusione di questa classifica. Prima però di iniziare a vedere la top 10 delle migliori franchigie MLS per quel che riguarda il youth development, dopo aver scoperto le altre diciannove rispettivamente nella prima e seconda puntata, andiamo a vedere quelli che sono i singoli nomi più interessanti presenti in questo momento nella lega. Quella che segue è la classifica dei cinquanta migliori prospetti presenti in MLS al momento. Subito dopo, senza interruzioni, si ripartirà con l’ormai classico countdown.
50- Missael Rodriguez
49- Juan Castilla
48- Owen Presthus
47- Patrick Weah
46- Andres Perea
45- Jack McGlynn
44- Theodore Ku-DiPietro
43- Adam Armour
42- Erik Duenas
41- Darren Yapi
40- Anthony Faupel
39- Julian Araujo
38- Jack Maher
37- Reed Baker-Whiting
36- Chris Brady
35- Moussa Djitté
34- Santiago Moreno
33- Szabolcs Schon
32- Quinn Sullivan
31- Matko Miljevic
30- Deiber Caicedo
29- Tayvon Gray
28- Amari Salley
27- Beckham Sunderland
26- Aidan Morris
25- David Ochoa
24- Aaron Heard
23- Brooklyn Raines*
22- Santiago Rodriguez
21- Alex Freeman
20- Josh Atencio
19- Antonio Leone
18- Antonio Carrera
17- John Tolkin
16- Jhon Jader Duran
15- Jalen Neal
14- Nati Clarke
13- Chris Thaggard
12- Esmir Bajraktarevic
11- Jahkeele Marshall-Rutty
10- Jude Wellings
9- Caden Clark
8- Dantouma Touré
7- Felipe Valencia
6- Nati Clarke
5- Brandan Craig
4- Cade Cowell
3- Gabriel Slonina
2- Paxten Aaronson
1- Moses Nyeman
*Il nome di Brooklyn Raines non si trova da nessuna parte in questa classifica, e la ragione è semplice: ha firmato in questi giorni per gli Houston Dynamo, immediatamente dopo la pubblicazione della prima parte di questa classifica in cui vengono presentati i talenti della franchigia. Ma credo si stia parlando di un talento veramente troppo interessante per non citarlo anche se in ritardo. Avevamo parlato di Raines discutendo il lavoro fatto dalla Barça Academy in Arizona, dove è cresciuto.
10 – Colorado Rapids
I Rapids sono appena usciti da sei mesi che hanno rappresentato la prima grande esplorazione delle lande ad est dell’oceano Atlantico del proprio settore giovanile, con un’attenzione particolare al Benelux. La scorsa estate Sam Vines ha firmato per una cifra intorno ai due milioni di dollari con l’Anversa in Belgio, mentre in questa off-season Cole Bassett si è trasferito a Rotterdam sponda Feyenoord. Ma non per questo il talento a disposizione di Robin Fraser può dirsi diminuito. Il ricambio generazionale sta arrivando velocemente, e due nomi in particolari dalla classe 2004 sembrano pronti a prendersi la scena. Dantouma Touré, noto anche con il soprannome Yaya – nessun legame di parentela, ma soprattutto di stile di gioco con la stella ivoriana – è un’ala destra dotata di grandi capacità in pressing e di un’accelerazione che lo rende un eccellente dribblatore fisico. Di piede sinistro e dunque con tendenza a rientrare per cercare la via della porta, Touré è un finalizzatore efficace e in generale un giocatore sempre molto lucido nelle zone più critiche del campo, con un ottimo decision making. Darren Yapi è coetaneo, compagno di reparto e di origini della Costa d’Avorio con Dantouma Touré, e con l’altro 2004 di casa Rapids ha condiviso il passaggio in USL nel 2021 con la maglia di Colorado Springs. Yapi però è una punta alta e magrolina, dotata di grandi istinti offensivi per la rete, la capacità di coordinarsi molto rapidamente per trovare la via della porta, e un buon catalogo di movimenti e tagli in mezzo all’area. Via iniziativa Under 22 è invece arrivato in MLS Max, soprannome di Max Alves da Silva, classe 2001 arrivato dal Flamengo con cui ha collezionato ventuno presenze tra i professionisti. Dotato di una tecnica di calcio di una pulizia al limite del maniacale, Max sa dare con il proprio piede sinistro effetti curvati e perfetti come il tornante della vecchia stazione di Montecarlo, e sembra sempre essere in controllo del fazzoletto di terreno circostante. Pericoloso da ogni posizione, tra i professionisti è stato visto più spesso in zone arretrate del campo rispetto a delle giovanili spese quasi da trequartista. Nella sua prima stagione completa in MLS Braian Galvan ha dato dimostrazione di un’eccellente versatilità diventando una sorta di coltellino svizzero per Robin Fraser. Impiegato quasi indistintamente su entrambe le fasce ma più di una volta anche al centro, a Galvan magari è mancata la scintilla creativa che ci si aspettava da lui ma ha svolto un ruolo importante nella migliore squadra ad Ovest. Meccanico nell’esecuzione del tiro ad effetto sul secondo palo a rientrare, crossatore efficace, tagliante spesso ricercato dai compagni, Galvan è un solido contributore, e con il suo contratto il valore che apporta alla squadra è certamente soddisfacente. Il nome di Sebastian Anderson è di particolare interesse perché ci troviamo davanti all’erede al trono di Sam Vines, specialmente dopo un buon anno in prestito a Colorado Springs. Più giovane homegrown nella storia dei Rapids, Anderson è cresciuto in un terzino sinistro abile in fase di spinta, veloce e tecnico, e di grande energia e resistenza. Philip Mayaka era considerato un lock per la prima scelta assoluta nel SuperDraft 2021, eppure è caduto fino alla scelta numero cinque, dove è stato prelevato dai Rapids. Nel suo anno da rookie è andato pure lui a Colorado Springs, e come per molti centrocampisti NCAA il suo adattamento alla MLS potrebbe essere lungo, ma Mayaka è un giocatore che ama stare al centro del gioco, solito proporsi sempre per un passaggio soprattutto di ritorno, abile con le sventagliate a cambiare lato, attivo come pressatore e in generale con tendenze da vigile urbano nell’ora di punta per dirigere il traffico del centrocampo. Matthew McPherson è un portiere estremamente atletico, con tempi di reazione da centometrista olimpico e con piante dei piedi che, nel momento del salto, lo sparano via veloce come il colpo a salve dello start dei suddetti cento metri. Se il gioco con i piedi è ancora da migliorare, eccellente è la sua distribuzione con le mani a lanciare transizioni offensive dopo aver bloccato con sicurezza un calcio piazzato. Lucas Esteves dovrà giocarsi il posto da titolare nel 2022 con Anderson, ma possiamo dire che è arrivato alla pre-stagione con intenzioni bellicose. Terzino giocoliere brasiliano che gioca e attacca come se fosse sempre sull’orlo di una crisi di nervi, l’ex Palmeiras deve resistere alla tentazione di buttarsi sempre in avanti a testa bassa, ma non è raro che i suoi istinti si rivelino essere quelli giusti. Aboubacar Keita è una scommessa interessante per i Rapids, sull’onda del successo di Lalas Abubakar, anche lui arrivato dai Columbus Crew. Difensore centrale con esperienze anche con la nazionale Under 20 statunitense, Keita non è mai riuscito a stabilizzarsi come titolare nella franchigia in cui è cresciuto, e arriva invece per giocarsi il posto che Auston Trusty lascerà con il suo passaggio all’Arsenal – e nel probabile caso non riesca a competere per la prima squadra, al suo successivo prestito in Europa. Maddox Brown è un difensore centrale di estrema completezza, non particolarmente spettacolare o specializzato in alcune singole giocate difensive, ma bravo un po’ in tutto e senza particolari buchi nel proprio gioco.
9 – San José Earthquakes
In una delle zone più ricche di talento del paese, la California, i San José Earthquakes hanno dimostrato in questi anni di poter essere leader nello scouting e nel player recruitement, anche se grossi dubbi sembrano esserci ancora sulla capacità di integrare alcuni di questi prospetti in prima squadra. Un solo nome in questi anni ha saputo porsi come eccezione alla regola, diventando un punto fermo della formazione di Mathias Almeyda e preparandosi, in questo 2022, ad una stagione in cui potrebbe esplodere tipo Supernova in direzione del calcio europeo. Cade Cowell è uno dei pochi tra i classe 2003 più precoci del paese a non aver già preso la direzione del vecchio continente, ma questa contingenza può spiegarsi più con la necessità di trovare un ruolo fisso piuttosto che con sue mancanze. Decatleta mancato con un fisico impressionante per completezza e quantità di cose diverse che riesce a fare, Cowell non è ancora riuscito a fare suo il ruolo né di esterno – dove la sua velocità e il dribbling sono mortifere – o quello di punta – dove la sua completezza tecnica e fisica può fare la differenza. La mia impressione è che, specialmente dopo due anni ad imparare il mestiere da Wondo, possa diventare un centravanti, e che questa sia la stagione della conferma delle sue incredibili capacità. Incidentalmente, è anche un passatore decisamente sottovalutato. Emi Ochoa è invece diventato uno dei giocatori più giovani di sempre a firmare un contratto da professionista in MLS nel novembre 2019, ad appena quattordici anni. Prospetto ancora a lunghissimo termine vista la sua posizione, Ochoa è un portiere non altissimo cresciuto idolatrando giocatori come Iker Casillas e – soprattutto, visto il suo stile di gioco – il suo omonimo messicano noto anche con il soprannome di Memo. Agile, riflessi da gatto, magrolino e bravo nelle uscite basse, Emi Ochoa si allena da anni in ambienti professionali, e anche fosse two years away from being two years away si trova in una posizione in cui non deve esserci alcuna fretta di ottenere minuti, che comunque potrebbero presto arrivare in MLS Next Pro. Casey Walls è un difensore centrale di piede sinistro, molto abile in impostazione e con buone caratteristiche nel gioco aereo, dove primeggia grazie alla sua altezza, ed è un comandante della difesa anche grazie ad una tecnica di tackle puntuale ed impeccabile. Ancora un po’ lento, Walls necessita di rapidi miglioramenti nel suo posizionamento, ma è un giocatore che sembra pronto al salto al livello più alto e sarebbe sorprendente non vederlo raccogliere minuti importanti nel 2022. Tarun Karumanchi potrebbe presto sparire, fosse anche momentaneamente, da questa classifica. Ha firmato infatti una lettera d’intenti per entrare nel roster dei Bruins di UCLA nel prossimo autunno, e se non arrivasse un’offerta da professionista di qui ai prossimi mesi volerebbe nel mondo NCAA, senza che comunque i Quakes perdano la possibilità di renderlo un loro homegrown. Centrocampista di quantità ottimo tecnicamente e bravo in distribuzione, Karumanchi grazie alle sue lunghe leve riesce a recuperare molti palloni e a pulirli in situazioni complesse. Il peruviano Marcos Lopez è invece arrivato a San José dallo Sporting Cristal, ed è un terzino sinistro molto offensivo, capace di disimpegnarsi lungo tutta la fascia, già titolare fisso in una nazionale in lotta per un posto in Qatar. Composto e pulito tecnicamente, Lopez è sempre pronto a proporsi in costruzione e ha un grande motore che gli permette di sostenere ritmi molto alti di gioco – e un sistema di marcature a uomo a tutto campo come quello del Pelado Almeyda. Membro della Generation Adidas e ottava scelta assoluta all’ultimo SuperDraft, Ousseni Bouda è una punta o esterno burkinabè cresciuto nella ghanese Right To Dream Academy collegata al Nordsjaelland – dove si è distinto come uno degli alunni più brillanti – e passato per la high school a New York e per l’università a Stanford. Dribblatore tecnico con un buon numero di mosse in faretra, Bouda è un giocatore tecnicamente dotato ed un eccellente colpitore del pallone, con una tecnica di tiro precisa, ripetibile e molto fluida. Coltellino svizzero utilizzato quasi indifferentemente su entrambe le fasce, Bouda sembra potersi adattare velocemente alla MLS, specialmente in una squadra che recentemente ha saputo trarre il massimo da un undrafted come Benji Kikanovic. Alejandro Cano è un difensore centrale estremamente completo, con un buon fisico, una buona tecnica, per nulla lento o facilmente spostabile in un contrasto, molto poco visibile come talento ma estremamente continuo e raramente prono ad errori grossolani. È stato nel camp con la nazionale maggiore salvadoregna allenata da un Dual National – ed ex USMNT – come Hugo Perez, pur non venendo ancora ufficialmente convocato. Nikos Tsarkis è invece un trequartista dotato di ottimo dribbling, eccellente in conduzione di palla, che gioca sempre con la testa alta alla ricerca del passaggio migliore. Ama venirsi a prendere il pallone nella propria metà campo e non è un giocatore monodimensionale le cui tendenze possono essere facilmente comprese dalla difesa avversaria, permettendogli sempre tante opzioni col pallone tra i piedi. Anche Sebastian Carbajal è un giocatore offensivo che preferisce agire centralmente. Estremamente veloce e capace di giocare con entrambi i piedi, Carbajal ama far andare tra le linee spezzate di un contropiede passaggi filtranti calibrati e precisi, di quelli al limite del pornografico che si fermano come tiri del curling ben assestati nella posizione esatta in cui incontreranno il compagno. Tristan Viviani è un terzino sinistro con secondo passaporto maltese – fossi nella federazione un colpo di telefono lo darei – molto tecnico, quasi un regista da posizione esterna, che ama tagliare dentro il campo, indirizzare i compagni nei movimenti e premiare i loro tagli con passaggi precisi. Il suo motore e la sua intelligenza lo rendono un giocatore molto associativo e cercato dai propri compagni, che ne apprezzano la tendenza ad offrire sempre una soluzione di passaggio facile.
8 – DC United
Il lavoro di DC United, settore giovanile in incredibile crescita nonostante abbia da poco smesso di essere l’ultima academy ancora affiliata al modello pay-to-play, è stato talmente buono che inizialmente, in questa classifica, occupavano un posto sul podio. Poi però la cessione di Kevin Paredes ha privato loro e la lega di uno dei suoi talenti principali, e allora naturalmente si è dovuta considerare la partenza dell’esterno – ma con Losada anche terzino – sinistro come causa di un ridimensionamento della posizione in classifica dei capitolini. Ma non mancano i prospetti interessanti, a partire da Moses Nyeman, coetaneo di Kevin Paredes esploso una stagione prima rispetto al nuovo giocatore del Wolfsburg ma che sembra ancora poter maturare ampiamente all’interno del sistema di Hernan Losada – e sinceramente, probabilmente avrebbe potuto farlo anche Paredes. Nyeman è un centrocampista offensivo dotato di grande intelligenza palla al piede, un dribbling che gli permette lunghe conduzioni palla al piede, uno stile di passaggi variegato e con qualità, e una copertura intensiva del terreno di gioco. Estremamente minuto, la forza fisica è per distacco il suo punto debole, ma quando gioca spesso è in grado di far dimenticare ogni ragionamento sulla sua costituzione. Theodore Ku-DiPietro è invece l’ultima promozione dai Loudoun United della USL, con cui ha avuto prestazioni importanti e ha mostrato enormi segni di miglioramento pur con risultati di squadra non eccezionali. Le sue quotazioni sono schizzate nella stratosfera nel 2021 appena passato più o meno con la stessa velocità con cui ha affettato le difese USL con le sue corse palla al piede che sembrano viziate dall’uso di una calamita sullo scarpino, mentre i suoi passaggi perfettamente calibrati ed estremamente creativi, la sua mobilità e la sua ambizione lo hanno spesso portato a prendersi il pallone nelle zone di campo più varie assumendosi la totalità della responsabilità creativa della squadra. Matai Akinmboni è un difensore centrale di piede sinistro capace di giocare sia nella difesa a quattro che come braccetto esterno di quella a tre. Dotato di leve lunghissime, Akinmboni è un 2006 che gioca un anno sotto età abile nell’anticipo, bravo in impostazione e eccellente di testa, anche perché pur essendo spesso uno dei più giovani in campo è spesso il più alto dei ventidue. Griffin Yow è da un po’ di anni sulla cresta dell’onda, avendo segnato due anni fa il primo gol nella storia di Loudoun United. Esterno sinistro che ha faticato ad adattarsi al sistema tutto pressing di Losada, Yow è veloce e con un ottimo dribbling, una buona tecnica e una tecnica di tiro, specialmente dalla distanza, molto interessante. Jacob Greene sarà con ogni probabilità il terzino sinistro del prossimo ciclo della nazionale Under 20 statunitense, e non è da escludere che, qualora migliorasse la sua pressione offensiva, potrebbe sostituire il coetaneo Paredes sulla fascia di DC United. Buona tecnica, buona velocità, interessante come passatore, la forza di Greene sta comunque ancora in un’interpretazione piuttosto conservativa del ruolo. Jackson Hopkins è un attaccante completo dotato di buon fisico, tecnica interessante e un buon set di movimenti, che dopo la buona stagione in USL potrebbe presto essere integrato in prima squadra. Nelson Hernandez è un giovanissimo centrocampista box to box con grandissime abilità di interditore, nella progressione con la palla e dribbling. Buon passatore, Hernandez è fisicamente completo, non spiccando particolarmente in nessuna caratteristica ma mantenendo un buon livello di competenza in ogni sottocategoria dell’atletismo. Jace Clark è un difensore centrale dotato di un tempismo sovrannaturale per i contrasti e che sembra vivere la vita un quarto di scivolata alla volta. Alto ma decisamente mobile, Clark è capace di disimpegnarsi all’occorrenza anche in altre posizioni, come terzino destro e mediano basso, anche grazie alla sua buona tecnica di base. Jeremy Garay è un centrocampista di origine salvadoregna con tempi di gioco estremamente rapidi, una grande velocità nelle letture, un motore interessante e buone capacità di passaggio. Owen Walz è un difensore centrale che gioca molto a testa alta, con un grandissimo senso dell’anticipo, bravo nel leggere le tracce di passaggio, fisicamente impressionante soprattutto per la sua protezione del pallone e la sua capacità di corsa.
7 – Sporting Kansas City
Il lavoro di Sporting Kansas City in questi anni si è rivelato eccezionale in primo luogo per la capacità di recruitement dei migliori prospetti presenti sul territorio, e si presenta adesso a questi ragazzi con credenziali importanti sulla transizione in prima squadra. L’esempio più evidente è quello di Gianluca Busio, arrivato a quindici anni dal North Carolina e sviluppato nel centrocampista più giovane tra i titolari di questa Serie A, ma non possiamo scordare quello di Daniel Salloi, candidato MVP della scorsa MLS e arrivato a Kansas City anche grazie alle relazioni intrecciate dal tecnico Peter Vermes col padre di Salloi, suo compagno di squadra ai tempi del Gyori ETO. E questo track record può solo che essere incoraggiante per la squadra più continua a livello tecnico e dirigenziale della MLS. A sollevare le speranze della franchigia è in primo luogo Nati Clarke, da molti considerato il miglior 2005 del paese. Terzino destro dalla velocità supersonica, grandi abilità difensive sia per l’intelligenza che mostra sia per la sua costanza, Clarke è in possesso di un buon dribbling e di doti interessanti come passatore. Bravo tiratore di punizioni, eccellente in prima costruzione dove spesso è impiegato anche come primo ricevitore dal portiere, a livello giovanile Clarke ha anche giocato esterno a piede invertito, mostrando una completezza da giocatore fuori categoria. Ozzie Cisneros è un attaccante dalle dimensioni contenute, ma non per questo c’è qualcosa di “falso” nel suo gioco da punta. Cisneros, grandissimo senso del gol, ottimo in conduzione ed eccellente nei movimenti e nelle letture, ama giocare in una coppia d’attacco con un partner più strutturato fisicamente, ma è estremamente abile nell’attaccare la profondità e nel proporsi in posizioni ottime da cui liberare il tiro. Kayden Pierre è un terzino destro che eccelle in proiezione offensiva, dove ha buona tecnica, grande velocità e anche una fiducia nel suo gioco con entrambi i piedi da renderlo meno prevedibile e potenzialmente pericoloso anche al tiro. Cameron Duke è un giocatore che nel 2021 ha iniziato a prendersi i suoi spazi in prima squadra specialmente dopo il trasferimento di Gianluca Busio. Nato come terzino destro, Duke ha mostrato una dedizione e una versatilità tale che è difficile anche solo assegnargli una posizione, contribuendo anche con prestazioni da migliore in campo grazie al suo buon mix di tecnica, fisico e letture sia in fase offensiva che difensiva. La combinazione di fisico e tecnica di Tyler Freeman lo rendono un talento molto malleabile con potenziale in praticamente ogni zona del reparto offensivo. Molto attivo sul pallone, con un primo controllo rapido e preciso, Freeman ha una mina da fuori eccezionale ed è anche preciso, come dimostra la sua capacità di calciatore da fermo. Creativo e frizzante, Freeman ama puntare l’avversario alla ricerca del dribbling. Carlito Saylon è un portiere alto e abile nei riflessi, un po’ lento nel buttarsi a terra ma estremamente capace nelle parate alte e nelle conclusioni a mezz’altezza o anche molto angolate sotto la traversa. Robert Voloder ha rappresentato una delle acquisizioni più intriganti della off-season non solo per Kansas City, ma per la MLS in generale. Difensore centrale della nazionale tedesca Under 20 cresciuto nel Colonia e arrivato dal Maribor, il classe 2001 interpreta l’impostazione nella maniera più vicina possibile tra quelle efficaci all’home run derby, lanciando parabole precise in ogni direzione, con entrambi i piedi e con grandissima qualità nel calcio. Contesto tra Germania e Bosnia, la compattezza fisica e l’intelligenza gli permettono anche di fare damage control in contropiedi 2v1 e di giocare quando necessario anche come terzino. Jake Davis è un centrocampista arrivato a Kansas City dal Michigan nello stesso periodo in cui arrivò Busio dal North Carolina. Centrocampista molto attivo in fase offensiva con ottimi tempi d’inserimento e doti da mezzala classica, Davis è un motorino estremamente affidabile che non disdegna i compiti più prettamente difensivi. Grayson Barber è un homegrown arrivato in MLS dopo un biennio interessante a Clemson. Autore di tredici gol in quasi cinquanta presenze con i Tigers, Barber è un abile passatore con interessanti doti nel tiro da lontano e negli inserimenti. Angel Franco è arrivato a Kansas City dall’affiliata della franchigia a Wichita, a conferma dell’eccellente recruiting delle zone circostanti di SKC, ed è un esterno molto tecnico e dribblomane la cui giovanissima età gli garantisce margini di miglioramento enormi e con ogni probabilità ad oggi ancora non visibili.
6 – Inter Miami
Inter Miami ha ancora un settore giovanile, ma non c’è nessun indicatore che non possa far pensare alla franchigia come ad una delle più importanti per il futuro del calcio statunitense. La ragione principale risiede in una zona ricchissima di talento, in cui l’influenza del calcio sud e centroamericano è evidentissima nello stile di gioco e nelle qualità dei giocatori, stili e qualità che vengono recepiti dai principi tattici che vengono seguiti a livello giovanile, soprattutto nelle classi molto promettenti dei 2006 e dei 2007. Qui il problema sembra essere potenzialmente l’integrazione in prima squadra e più in generale la gestione dei livelli più alti della franchigia. L’evidente nepotismo che ha portato i figli di David Beckham e Phil Neville a giocare con Fort Lauderdale in USL può essere un’indicazione di questa difficoltà, ma in generale l’impressione è che l’arrivo di generazioni più talentuose possa naturalmente facilitare lo sviluppo di queste situazioni. Il primo grande nome ad uscire dal settore giovanile della Florida potrebbe essere quello di Felipe Valencia, trequartista di passaporto colombiano con contributi importanti in USL e ormai pronto ad affacciarsi in prima squadra. Giocatore creativo adattabile anche sulla fascia, Valencia è tecnicamente dotato con ottime capacità di dribbling e improvvisazione negli spazi stretti, agile e veloce, con ottime letture a livello di linee di passaggio e per nulla impressionato dalla differenza d’età, e non a caso nel 2020 è diventato a quindici anni e cinque mesi il più giovane giocatore a segnare nella seconda divisione statunitense battendo il record detenuto da Alphonso Davies. Bryce Duke è invece arrivato da Los Angeles FC come parte della gigantesca ristrutturazione del roster di questa off-season avviata dall’ex Sounders Chris Henderson e causata dall’imponente riduzione del budget imposta dalla lega come multa per l’affaire Matuidi. Centrocampista ordinato e tecnico cresciuto nella Barça Academy dell’Arizona e in precedenza con Real Salt Lake, Duke possiede pulizia di calcio, letture degli spazi e un eccellente posizionamento, e rappresenta un profilo di centrocampista che è mancato in maniera significativa ad una squadra come Inter Miami, e potrebbe prendere il posto proprio del campione del mondo francese all’interno del rinnovato undici di Neville. Tra le cose da sottolineare nel 2021 di Fort Lauderdale CF, la seconda squadra di Inter Miami, anche la crescita improvvisa e impressionante di Noah Allen. Terzino sinistro completo, abile sia offensivamente che difensivamente, ma soprattutto eccellente ed efficiente crossatore, Allen è stato eletto come il miglior giovane della League One, secondo livello della USL e terzo del calcio americano, in un torneo che vista la consistente presenza almeno fino allo scorso anno di seconde squadre è ricco di talento giovane anche tra le sue stelle. Justin Ellis è il primo nome a farsi notare nella talentuosa classe 2007 della franchigia, ed è considerato uno dei migliori prospetti del paese alla posizione di prima punta. Attaccante classico dal grande fisico, Ellis eccelle nelle corse e nei tagli e in tutta la varietà di movimenti che rendono speciale un attaccante, è tecnico e sa anche fare da raccordo e servire assist ai compagni, e pur non essendo molto veloce può essere un efficace portatore di palla grazie alla sua protezione del pallone che gli permette anche di guadagnare calci di rigore. Edison Azcona rappresenta invece il primo homegrown nella storia della franchigia a raccogliere minuti in prima squadra, anche grazie a sei reti e tre assist in USL. Nativo della Repubblica Dominicana, Azcona ha un eccellente controllo di palla che gli permette di liberarsi in spazi stretti, ha una grande visione della porta per non essere necessariamente una prima punta ed è abile, rapido e intelligente nei propri movimenti, girando spesso intorno alla palla per facilitarne il movimento e la fluidità nelle varie zone di campo. Tra le acquisizioni della off-season c’è anche il primo caso di acquisto parte dell’Iniziativa Under 22, e stiamo parlando di Emerson Rodriguez, colombiano arrivato dai Millionarios. Il ventunenne di Buenaventura, sei reti con la maglia del club in cui è cresciuto, è un giocatore da transizioni veloci con grandi abilità e letture da tagliante, che può essere servito in profondità e cogliere impreparata la difesa avversaria, che partendo da una posizione statica difficilmente può controllare la sua partenza lanciata. Miles Perkovich è stato uno dei primi giocatori ad entrare nel settore giovanile di Inter Miami e a ricevere un benvenuto speciale da David Beckham, e il perché è presto detto. Esterno di grande dribbling e creatività, con un bagaglio di trick che potrebbe bastare per una residency a Las Vegas, Perkovich sa giocare indistintamente su entrambe le fasce ed è efficace con entrambi i piedi. Ian Fray sembra essere un late bloomer, un prospetto un po’ in ritardo nella crescita rispetto ai suoi coetanei ma con ampio potenziale qualora smussasse alcuni angoli. Alto, con gambe e piedi lunghi eppure tecnico e sorprendentemente a suo agio negli spazi stretti, Fray è un difensore centrale eccellente in impostazione – anche se andrebbe rivalutato con dei pressing più consistenti – che deve ancora migliorare sensibilmente la sua attenzione difensiva e soprattutto la sua tendenza a cercare sempre la giocata più ambiziosa e rischiosa, a controllare le proprie marce lungo l’arco della partita. Drew Hardin è un centrocampista alto e allampanato il cui stile di gioco ricorda molto quello di Keaton Parks. Eccellente portatore progressivo della palla, Hardin non è un passatore eccezionale ma la qualità delle sue corse palla al piede e la sua resistenza alla pressione gli permettono di far arrivare il pallone in zone pericolose facendo muovere la difesa avversaria. Il classe 2001 boliviano Jairo Quinteros è stato invece prelevato dal Club Bolivar – di proprietà di uno dei partner di Beckham nella franchigia della Florida, Marcelo Claure – dopo essere cresciuto nel vivaio del Valencia. Classico difensore da MLS, impressionante per abilità nella difesa uno contro uno ma forse un po’ troppo avventato in certe situazioni di gioco, Quinteros è una scommessa interessante per rimettere in piedi una difesa che è affondata nel 2021 e ha pure perso alcuni dei suoi elementi teoricamente più importanti come Nico Figal e Leandro Gonzalez Pirez.
5 – FC Dallas
Young DP: Jesus Ferreira, Alan Velasco
Da quando ho iniziato a stilare questa classifica, ma più in generale nella coscienza di chi segue il calcio statunitense, da molti anni FC Dallas è sinonimo con il miglior settore giovanile del paese, e per certi versi, vista la giovane età dei suoi prospetti più celebri – Weston McKennie, Chris Richards, Kellyn Acosta, Ricardo Pepi – si può dire lo sia ancora adesso. Eppure qualcosa deve essere successo se la franchigia texana arriva in questa classifica solamente alla quinta posizione. In parte questo è dovuto a fattori esterni, come al fatto che i due principali prodotti della straordinaria classe 2003 abbiano già lasciato il club uno a zero – Jonathan Gomez in direzione Louisville e poi Real Sociedad – e l’altro per una cifra record nella storia della MLS – Ricardo Pepi – o come, ad esempio, la promozione a Designated Player di uno dei principali elementi usciti dall’academy di Dallas, Jesus Ferreira, promozione che lo esclude a priori da questa classifica. In parte però la questione è anche dovuta ad un abbassamento della qualità del vivaio stesso. Nulla di disastroso, per carità, ma dal 2003 in poi la qualità si è abbassata – e alcuni prospetti d’interesse nazionale come Matthew Corcoran hanno deciso di lasciare il club – e questo è dovuto parzialmente all’arrivo di Austin e alla loro strategia aggressiva nel reclutamento dei giovani, ma anche alla mancanza di stabilità nell’organigramma della franchigia seguita alla promozione come capo allenatore del responsabile del settore giovanile Luchi Gonzalez e al suo successivo esonero a fine stagione scorsa. Il gap non è clamoroso, ma è preoccupante che dovessi fare questa classifica solo tenendo conto dei prodotti del vivaio e magari anche abbassando il limite d’età agli Under 20 per dare un’idea più precisa del lavoro a breve termine della franchigia, Dallas sarebbe probabilmente qualche posizione più in basso. A risollevare le sorti di questo settore giovanile e a continuarne la tradizione di successi potrebbe comunque essere Antonio Carrera, che rappresenta un tipo di profilo raramente uscito dall’academy di Dallas, quello del portiere. Portiere alto un metro e novanta con ancora possibilità di crescita, Carrera è rapido e scattante, sa coprire bene la porta in uscita ed è dotato di riflessi felini anche sulle ribattute. Conteso tra Messico e Stati Uniti, ha difeso la porta della nazionale statunitense Under 20 nelle prime partite di questo nuovo ciclo, e in questa pre-stagione ha dimostrato di poter ambire già adesso ad un posto come vice-Maurer o come titolare con North Texas. Colpo interessante, anche perché non occupa uno slot per la Under 22 Initiative è quello di Szabolcs Schon, classe 2000 passato anche nel vivaio dell’Ajax e tra i convocati di Marco Rossi per l’ultimo Europeo, dove comunque non ha giocato. L’ex MTK di Budapest è un esterno completo, dotato di un grandissimo fisico, veloce, con una grande accelerazione ma anche ben piazzato e forte nei contrasti aerei e nel resistere a scontri con giocatori più grossi di lui, con un controllo rapido e preciso, buon passatore, composto e quasi meccanico nei suoi movimenti. Tanto invece si è detto in questi anni del talento potenzialmente generazionale di Paxton Pomykal, e un po’ sorprende pensare che sia ancora eleggibile – per l’ultima volta – in questa classifica. Centrocampista iper tecnico e passatore con istinti soprannaturali, l’All Star 2019 è rientrato lo scorso anno dopo aver saltato tutto il 2020 causa infortunio e deve ancora ritornare al ritmo che lo aveva reso un giocatore così atteso nei circoli statunitensi. Probabilmente il singolo passatore più talentuoso all’interno della player pool dello USMNT, Pomykal ha bisogno di una grande stagione per rientrare nei radar della nazionale – e del calcio europeo – e mai come quest’anno Dallas sembra averlo rifornito con del talento offensivo da poter servire. Altro giocatore conteso tra Stati Uniti e Messico, ma in questo caso presenza consistente nelle nazionali giovanili del Tri, Anthony Ramirez viene spesso schierato da Dallas come falso esterno con licenza di rientrare sul suo piede preferito e gestire il gioco da una posizione più centrale. Passatore creativo e grande tiratore di punizioni, Ramirez è anche ben strutturato fisicamente ed in grado di reggere più di una spallata. Deve ancora esordire in prima squadra ma ha fatto bene in USL invece Benjamin Redzic, esterno di passaporto anche bosniaco molto veloce e fisico con grandissima resistenza e dei buoni tempi d’inserimento in area di rigore. Dribblatore competente pur se non particolarmente fantasioso e quasi scolastico nell’esecuzione, Redzic è un giocatore principalmente abile nello sfruttare la sua corsa per partire in profondità. Dopo un buon prestito in Austria al St Polten e vista la partenza verso Venezia di Tanner Tessmann ha giocato molti minuti nella scorsa stagione Brandon Servania, atteso finalmente a fare suo quel posto che gli sembra spettare da un po’ di anni a questa parte. Tra i ragazzi del vivaio texano passati nel 2020 ad allenarsi con il Bayern Monaco – tra questi Ricardo Pepi, arrivato in Baviera sia pure ad Augusta, e Justin Che, rimasto in prestito sei mesi con la seconda squadra del colosso tedesco e arrivato all’Hoffenheim in questa off-season – Servania ha anche collezionato una stagione collegiale a Wake Forest. Abile gestore della palla, Servania non è necessariamente un giocatore che spicca, ma di quelli sempre molto utili nel rendere fluida la manovra della sua squadra. Diego Hernandez è forse tra i ragazzi del vivaio il più vicino a contribuire in prima squadra, nonostante la giovane età. Classico numero otto con grande presenza offensiva, un dribbling rapido ed efficace e buone doti da passatore progressivo, Hernandez è anche ottimo nei tackle ed in generale in possesso di un alto work rate che gli permette di coprire ampie porzioni di campo. Collin Smith è un terzino destro moderno, dotato di grande tecnica, eccellenti letture delle linee di passaggio e tempi di esecuzione molto rapidi, una grande presenza in zona offensiva e una tendenza a svariare quasi come un secondo regista. A livello giovanile Nayrobi Vargas è stato fino ad ora semplicemente un cheat code. In particolare, quel tipo di cheat code che ti permette di prendere la palla, dribblare tutti i difensori avversari che non hai spazzato via con uno scatto o una spallata, infilarti con la tua tecnica nello stretto in buchi che semplicemente non dovrebbero essere accessibili e segnare. Il problema però è sempre quello: come la gestisci la transizione di un cheat code dalle giovanili a – potenzialmente – i professionisti? La risposta ad oggi non c’è. Nella depth chart di Dallas un posto spetta sicuramente ad Edwin Cerrillo. Regista abile ad aprire il gioco con passaggi lunghi tesi e precisi, Cerrillo sa come gestire i tempi delle partite ed è un giocatore di grande ordine e pulizia tecnica.
4 – Real Salt Lake
Se avete letto delle mirabolanti gesta di almeno un prodotto del vivaio di Real Salt Lake negli ultimi mesi, allora potreste essere sorpresi non solo di non vederlo in cima alla classifica, ma anche di vederlo superato da giocatori quasi suoi coetanei. Ma di lui parleremo quando verrà il suo turno. Iniziamo in ordine, e iniziamo da Jude Wellings, ad oggi con ogni probabilità il miglior Under 17 del paese. Wellings è un trequartista che copre enormi zone di campo grazie al suo posizionamento, la sua corsa e la sua intelligenza. Decision maker di livello altissimo che sembra essere sempre una giocata avanti a tutti, grande facilitatore di gioco e ottime capacità come fonte creativa, Wellings è forse la punta di diamante nell’infornata di homegrown firmata da RSL in questa off-season. Nel corso del 2021 invece David Ochoa si è preso non solo la porta della franchigia dello Utah – oltre che il suo one time switch in favore della federazione messicana – ma anche il ruolo di principale villain della MLS contemporanea. Sfacciato e odioso ai limiti del breaking point se sei un suo avversario, Ochoa ha aggiunto un livello di eccentricità mai visto in portieri cresciuti negli Stati Uniti e che lo ha reso rapidamente una figura 1) di culto e 2) controversa nei circoli del tifo statunitense. In porta fa ancora dell’incostanza un costume rivedibile, ma in una buona giornata è praticamente insuperabile, oltre che un eccellente para rigori. La storia di Julio Benitez è difficile da raccontare, anche perché non si vuole posare il pesante fardello della tenacia e della solidità mentale su un ragazzo così giovane su cui è già stato posato il fardello della perdita di una persona cara. Dunque non ci concentreremo – pur riportando la situazione – sul fatto che mentre il padre Juan combatteva contro il Covid – che di lì a poco lo avrebbe portato via – l’allora quindicenne abbia dovuto lavorare nell’edilizia per sostenere la famiglia, ma piuttosto sulle qualità del ragazzo, già in grado di capitanare la selezione statunitense Under 15 in un torneo in Polonia prima della pandemia e che in campo si è sempre fatto notare per la sua abilità nel coprire campo, per il controllo in grado di esprimere sulle partite e per la sua pulizia stilistica da professionista navigato. Jeff Dewsnup fa parte di una classe 2004 di portieri statunitensi che come vedremo più avanti è senza senso e si è preso in USL il posto che fu di David Ochoa con i Real Monarchs. Eccellente posizionamento, solido supporto in fase di impostazione, Dewsnup non è necessariamente spettacolare ma è un portiere già decisamente maturo, e se continua su questa strada potrebbe presto costringere la franchigia a chiedersi se non sia il caso di cambiare il titolare. Ma adesso passiamo al nome a cui avevamo accennato in precedenza. Sì, Axel Kei è diventato il giocatore più giovane a firmare un contratto in MLS superando anche la stanga che veniva ritenuta imbattibile come il record sui cento metri di Flo-Jo posta da Freddy Adu, ma continuare questo paragone oltre il mero dato anagrafico sarebbe un errore mastodontico. Freddy Adu era LA speranza del calcio maschile statunitense, Axel Kei è parte di un gruppo di giocatori anche quasi dieci anni più vecchi di lui che stanno mettendo il soccer sulla mappa del mondo come mai era stato fatto prima, e non è neanche l’unico giovanissimo ad essere passato professionista con la sua stessa squadra in questa off-season. Freddy Adu era atteso subito a grandi cose, Kei è stato semplicemente premiato per le sue prestazioni da tredicenne con l’Under 15 vincitrice della MLS Next, ma comunque non vedrà un campo MLS per almeno una stagione intera, forse anche due. Kei è una punta fisicamente ben strutturata formidabile in transizione e capace di tiri potenti e precisi, molto abile nel liberarsi dei difensori con movimenti ad aprire il campo e bravo a leggere la trappola del fuorigioco, ma è soprattutto un giocatore con cui sarà necessaria molta pazienza. Terzo portiere in questa classifica – e a questo punto viene veramente il dubbio che per il bene della loro carriera almeno uno di questi debba optare per un’altra destinazione – Gavin Beavers ha un fisico impressionante ed è una presenza scomoda per gli attaccanti che vogliono sfidarlo in uno contro uno anche grazie ad una tecnica d’uscita impeccabile, e anche se la sua velocità d’abbassamento non è la migliore è comunque un giocatore veramente difficile da battere su conclusioni alte, anche perché è agile e ha bisogno di pochi e brevi passi per caricare la parata. Timi Sobowale rappresenta una scommessa per la franchigia. Difensore centrale irlandese cresciuto nel settore giovanile del Manchester City, Sobowale è stato prelevato a zero lo scorso anno per giocare e crescere con i Real Monarchs, e la sua buona tecnica, le sue doti di passaggio e la velocità interessante lo rendono un giocatore adattabile non solo come terzino, ma anche su entrambe le fasce o anche come braccetto della difesa a tre visto il suo essere praticamente ambidestro. Christian Nydegger è un centrocampista molto tecnico cresciuto giocando a futsal anche a livello d’interesse nazionale, e dunque è estremamente abile nel dialogo stretto, nel gioco corto, nella lettura delle situazioni ed è estremamente mobile e versatile in ogni ruolo del centrocampo. Esequiel Coronel è un trequartista che ha iniziato lo scorso anno la transizione all’interno dei Real Monarchs con una serie di presenze e di buone partite. Giocatore minuto ma di grande personalità, grande fondo e una freschezza mentale che gli permette di prendere buone decisioni anche nei minuti più tardi di partita, Coronel ha tecnica e capacità di passaggio che ne fanno un giocatore dalla grande creatività. A sedici anni Haroun Conteh ha dimostrato di essere già pronto per il salto tra i professionisti, sia pure con Real Monarchs. Difensore con grandi doti d’anticipo e lunghe leve, Conteh deve migliorare nelle sue letture in arretramento e ridurre la tendenza alla giocata difensivamente spettacolare.
3 – New York Red Bulls
La classifica – e dunque anche la posizione – dei New York Red Bulls è stata una di quelle maggiormente influenzate dal mercato di gennaio, in particolare perché ha visto il rientro alla base di un talento che, almeno inizialmente, avrebbe dovuto salutare il New Jersey per l’ultima volta lo scorso autunno. Ma il trasferimento di Caden Clark al Lipsia è stato più complesso del previsto, e in particolare la situazione Covid avrebbe reso difficile la sua integrazione in prima squadra, e allora la casa madre austriaca ha deciso di inviare di nuovo il classe 2003 in prestito in quel di Harrison. Trequartista con una grande precisione balistica e ottime doti da assistman, Clark è un giocatore estremamente creativo con il potenziale per dominare offensivamente le sue partite grazie alla sua tecnica, al suo posizionamento e al suo moto quasi perpetuo. La scorsa stagione, che con la conferma del passaggio a Lipsia sarebbe dovuta essere quella dell’esplosione, l’ha visto scomparire un po’ troppe volte dall’undici iniziale di Struber, ma al di là di quello che potremmo considerare una sorta di sophomore slump, Clark ritorna in MLS con l’idea di dominare e scalare le gerarchie all’interno del gruppo Red Bull. John Tolkin è stato uno dei giocatori maggiormente cresciuti nel 2021 sotto Struber. Terzino sinistro non particolarmente veloce ma tecnico, completo, abile nel cross e nelle marcature difensive, Tolkin è un giocatore dinamico e versatile, adattabile anche a centrocampo con compiti di regia. Altra bella sorpresa del 2021 è stato Winkelman Carmona. Il venezuelano, arrivato dalla terza serie del proprio paese e con praticamente zero video a disposizione – rendendolo di fatto un’incognita alla Giannis Antetokounmpo pre-Draft – si è preso un posto da titolare senza troppi complimenti adattandosi subito al livello, sopratutto fisico, richiesto dalla MLS. Centrocampista da spazi aperti e gegenpressing, ottimo passatore di sinistro sopratutto se in transizione offensiva, scheggia impazzita in pressing, tiratore dalla distanza pericoloso e tendenzialmente restio al retropassaggio, Carmona è giocatore da sistemi estremi, come quello del proprio allenatore. Bento Estrela ha fatto la storia lo scorso anno diventando il più giovane homegrown nella storia della franchigia, ma come era legittimo aspettarsi non è andato neanche vicino al campo della prima squadra. All’alba dei suoi sedici anni, il suo passaporto portoghese lo rendeva estremamente attraente per il calcio europeo vista la sua capacità di trasferirsi prima dei diciotto anni, costringendo dunque i Red Bulls a cautelarsi in anticipo. Estrela è uno di quei centrocampisti alti e allampanati, che si muovono accartocciandosi su se stessi eppure mostrando una tecnica sconvolgente per corpi che devono naturalmente scoordinarsi per adattarsi al gioco del calcio e con uno stile da tredicenne che vince la medaglia d’oro olimpica nello skateboard, così rilassato e figo da farti pensare la pressione sia solo quella degli pneumatici. Ciò che rende speciale Cristian Casseres Jr, oltre al talento, è anche l’essere l’unico giocatore in tutta questa classifica ad essere consistentemente capitano della sua squadra. Perno del rombo di Struber, il nazionale venezuelano è semplicemente un giocatore dal valore inestimabile, abilissimo nei ripiegamenti difensivi e nel coprire compagni rimasti fuori posizione, tecnico e di grande visione di gioco, bravo nelle punizioni, intelligente nel posizionamento, veloce e con una grande accelerazione, ed è forse il singolo nome che più mi stupisce vedere così poco accostato al calcio europeo, perché probabilmente è pronto per il salto da almeno una stagione completa. Curtis Ofori è ancora un prospetto a lungo termine ma state pur tranquilli che quando arriverà in Europa – e non se – lo farà con un bagaglio di esperienza quasi incomparabile con quello di nessun prospetto europeo. Lo scorso anno Ofori ha collezionato quattordici presenze da professionista con la seconda squadra dei Red Bulls ad appena quindici anni, e il suo impatto tra i big non è destinato a rallentare o diminuire. Terzino sinistro dotato di un cross eccellente e di ottime abilità in proiezione offensiva, Ofori può ancora crescere fisicamente e aggiungere così una dimensione anche più adatta ai corpo a corpo al suo gioco. Qualche tempo fa Dru Yearwood non sarebbe potuto entrare in questa classifica, in quanto DP, ma i Red Bulls sono riusciti a far “retrocedere” il suo contratto fino a qualificarlo come U22 Initiative. Centrocampista inglese esordiente giovanissimo nel Southend e poi arrivato ad una sorta di stallo nella sua crescita al Brentford, Yearwood è un giocatore box to box che può aggiungere qualità ad ogni livello di gioco. Ottimo interditore, sopratutto abile nelle letture e negli anticipi, Yearwood è un buon corridore progressivo, sa servire palloni interessanti anche sfruttando le pause e fluttuando appena prima il limite dell’area avversaria, sa muoversi e proporsi anche sulla fascia come crossatore, sa inserirsi e possiede un buon tiro. Daniel Edelman non è un giocatore molto visibile, ma sempre molto efficace nel suo stile. Difensore attivo sul pallone, cagnaccio in grado di ottimi recuperi e pressing asfissianti ma dotato anche di posizionamento, Edelman è mentalmente molto solido e fa tante piccole cose utili e carine che lo rendono un giocatore molto più forte e completo della somma delle sue parti. Via iniziativa Under 22 è anche arrivato in questa off-season Lucas Monzon. Dal gioco con i piedi ancora molto grezzo ed elementare, Monzon è una statua equestre di marmo per durezza e solidità. Eccellente negli uno contro uno, alto e grosso eppure estremamente veloce e quindi utile anche per squadre che difendono con la linea alta, il difensore centrale uruguagio è arrivato lo scorso dicembre dal Danubio. Frankie Amaya è stato il protagonista della scorsa off-season dopo aver forzato con successo la sua via fuori da FC Cincinnati, atterrando in New Jersey. Prima scelta assoluta del SuperDraft 2019, Amaya ha fatto molta fatica a stabilizzarsi nella sua prima annata ai Red Bulls, ma ha qualità che sono sotto gli occhi di tutti. Efficace nel gioco medio, lungo o corto, buona creatività e grande dinamismo, Amaya è un centrocampista versatile dal punto di vista posizionale, visto che può essere impiegato mediano ma anche come trequartista e ovviamente nel mezzo, pur offrendo sempre un’interpretazione simile di tutti i ruoli, basandosi sulla sua tecnica e la sua visione di gioco.
2 – Chicago Fire
I Chicago Fire in seconda posizione? Sì, i Chicago Fire in seconda posizione! Lo so che sembra assurdo, che una franchigia nota in questi anni per essere così irrilevante da farsi superare come detentrice più celebre di quella denominazione da una brutta serie televisiva americana la cui continuata produzione mi sembra sinceramente essere un mistero inspiegabile possa ambire a posizioni così alte in classifica, ma in questi anni i Fire hanno fatto un lavoro eccezionale non solo con il loro settore giovanile ma anche con lo scouting, e sono arrivati ad un punto in cui la profondità di talento è tale che, sopratutto in certe posizioni, come vedremo, alcune scelte difficili si renderanno necessarie e porteranno a privilegiare alcuni nomi sopra alti. La più importante e forse quella più difficile è quella che riguarda il ruolo di portiere. Per una volta ci sarà una digressione dall’ordine di classifica – nemmeno così grande visto che parliamo dei numeri #1 e #3 – perché è difficile dare un quadro completo delle situazioni di questi due prospetti senza analizzarle insieme. Gabriel Slonina e Chris Brady sono tra i migliori portieri classe 2004 non solo degli Stati Uniti, ma del mondo intero. Il primo si è preso un posto da titolare in MLS la scorsa stagione a diciassette anni, l’altro è stato il miglior giovane della USL League One nel 2020, quando di anni ne aveva sedici. Entrambi molto alti ed estremamente atletici, bravi nelle uscite e sui palloni alti, con una tecnica in impostazione da migliorare ma ancora tantissimo – e non posso non sottolineare quanto quasi infinito possa essere ancora – tempo a disposizione per migliorare. Ma in prima squadra al momento c’è posto solo per uno dei due, e la scelta dei Fire pare sia ricaduta su Slonina. E allora resta il dubbio di come gestire questo dualismo. Lo scenario ideale – per la franchigia – vedrebbe Brady andare in prestito per una stagione nello USL Championship come titolare fisso, poi la vendita di Slonina in Europa nel gennaio 2023 – anche se personalmente credo che il meglio per un talento del genere sia rimanere in un posto dove ha la sicurezza di giocare almeno fino ai venti/ventuno anni – e dunque il passaggio della titolarità sulle spalle di un Brady rinfrancato da una crescita non appiattitasi sull’assenza di minutaggio. Ma, a poco tempo dall’inizio della stagione, di prestiti per Brady non si parla e l’impressione è che possa essere il titolare dei Fire nella MLS Next Pro, un livello che però potrebbe già stargli stretto. E sopratutto, si fanno sempre più insistenti le voci di interesse europeo nei suoi confronti, in particolare del Club Brugge. Ad un certo punto i Fire dovranno chiarire in quale direzione vogliono puntare tutte le loro fiches, perché provare a mantenere vive entrambe le piste potrebbe sortire il risultato opposto. Tornando alla classifica, occupiamoci adesso del numero #2 dei Fire e del prospetto internazionale forse di maggior interesse tra quelli presenti nella lega non come DP. Nel 2020 Jhon Jader Duran è finito nella lista dei sessanta migliori giovani giocatori del Guardian, e l’anno dopo i Fire hanno annunciato il suo arrivo nel gennaio 2022, al compimento dei diciotto anni. Alto e grosso, con uno spunto veloce sorprendente viste le sue dimensioni, estremamente versatile essendo nato come esterno ed avendo effettuato la transizione a punta solamente a livello Under 15, Duran ha una predisposizione al cercare la giocata e a prendersi grandi rischi, oltre a possedere buoni movimenti in area e una capacità irreale di coordinarsi sempre verso la porta anche partendo dalle posizioni più complesse. Dovrebbe essere protetto da troppe pressioni vista la presenza come punta di Przybylko, ma certo è atteso ad un minutaggio consistente in prima squadra. L’arrivo di Duran però potrebbe rivelarsi una sorta di esplosione non desiderata per i Fire visto come il giocatore colombiano va ad inserirsi proprio nella posizione di un suo coetaneo tra i migliori prospetti del settore giovanile della Windy City. Missael Rodriguez è stato il capocannoniere della prima edizione della MLS Next U-19, che i suoi Chicago Fire hanno vinto, e comunque vada sembra destinato a spendere questa stagione giocandosi la titolarità nella MLS Next Pro. Giocatore eccezionale nell’attaccare le difese schierate con i suoi tagli, Rodriguez è un buon dribblatore con ottima tecnica, capace di tiri sia di precisione che di potenza, versatile e schierabile su entrambe le fasce, interessante anche come giocatore di raccordo e passatore. Federico Navarro è stato, l’estate scorsa, l’altro colpo della franchigia via U22 Initiative. L’ex Talleres è un eccellente recuperatore di palloni, un interditore tenace fastidioso come un mastino bavoso in cerca di un compagno di giochi, ma anche un lettore intelligente di linee di passaggio con ottime doti d’anticipo. Ci sono dubbi su come il suo gioco con la palla, anche divertente ed efficace a tratti in Argentina, possa traslarsi qualora dovesse andare in Europa, ma al livello d’oltreoceano sembra avere il potenziale per trasformarsi in una sorta di Diego Chara d’ultima generazione. Allan Rodriguez – nessuna relazione con Missael e che soprattutto non si chiama Alex come riportato erroneamente in tabella – ha caratteristiche simili a quelle di Navarro e potrebbe in questa stagione affacciarsi per richiedere minuti consistenti in prima squadra. Interditore con un ottimo senso dell’anticipo, composto in fase di possesso con spunti anche interessanti, Rodriguez possiede una velocità di pensiero eccezionale che gli permette di riciclare il pallone e di liberarsene in maniera efficace nella maniera più veloce possibile, dando fluidità alla manovra. Carlos Teran è la dimostrazione di cosa accade quando fai lo scouting bene. Analizzi talmente tanto video e partite di un tuo obiettivo di mercato – Jhon Jader Duran – che alla fine noti anche chi gioca accanto a lui. Il classe 2000 ex Envigado ne è un chiaro esempio, e nella sua prima stagione in MLS ha mostrato spunti interessanti. Difensore centrale dalle gambe lunghe e bravo nel gioco aereo, Teran è anche in possesso di una discreta tecnica e di buone doti di lancio. Deroghiamo una seconda – e ultima – volta all’ordine di classifica per presentare due giocatori che, al contrario dei Rodriguez, sono in effetti fratelli e che condividono anche posizione, sia pure giocando uno allo specchio dell’altro. Andre Reynolds II è il più anziano, classe 2001, e gioca sulla sinistra. Justin Reynolds gioca invece sulla fascia destra ed è nato nel 2004. Andre è più atletico e più completo difensivamente, ma durante il suo prestito in USL nel 2021 a Memphis – ventidue presenze e due assist – ha mostrato miglioramenti significativi come incursore. Justin invece è più versatile, più tecnico, capace di giocare anche come mediano basso con doti principalmente da regista, e dovremmo vederlo come una presenza consistente in MLS Next Pro nel 2022. Come lui – anche se con più potenziale di raggiungere la prima squadra – Alex Monis. Giocatore prettamente offensivo con grande creatività nei passaggi, ottimo dinamismo e eccellente visione di gioco, Monis è una minaccia continua in zona offensiva e ha corsa e tempi d’inserimento per esserlo in più maniere non necessariamente facili da interpretare per le difese avversarie.
1 – Philadelphia Union
Al contrario della posizione precedente, che comunque se avete seguito con attenzione gli ultimi anni non potevate immaginare troppo indietro, non c’è alcuna sorpresa nell’annunciare la franchigia migliore per qualità e profondità dei propri prospetti. I Philadelphia Union primeggiano – per la seconda volta consecutiva – grazie ad un settore giovanile che ormai sputa fuori giocatori con un’abbondanza tale che non sorprenderebbe leggere di qui a pochi mesi di giocatori che lasciano la squadra perché troppo affollata la loro zolla di campo – e alcuni casi limite di sovrapposizioni sembrano già fuoriuscire all’interno di questi dieci nomi – ma anche grazie ad un reparto scouting che da quando è arrivato Ernst Tanner non sembra aver sbagliato un colpo. Al primo posto della lista c’è un cognome familiare e un nome molto simile a quello che potremmo aspettarci prestando più attenzione alla Champions League che alla MLS, ma di cui si parla con gli stessi toni entusiastici e definendo in fin dei conti caratteristiche simili. Paxten Aaronson come il fratello Brenden è un centrocampista che può giocare più avanzato o anche esterno – ruolo che però non è previsto all’interno del sistema di Curtin – e che eccelle nella velocità di corpo e di pensiero, nel controllo al velcro, nell’essere un pressatore estremamente attivo e feroce e nel giocare tra le linee. Di tre anni più giovane di Brenden, Paxten è un eccellente rifinitore e nonostante una magrezza ancora decisamente adolescenziale un giocatore che cerca il corpo a corpo e recuperare palloni strappandoli direttamente dai piedi del difensore avversario. Uno dei punti di forza di Brandan Craig è invece la versatilità. Centrocampista o difensore centrale molto tecnico ed eccellente in impostazione, Craig è anche in possesso di buone abilità difensive. Forte nel gioco aereo, difficile da superare nel gioco uno contro uno anche grazie alle lunghe leve, Craig è un leader naturale, come dimostra l’essere stato capitano della seconda squadra degli Union nonostante fosse il più giovane giocatore in campo. Quinn Sullivan è un trequartista con grande decision making, ottimo nel dribbling e con eccellente visione di gioco, intelligente e abile nei movimenti senza palla, grande ritmo di gioco sia in fase di possesso che di pressing. Non solo è divertente da veder giocare, ma è anche efficace, colleziona buoni numeri ed ha una naturalezza estrema nel suo gioco, come se avversari e compagni si muovessero apposta nella sua direzione per facilitargli l’eccellenza. Jack McGlynn gioca in una posizione più arretrata al centro del campo, ma è anche lui in possesso della grande intelligenza e dell’ottima visione di gioco del compagno. In possesso di un piede sinistro eccezionale, McGlynn è anche difficile da spostare o comunque da affrontare vista delle dimensioni fisiche non banali. Jolly di centrocampo, McGlynn ancora non sembra essersi specializzato in una determinata occupazione, ma è decisamente competente in quasi ogni aspetto del gioco. Il nome di Bajung Darboe è ad oggi meno conosciuto rispetto a quello di ragazzi con minuti consistenti in prima squadra, ma dobbiamo iniziare ad abituarci a riconoscerlo perché le giovanili incominciano a stargli strette. Tra i fuoriusciti dell’academy di Minnesota United al momento della sua chiusura e del suo restyling, Darboe è stato subito attenzionato da una delle migliori valutatrici di talento della lega. Attaccante dal piede destro mefistofelico che sembra perforare il pallone ogni volta che lo sgonfia dentro la porta, Darboe è un centravanti alto, tecnico, elastico con ottimi istinti di posizionamento in mezzo all’area e capace di dettare ai compagni le linee di passaggio. Leon Flach è stato la più bella sorpresa del 2021 e l’ennesima conferma che poche persone conoscono le serie minori tedesche come Ernst Tanner. Vivaio St. Pauli di passaporto statunitense, Flach è un centrocampista perfetto per il sistema di pressing alto ad alta intensità di Jim Curtin grazie al suo dinamismo, i suoi istinti e il rapido decision making, versatile, abile nei contrasti e che non dice mai di no ad una buona corsa progressiva col pallone. Marcello Mazzola è una punta di origine brasiliana dal controllo di palla di una bellezza abbacinante, capace di sbilanciare avversari con un semplice cambio di ritmo e di ingannarli con tanti movimenti in area e fuori, molto rapido e abile negli inserimenti alle spalle dei difensori. Selmir Miscic è un’ala sinistra o trequartista che ha fatto intravedere buone cose lo scorso anno in prestito a North Carolina in USL League One. Dotato di buona tecnica, estremamente dinamico e veloce, Miscic ha un buon dribbling e non è efebico sotto porta, mostrando qualità interessanti anche come passatore. Anton Sorenson è l’ultimo degli homegrown firmati dalla franchigia. Terzino sinistro cresciuto alla scuola Philly, questo implica una grande propensione alle discese offensive, un ottimo piede nei cross, uno stile di difesa aggressivo più preoccupato di coprire in avanti anche a costo di lasciare buchi dietro, e la forza di poter gestire praticamente un’intera fascia in solitaria. Cole Turner è forse il giocatore che più di tutti sta soffrendo l’affollato centrocampo degli Union. L’anno scorso, per trovare spazio, il classe 2001 è dovuto andare in prestito ad El Paso, dove ha impressionato positivamente, giocando tutte le partite e raccogliendo anche due assist. Centrocampista difensivo bravo in tutto e forte in niente con buone dimensioni e fisicamente completo, Turner si ritrova adesso nella situazione di partenza, e dovrà decidere quale strada sia meglio per il suo futuro, e non è affatto detto che questa decisione possa essere presa in coabitazione con gli Union.
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