MLS Prospect Rankings – 20-11, da Columbus a LAFC
Prima di continuare il nostro viaggio tra i migliori giovani di ciascuna delle ventinove franchigie MLS, riepilogando le posizioni dalla ventesima all’undicesima dopo esserci occupati di quelle dalla ventinovesima alla ventunesima, ho l’idea che sia necessaria un’altra precisazione che abbia a che fare con il metodo di questa classifica. Se nel primo episodio avevo specificato i criteri di selezione dei giocatori e dunque di classificazione delle squadre, qui sento il bisogno di spiegare quelle che potrebbero essere alcune differenze significative rispetto alla classifica dello scorso anno. Come spiegare alcuni vistosi cali o prepotenti scalate in classifica da parte di certe franchigie? Ci sono una serie di situazioni che sono intervenute da un anno all’altro. La prima, più evidente, è il cambio del limite d’età, che evidentemente ha portato alcuni giocatori ad uscire dal campo d’interesse di questa iniziativa, e visto che il limite si è abbassato di due anni, dal momento che l’anno scorso si era deciso di includere eccezionalmente gli Under 24 e non gli Under 23, come tra l’altro fatto anche dalla FIFA per le competizioni giovanili svoltesi nel 2021, molti nomi hanno abbandonato la conversazione. In seconda battuta, potreste esservene accorti, ma un sacco di giocatori statunitensi si stanno trasferendo in Europa. E molti di loro – praticamente tutti tranne Matt Turner e Chris Mueller – potrebbero essere parte di questa classifica. In terzo luogo, semplicemente, questa classifica è molto più dettagliata e frutto di studi di qualsiasi altra io abbia fatto fino a questo punto. Ci sono più fonti – tra queste anche l’account @ProspectsUsmnt, che è un must per chi è interessato all’argomento – molto più video guardato, un’apertura significativa anche a giocatori che non hanno ancora firmato contratti da professionisti ma rappresentano le franchigie a livello giovanile o in seconda squadra. E la ragione principale è che ormai, non si può fare a meno di parlare di questo movimento in questi termini, perché i risultati sono sotto gli occhi di tutti, e se ci limitasse solamente a chi potreste vedere in campo nella MLS 2022 probabilmente, andando avanti ai ritmi di questo gennaio – che io sinceramente non vedo rallentare significativamente perché non parliamo di una semplice generazione d’oro – a questo punto dell’anno non si avrebbe quasi nessuno di cui parlare. Ma adesso basta con le chiacchiere. La prima puntata si è conclusa con una squadra che si è giocata la finale di Eastern Conference nel 2020. Oggi ripartiamo con la franchigia che quella finale l’ha vinta, e ha vinto anche quella più importante subito dopo, anche grazie all’importante contributo del suo nome principe in questa classifica.
20 – Columbus Crew
Non credo ci sia all’interno di questa classifica una singola incognita più grande di quella concernente i Columbus Crew e non credo ci sia una valutazione di un singolo giocatore che possa differire così tanto da persona a persona come quella del giocatore che, in questa classifica, è considerato come il principale prospetto della franchigia dell’Ohio. E questo fondamentalmente perché questa valutazione dipende dal peso che si vuole dare ad una singola partita, per quanto importante, e sopratutto è resa più difficile da un anno intero di stop causa infortunio. Aidan Morris è salito alla ribalta dopo aver dominato nella finale di MLS Cup 2020 in quella che era stata solamente la quarta presenza della sua stagione da rookie in seguito alla positività al Covid di Darlington Nagbe, e in quella che sarebbe dovuta essere la stagione della sua conferma, si è rotto il crociato ponendo anticipatamente fine all’annata che doveva ancora iniziare. Personalmente, nonostante lo small sample e l’evidente incognita che si porta sulle spalle, io mantengo una grande fiducia in un prospetto del genere. Eccellente interditore con un sesto senso per il recupero del pallone, Morris è abile nel riciclare la sfera il più velocemente possibile e grazie alle sue letture sa come trovare il miglior passaggio possibile per l’azione offensiva. Certo, Darlington Nagbe è ancora a roster e di base il posto dovrebbe essere il suo, ma continuo a vedere enormi margini di crescita per l’homegrown. Enormi margini di crescita ci sono anche per il classe 2006 Owen Presthus. Classico numero dieci, Presthus è un passatore creativo che in possesso sembra sempre essere con il controllo completo della situazione, abile sia nell’assist che nella rete. Inoltre, è praticamente ambidestro, e tira le punizioni con entrambi i piedi senza particolari problemi. Alexandru Matan è arrivato lo scorso anno con il compito di essere il vice Zelarayan. Il classe 1999 viene da quello splendido esperimento che è il Viitorul – oggi Farul – Costanza di Gheorghe Hagi, un settore giovanile estremamente florido da cui escono giocatori iper-tecnici, creativi, intelligenti e spesso capaci di giocare indistintamente con entrambi i piedi – come ad esempio il figlio del Maradona dei Carpazi, forse l’esempio più riuscito delle potenzialità di questo progetto – e Matan in questo senso rappresenta uno standard di ciò che può uscire da quel laboratorio, essendo in possesso di tutte queste caratteristiche. Noah Hall è naturalmente un terzino che grazie alla sua esperienza in quella zona di campo è stato più di una volta utilizzato anche come mezzala di centro-sinistra che ama dialogare con la fascia e tagliare esternamente per creare particolari combinazioni con i giocatori più esterni, di fatto dando un’interpretazione tutta sua del ruolo. Caleb Borneo è un giocatore il cui basso centro di gravità provoca molti problemi ai difensori avversari. Quando si mette in moto prende le sembianze della macchina luciferina immaginata da Dante, un diavolo a tre teste che macina dribbling e che non smette mai di correre senza per questo perdere la sua velocità, una sorta di coniglietto della Duracell con una tecnica di base decisamente interessante. Come Aidan Morris, Isaiah Parente è un homegrown firmato dai Columbus Crew in seguito al suo passaggio al college, nel suo caso con la maglia di Wake Forest. Centrocampista completo della serie bravo in tutto forte in niente, il suo sviluppo o quantomeno il suo minutaggio tra i professionisti sembra al momento rallentarlo un pochino, e l’impressione è che un’esperienza in USL potrebbe aiutarlo a trovare, a questo punto della sua carriera, la strada che possa garantire l’espressione del suo potenziale, ovvero quello di essere uno starter di livello MLS importante per i prossimi decina d’anni almeno. Alec Kenison è arrivato invece a Columbus dalla formazione dei San Diego Surf. Terzino destro di spinta con una buona lettura delle linee di passaggio e interessanti capacità di dribbling, in una formazione della ex Developmental Academy di livello più basso era praticamente un mammasantissima che veniva schierato in qualsiasi posizione, ma ha dimostrato di sapersi adattare con successo a contesti più complicati. Prima di entrare nel vivaio dei Crew, il classe 2006 Denilson Velasquez era un esterno destro a piede invertito con sprazzi di estrema creatività e fantasia. A livello MLS lo staff deve aver previsto per lui un futuro più indietro, e quindi lo ha adattato in posizione di terzino. Come conseguenza dunque, ci troviamo di fronte ad un giocatore estremamente offensivo dotato di tecnica e dribbling, con ampi margini di miglioramento in fase difensiva, visto che la sua scolarizzazione è praticamente appena iniziata. Zion Scarlett è un prospetto estremamente polivalente. Di base esterno sinistro, nel settore giovanile Scarlett è stato schierato anche come punta e addirittura come terzino sinistro. Ama arrivare fino alla riga di fondo e poi provare a sfidare uno ad uno tutti i difensori che gli si possono schierare davanti come fosse una partita di Super Mario Bros. Nelle sue avventure in altre zone del campo ha anche sviluppato una buona conclusione di prima e anche un lancio lungo potenzialmente interessante. Anthony Hernandez è un centrocampista di quantità dotato di un ottimo senso della posizione e di un grande motore.
19 – St. Louis SC
Ma, direte voi, St Louis ancora non ha alcun calciatore a roster, è ancora ad un anno dal proprio esordio in MLS, come fa ad avere già un posto in questa classifica? Beh, semplicemente perché hanno eseguito alla perfezione i compiti a casa e si stanno presentando alla prima stagione della loro storia già con un settore giovanile solido e strutturato, tutto parte del piano del GM, Lutz Pfannenstiel di non “comprarsi un’identità, ma di costruirsela”. Sotto questo punto di vista St Louis – non a caso nota come Soccer City, anche se città come Portland ambiscono allo stesso titolo – sta lavorando talmente bene che schiereranno una propria formazione in MLS Next Pro già all’inizio di questa stagione, un anno prima del loro sbarco in MLS. E dunque, grazie a questo lavoro eccezionale, oltre al fatto di trovarsi in un hotbed storico per il calcio statunitense, già hanno abbastanza prospetti di interesse nazionale da potersi garantire un posto in classifica. Primo fra tutti Aaron Heard. Il classe 2006, cresciuto nel settore giovanile dei Philadelphia Union gode di talmente tanta considerazione che si dice sia stato già prenotato dal Bayer Leverkusen al compimento dei suoi diciotto anni e che la sua firma con una squadra guidata da un GM e da un responsabile del settore giovanile entrambi di passaporto tedesco non sia un caso. Centrocampista molto tecnico e completo, di lui si dicono solo grandissime cose e l’hype sembra essere consistente. Anthony Faupel è fisicamente uno dei prospetti più impressionanti del calcio statunitense. Velocissimo, un vero e proprio cheat code al livello academy, Faupel è un’ala che non è semplicemente limitata ai suoi mezzi atletici ma che gioca anche con una buona intelligenza e con un decision making specialmente nell’ultimo terzo di campo non banale. Ma se è solo la velocità a rubarvi l’occhio, non posso biasimarvi, sembra di vedere una di quelle partite a FIFA con i parametri dei giocatori modificati appositamente per vincere facile. Nick Bishop è un portiere – nella grafica c’è un errore di battitura, ovvero ho messo il ruolo di Zach Stanton a Bishop e viceversa – con un passato da giocatore di pallacanestro e dunque è alto, dotato di una grandissima coordinazione e di riflessi decisamente importanti. Zach Stanton, al contrario, è un difensore centrale dal piede sinistro molto educato, eccellente passatore anche e sopratutto sul lungo, molto abile nel giocare sotto pressione, estremamente mobile anche vista l’altezza non statuaria e più che discretamente veloce. Per quel che riguarda Gavin Netzel, mi sono limitato ad indicare una posizione in cui potrebbe avere successo da professionista, e ho scelto quella più neutra al centro del campo, ma ci troviamo di fronte ad un ragazzo che potrebbe farsi strada in almeno sei posizioni diverse. Crossatore già adesso di altissimo livello, Netzel possiede anche un atletismo importante e una certa abilità sul pallone, per un cocktail così equilibrato che ancora non abbiamo esattamente idea di cosa potrebbe diventare. Jacob Lusignan è un centrocampista con un senso della posizione quasi sovrannaturale che utilizza sia per teletrasportarsi nei dintorni di ogni palla vagante che sembra sempre arrivargli tra i piedi per caso sia per proporsi nella posizione migliore per uscire dalla pressione avversaria in costruzione. Omar Cilic è una punta fisicamente impressionante, che sembra avere almeno cinque sei anni in più di quelli che ha, specialmente in questo video in cui è nel pieno della pubertà contro suoi coetanei che sembrano invece appena usciti dalle elementari, ma che è in possesso anche di una discreta tecnica, di un buon dribbling nello stretto e di una interessante lettura degli spazi. Miguel Perez è un giocatore che ama inserirsi dal centrocampo in zone offensive e tentare spesso la via del gol, per cui sembra avere un senso naturale e poco comune a giocatori che partono così arretrati. Fritz Volmar è invece un difensore centrale con molte qualità sul pallone e un importante senso per l’anticipo, molto abile nel gestire i cambi di ritmo dei difensori avversari e con un equilibrio che gli permette di non cadere su quasi nessuna finta. Jackson Delkus è una punta che, oltre ad un incredibile look da tennista anni ’70 con tanto di capelli lunghi e fascetta di spugna bianca per capelli, è quasi ipnotica per la maniera in cui riesce sempre e comunque a trovare la via della rete. Dotato di un senso del gol eccezionale da cane da tartufo, Delkus è anche in possesso della cannonata diagonale talmente forte da entrare pure se calciata sul primo palo che sembra ormai un must per ogni giovane attaccante di grido, da Haaland a Daryl Dike.
18 – Atlanta United
Young DP: Thiago Almada
La situazione di Atlanta è interessante, in primo luogo perché tra le franchigie MLS che hanno avuto in questi anni una seconda squadra in USL, le Five Stripes sono la squadra che ne ha fatto un uso più simile al farm system delle minor leagues MLB, riempiendole non solo di prospetti del vivaio ma sfruttando anche il mercato internazionale portando dentro progetti magari più a lungo termine e non necessariamente subito pronti per lottare per un posto in prima squadra. In seconda battuta, poi, la situazione della franchigia è interessante perché ormai, smaltito un primo ciclo di homegrown che si diceva molto promettente ma che non si è trasformato in minuti consistenti in MLS, siamo ad un bivio importante per il futuro dell’academy dei campioni MLS 2018. Atlanta ha appena venduto il suo primo homegrown in Europa per una cifra consistente, con il passaggio di George Bello all’Arminia Bielefeld in Bundesliga, e vuole sfruttare questa occasione per rafforzare la solidità e l’immagine del proprio settore giovanile. E i nomi interessanti ci sono. Amari Salley è un’ala piccola e sgusciante dotato di ottime capacità di playmaking e di un’intelligenza tattica non banale, ed è, cosa che non guasta mai, un giocatore incredibilmente stiloso, capace di superare un difensore più o meno con la stessa grazia annoiata e decadente di un modello che scende per una passerella in una qualche settimana della moda. Nella scorsa stagione George Campbell si è preso un posto importante al centro della difesa della franchigia affiancando anche una colonna pure dello USMNT come Miles Robinson. Con gambe e braccia così lunghe e con questo tipo di mobilità, agilità e controllo del corpo, Campbell consegna l’impressione che se solo fosse dieci centimetri più alto del suo metro e ottantotto che lo renderebbe una guardia undersized, potrebbe essere un difensore d’elite nella NBA, ma anche nel calcio sa difendersi. Con ottimi tempi d’intervento e una grande forza nel gioco aereo, Campbell potrebbe anche ambire di qui a poco ad un posto da titolare nella franchigia e magari, perché no, allo USMNT. Santiago Sosa è stato uno dei grandi acquisti di Atlanta United nella scorsa off-season. Regista basso, il classico giocatore che anche quando gioca meravigliosamente non lo si nota se non si presta quanta più attenzione possibile, Sosa è molto rapido nel riciclare i palloni sporchi, possiede un notevole senso dell’anticipo e una calma olimpica che gli permettono di mettere ordine nella confusione altrui in zone di campo in cui avere il controllo della situazione sarebbe preferibile. Nigel Prince è un difensore centrale che ama sfidare l’avversario nell’uno contro uno, anche perché la tendenza fino a questo momento nella sua carriera lo ha visto vincente in duelli di questo tipo con costanza spaventosa. Franco Ibarra è un interditore prelevato dall’Argentinos Juniors all’alba della stagione 2021. Stereotipo vivente del medianaccio basso sudamericano Ibarra ha un dinamismo e una gamba che gli permettono anche di sfruttare la disorganizzazione successiva al suo recupero di palla per provare a creare offensivamente, ma avrebbe bisogno di un miglior decision making per crescere definitivamente. Jonathan Villal è un trequartista capace di riciclarsi come esterno su entrambe le fasce. Giocatore piccolo ed estremamente divertente, Villal ha dribbling, corsa, creatività, è abile a dialogare con i compagni nello stretto ed è in possesso di una discreta velocità. Da sempre ritenuto un prospetto d’interesse, nel corso dell’ultima stagione autunnale ha fatto veramente un salto di qualità importante che lo ha proiettato tra i principali nomi da tenere d’occhio in uscita dall’academy. Darwin Matheus è un ventenne venezuelano che Atlanta ha prelevato dallo Zamora e che lo scorso anno, alla sua prima stagione in USL, ha raccolto sei gol e due assist in trentuno presenze. Esterno destro iper-tecnico e dal baricentro bassissimo, Matheus deve ancora migliorare nella sua costanza, ma ha dalla sua parte il pregio di un gioco tutt’altro che bidimensionale e anzi molto variegato, che lo vede anche tagliare in area, affiancarsi alla punta e svariare lungo tutto il fronte offensivo. Efrain Morales è un difensore centrale vicino ai due metri, estremamente fisico, dominante di testa, ma con una tecnica e una visione di gioco tali da potersi disimpegnare tranquillamente anche a centrocampo. Passatore sottovalutato, ha bisogno di migliorare nelle sue capacità di letture difensive perché troppo spesso perde tagli in area e non può switchare sulla situazione più pericolosa. Tyler Wolff, figlio di Josh, allenatore di Austin FC, è un’ala di buona tecnica e velocità che sa disimpegnarsi anche in una posizione più centrale. Macchina da pressing, per la sua crescita sarebbe opportuno utilizzarlo in contesti che ne celebrino la grinta e l’intelligenza nella scelta del momento di pressione. L’attaccante nativo di Leeds ma di passaporto statunitense Jackson Conway invece si è guadagnato sempre più spazio in MLS – anche se per ora non tantissimo, ad essere sinceri – dopo aver raccolto in USL una serie di banger e gol pazzeschi tali da far pensare ad un giocatore pronto al grande salto. Quella in arrivo potrebbe essere la stagione decisiva per la sua stabilizzazione tra i grandi.
17 – Toronto FC
L’addio a Greg Vanney e l’arrivo sulla panchina dei canadesi di Chris Armas lasciava presagire l’inizio di un progetto giovanile per una delle franchigie più vincenti nella storia recente della lega, con tanti prodotti del vivaio schierati subito con coraggio fin dalla CONCACAF Champions League. Il licenziamento quasi immediato di Armas ha bloccato i piani, e Toronto è tornata in questo 2022 nella sua versione più ambiziosa di sempre. Ma Insigne o non Insigne, Bob Bradley si trova ad avere a disposizione un materiale estremamente malleabile fatto da calciatori con grandi potenzialità. Tra questi primeggia Jahkeele Marshal-Rutty. Esterno destro canadese dal dribbling mortifero e dalle capacità balistiche eccezionali con ogni parte del piede, Marshall-Rutty è un eccellente crossatore oltre a mostrare delle capacità di dedizione alla causa che lasciano immaginare un potenziale sviluppo anche in zone più arretrate del campo. Talento elettrico se ce n’è uno, il classe 2004 entra sempre in campo con la sensazione di poter fare qualcosa di unico ed eccezionale, e potrebbe veramente essere il prossimo grande nome ad esplodere in giro per la MLS. Dopo essere stato svincolato per qualche settimana in seguito alla scadenza del suo contratto, è tornato all’ovile Ayo Akinola, centravanti con doppio passaporto statunitense e canadese che dopo un eccellente 2020 in cui sembrava poter essere il nuovo Altidore è rimasto praticamente bloccato un’intera stagione causa infortunio. Cannoniere fatale, dotato di un senso del gol straordinario, Akinola ha la freddezza e la compostezza adatta per trovare spesso la via della rete. Non disdegna arretrare qualche metro e fornire anche un aiuto in costruzione. Altro attaccante, come Akinola, e altro 2004, come Marshall-Rutty, è Hugo Mbongue. Grande tecnica di base, ottima velocità, Mbongue non è una punta particolarmente alta ma eccelle nell’attaccare la profondità e nei movimenti in mezzo all’area. Suo fratello maggiore è anche lui un prospetto interessante in casa TFC, il classe 2002 Ralph Priso – il cognome completo è Priso-Mbongue – che però a differenza del fratellino è un centrocampista. Cresciuto enormemente nella scorsa stagione, come dimostra il significativo aumento dei minuti guadagnati in prima squadra, sia pure in una squadra più disfunzionale rispetto a quella del 2020, Priso è una mezzala brava negli inserimenti e di buon dribbling, dotato di grandi capacità di letture e di un buon senso del posizionamento. Jacob Shaffelburg ha avuto nel 2021 una sorta di breakout season. Il ventiduenne di Kentville ha raccolto tre gol e tre assist in venti partite giocate, ma a dir la verità quasi tutte le sue presenze a tabellino sono arrivate nell’ultima parte della regular season, in cui si è veramente preso con forza un posto da titolare svariando lungo tutto il fronte d’attacco. Nella vittoria in rimonta contro Cincinnati dello scorso anno il ragazzo ha mostrato il pacchetto completo delle sue qualità. Abilissimo nei tagli e nelle letture in contropiede, eccellente crossatore, competente tecnicamente con entrambi i piedi. Difficile immaginare possa uscire completamente dalle rotazioni della franchigia anche mentre questa torna in win now mode. Jayden Nelson sembra un po’ una sorta di gemello di Jahkeele Marshall-Rutty sulla fascia opposta. Appena appena meno esplosivo, con gambe più corte, meno devastante sotto porta e meno portato a grandi corse all’indietro per recuperare il pallone, ma comunque dribblatore tecnico con una grande varietà di giocate e finte a disposizione, eccellente crossatore, ambizioso nelle scelte e, rispetto al collega più giovane, anche capace di svariare su entrambe le fasce con profitto. Noble Okello ha un che di unicorno nel suo gioco. Gigante di quasi due metri estremamente tecnico, eccellente passatore, compassato e regale nel suo stile di gioco e nei suoi movimenti, è forse il giocatore che più di tutti, vedendolo in campo, mi consegna l’impressione di assomigliare ad un cigno. Nel confuso finale della scorsa disastrata stagione si è fatto notare anche l’ex Empoli Jordan Perruzza, che dopo aver fatto bene in USL con la seconda squadra dei canadesi, ha segnato il suo primo gol tra i grandi pareggiando una partita che ha rovinato molte delle certezze acquisite fino a quel momento da Atlanta United. Cannoniere puro con un posto fisso sulla linea del fuorigioco, Perruzza dovrà cercare di farsi spazio in un reparto che si preannuncia affollato. Dopo aver assaggiato sia pure per poco tempo i campi della MLS, Luke Singh avrà invece l’occasione di farsi le ossa in Canadian Premier League con la maglia di Pacific, dove certo avrà a disposizione un posto da titolare che possa permettergli di maturare e crescere. Giocatore molto forte di testa grazie al suo metro e novanta, Singh è anche in possesso di una buona mobilità e non è affatto un giocatore che dipende esclusivamente dalla sua altezza. Luka Gavran è stato invece la trentunesima scelta dell’ultimo SuperDraft. Pick del secondo giro da St John, Gavran è un prospetto canadese interessante, ancora con ampissimi margini di maturazione e crescita, ma con mezzi fisici importanti.
16 – Orlando City
Young DP: Facundo Torres
La traiettoria di Orlando ci dice di una squadra che ha faticato a costruire un settore giovanile di buon livello ma che adesso, finalmente, dopo qualche anno, sembra in grado di raccorgliene i primi frutti, avendo vinto la prima edizione della MLS Next Cup per la classe Under 17. In particolare è estremamente esaltante il prospetto del giocatore che potrebbe diventare Alex Freeman. Nato esterno alto a destra e adattato nel corso della sua carriera giovanile a terzino, Freeman è un atleta strepitoso, alto e robusto ma anche veloce e agile, una sorta di versione cresciuta al sole della Florida di un terzino dell’Atalanta. Figlio dell’ex Green Bay Packers Antonio Freeman, il prodotto di Orlando non è semplicemente un eccezionale motore messo in un’altrettanto eccellente carrozzeria, ma è anche un giocatore completo, dotato di buona tecnica e letture difensive individuali, che non dovrebbe aver particolarmente bisogno di essere scolarizzato in un sistema tatticamente più rigido come quelli che potrebbe trovare in Europa – perché la questione è sul quando ci arriverà, non sul se. Andres Perea ha rappresentato negli scorsi mesi uno dei tanti successi nel recruiting dei calciatori con doppio passaporto di Gregg Berhalter. Nato a Tampa ma cresciuto nell’Atletico Nacional, l’altro figlio d’arte – il padre Nixon è stato un calciatore professionista di buon livello tra Colombia, Costa Rica e Giappone – è una mezzala d’inserimento con un eccellente controllo orientato e una consistente abilità nel proteggere il pallone dall’intervento avversario, caratteristiche che lo rendono ottimo nel far progredire la sfera con le sue corse. Difensore tenace, sa come liberarsi del pallone e come riuscirci con profitto, aprendo spazi aperti ai propri compagni. Quantomeno particolare la situazione di Michael Halliday. Il classe 2003 è un prospetto interessante e nel 2021 si è anche preso i suoi primi minuti tra i professionisti, ma è un terzino destro, il che mette la franchigia nella strana posizione di avere due prospetti d’elite nello stesso ruolo. Con uno stile di gioco simile a Joe Scally, Halliday è molto veloce e sempre pronto a spingere offensivamente, ma mostra anche un grandissimo potenziale difensivo grazie ad un fisico importante, ad arti lunghi e ad una certa agilità nei movimenti. Wilfredo Rivera è la grande speranza del calcio portoricano. Esterno dal baricentro basso con un controllo all’odore di Super Attack, Rivera è praticamente impossibile da controllare quando ha la possibilità di giocare nello stretto, e non è spettacolare per il gusto di esserlo, mostrando anche una predisposizione all’altruismo che gli permette di leggere tagli e eseguire cross che ne amplificano le caratteristiche e ne favoriscono l’adattamento a contesti tatticamente più rigidi. Come parte dell’Iniziativa Under 22 della MLS Orlando ha invece prelevato dai Montevideo Wanderers il classe 2001 Cesar Araujo. Centrocampista di grande leadership e personalità – capitano del club in cui è cresciuto – Araujo è nato come centrocampista di rottura ma nel tempo il suo gioco si è sviluppato e ampliato fino a renderlo un centrocampista completo, che recupera il pallone ma che è anche un passatore creativo e saggio nelle sue scelte, sempre in controllo della situazione e con una visione di gioco quasi a centottanta gradi, abile nel correre con il pallone e capace sia nel gioco lungo che corto. Prospetto interessante anche in ottica nazionale – presenza fissa nei camp della nazionale Under 17 prima che la pandemia stoppasse i programmi giovanili – è Thomas Williams. Difensore centrale di oltre un metro e novanta con gambe lunghissime che gli permettono contrasti puliti e precisi a derubare l’avversario, Williams è anche un ragazzo dalla personalità brillante e dal professionismo spiccato. Eccezionale studente al liceo, ogni giorno pronto a farsi più di un’ora in macchina ad andare e tornare per allenarsi con i Lions della Florida, Williams ha il profilo di uno di quei prospetti che anche senza avere eccezionali caratteristiche fisiche o tecniche sarebbero in grado di ritagliarsi un posto tra i pro per le loro capacità mentali. . Il classe 2005 Ethan Subachan è una prima punta dotata di ottima tecnica e velocità. Bravo nel concludere di prima in contropiede, Subachan è in possesso anche di un eccezionale equilibrio e sa come destreggiarsi con i difensori attaccati addosso. David Boccuzzo è un regista di centrocampo che parte basso ma grazie alla sua mobilità riesce ad influenzare un corridoio piuttosto lungo del campo. Giocatore che ama dettare i tempi e chiedere l’uno-due ai compagni, Boccuzzo ha anche a disposizione un buon range di scelte nel gioco lungo grazie alla sua visione di gioco. Fabian Loyola, ultimo elemento in questa lista della squadra campione nazionale Under 17, è un trequartista dal passo felpato e dalla buona tecnica, sempre alla ricerca dell’ultimo passaggio e molto abile nel gioco filtrante. Jack Lynn è la diciottesima scelta dell’ultimo SuperDraft, e arriva in Florida dopo un triennio a Notre Dame con cui ha vinto l’ultima ACC. Attaccante estremamente mobile e difficile da tenere sotto controllo sopratutto per difensori solitamente più statici come quelli MLS, Lynn approccia il suo compito come quello di uno scienziato che, attraverso esperimenti continui, cerca di arrivare alla singola soluzione al suo problema.
15 – Charlotte FC
Young DP: Jordy Alcivar
Potrebbe sorprendere vedere un expansion team così in alto in questa lista, ma direi che è opportuno ricordare come Charlotte sarebbe dovuta entrare nella lega già nel 2021 e come questo ingresso sia stato ritardato esclusivamente per questioni organizzative legate alla pandemia. Alla luce di questo fatto dunque, è opportuno ricordare come il settore giovanile della franchigia fosse già stato lanciato e fosse già attivo, e questo certo ha accelerato il processo della produzione di talenti e potrebbe velocizzare quello della loro transizione in prima squadra. Tra questi, il più eccezionale e quello che potrebbe diventare il primo homegrown nella storia della franchigia – escludendo, come vedremo, quelli che godono della tag di homegrown ma i cui diritti sono stati acquisiti da altre squadre – è Chris Thaggard. Giocatore completo capace di spaziare su tutto il fronte d’attacco, Thaggard è cresciuto intervallando il calcio con dosi significative di futsal, e questo gli permette di avere una tecnica e un controllo del pallone straordinario, di utilizzare la suola con la stessa confidenza delle altre parti del piede. Velocissimo anche in conduzione, appartiene a quella classe di giocatori che quando corrono con il pallone tra i piedi aumentano freneticamente il ritmo dei loro passi. Particolarmente affascinante la coppia di terzini giovani e sopratutto con fortissimi collegamenti al territorio che Charlotte è riuscita a trovare sul mercato. Adam Armour, nativo di Burlington, North Carolina, è cresciuto nel settore giovanile di North Carolina FC prima di passare al Norimberga, e dovrebbe essere il terzino sinistro titolare dopo un semestre speso in prestito con gli Charlotte Independence della USL. Terzino già difensivamente molto completo, con un buon numero di trucchetti nella propria borsa, Armour è fisicamente un giocatore completo pur se non eccezionale in nulla con un piede più che discreto per i lanci lunghi. Sulla fascia destra invece è arrivato da Kansas City Jaylin Lindsey, il primo nativo della Queen City a rappresentare la franchigia. Reduce da tre stagioni con la maglia di SKC in cui però è sempre rimasto principalmente una riserva dietro alla bandiera Graham Zusi, Lindsey arriva a giocarsi la prima maglia da titolare della sua carriera portandosi dietro le sue tendenze estremamente offensive e la sua buona abilità da crossatore per formare con il collega una coppia potenzialmente tra le più intriganti in MLS. Ben Bender è stato la prima scelta assoluta non solo di Charlotte nella sua storia, ma anche del SuperDraft 2022. Numero otto di maglia e di fatto, il prodotto di Maryland è un giocatore dinamico dal gran motore dotato di un buon dribbling e di una propensione offensiva che gli permette di essere spesso presente sul tabellino delle marcature. Il suo contributo come passatore e sopratutto l’adattabilità al contesto MLS rappresentano un’incognita come per tutti i prospetti passati dal Draft, ma le caratteristiche sono intriganti. Interessante la presa di Chris Hegardt, i cui diritti da homegrown sono arrivati via trade dai Seattle Sounders. L’ex Georgetown e Tacoma Defiance è un giocatore tecnico capace di essere impiegato come regista grazie al compasso che si ritrova al posto del piede destro, con cui riesce a realizzare aperture potenti e precise, sia come mezzala grazie al dribbling, alla tecnica in conduzione e al senso della posizione. Bryce Swinehart ha a suo modo già scritto una pagina importante nella storia della franchigia, segnando uno dei primissimi gol di una squadra marchiata Charlotte FC nel Bank Of America Stadium, casa condivisa con i Carolina Panthers della NFL. Difensore centrale alto e dominante di testa, Swinehart è una maledizione spedita da chissà quale divinità per qualsiasi attaccante che debba affrontarlo. Duro, aggressivo e sempre alla ricerca della giocata difensiva, ha un approccio famelico al gioco che fa onore ad un cognome che suona come quello di un cavaliere britannico all’epoca di Cromwell. Brandon Marshall è un difensore centrale di Wake Forest – la città del North Carolina, non l’università che vi ha sede con una buona tradizione sportiva, incluso il calcio – molto bravo in impostazione e con un notevole senso per i laser pass a tagliare le linee avversarie. Vinicius Mello rappresenta il primo utilizzo della franchigia dell’iniziativa Under 22. Attaccante senza particolari punti deboli – ma neanche punti di forza così evidenti – Mello è un acquisto veramente intrigante perché rappresenta veramente un’incognita che andrà testata direttamente in prima squadra, visto che l’ingresso in MLS Next Pro non arriverà prima del 2023. L’attaccante ha infatti raccolto in tutto novantaquattro minuti nelle sue otto presenze con la maglia dell’Internacional, e rappresenta dunque una significativa scommessa per una franchigia che non ha ancora mai giocato una partita nella sua storia e che potrebbe arrivare all’inizio della regular season ancora con qualche vuoto a roster. Anthony Pena è una punta molto brava ad attaccare la profondità con una grande compostezza in fase di finalizzazione che preferisce superare il portiere avversario con la precisione, o comunque con l’intelligenza, piuttosto che con la potenza. Kenan Bader è un terzino smilzo e ossuto di grandissima velocità e spinta, buono difensivamente ma con ancora ampi margini di miglioramento. Sua sorella Macey è una delle giocatrici dell’università di Charlotte.
14 – Los Angeles Galaxy
Young DP: Kevin Cabral
I Los Angeles Galaxy sono in una situazione complicata. Si trovano in una situazione ideale, in una zona del paese piena zeppa di talento, e hanno dimostrato in questi anni di saper produrre giocatori importanti, eppure la transizione in prima squadra è storicamente, se non assente, quanto meno molto poco efficace. Quelli che vengono firmati a contratti da professionisti spesso faticano ad essere integrati nella formazione dei Galaxy, ma soprattutto molti altri, forse spinti da questa transizione difficoltosa o forse attirati da proposte più affascinanti, rifiutano contratti da professionisti per andare a cercare fortuna in Europa – ultimo tra questi il terzino Mauricio Cuevas, passato al Club Bruges. Come risolvere questo impasse? Beh, la soluzione più semplice sarebbe costruirsi una success story di vendita in Europa, così da dimostrare ai ragazzi di essere una soluzione ideale per la propria crescita. E allora vediamo chi potrebbero essere i protagonisti di questa storia. Jalen Neal è forse il difensore centrale più promettente del paese, alto, con un grande fisico, ottime capacità d’impostazione e una grande intelligenza nei movimenti e nel posizionamento difensivo. Dopo aver saltato per infortunio la prima parte della stagione scorsa, si è preso dominando i Galaxy II in USL ed è legittimo aspettarsi una sua promozione in prima squadra, che per il livello delle prestazioni si potrebbe pure sostenere fosse ampiamente meritato già nel 2021. Di Julian Araujo e di Efrain Alvarez parliamo ormai da anni e sembra difficile avere altro da aggiungere. Terzino destro e crossatore eccellente il primo, accostato spesso anche a squadre europee come la Juventus, Araujo è un giocatore completo, veloce, rapido, con una grande resistenza e difensivamente ben educato, senza molti passaggi a vuoto, di una costanza e di una quantità già con pochi paralleli in MLS. Genietto iper tecnico il secondo, con un controllo di palla morbidissimo e l’abilità di prendere le difese in controtempo con i suoi passaggi, come se il tempo per lui scorresse più lentamente. Entrambi hanno scelto di rappresentare il Messico ed entrambi sono ormai punti fissi di una formazione che cerca di riqualificarsi ai playoff dopo un paio di stagioni d’assenza. Su Alex Alcala si è detto ormai tutto il contrario di tutto. Il nuovo Messi, la Pulce Messicana – anche se, come molti nell’academy losangelina, è anche in possesso di cittadinanza statunitense – provinato a quindici anni dal Manchester City e recordman di qualsiasi cosa possibile nelle categorie giovanili. La storia l’abbiamo già sentita spesso e le qualità sono spesso molto simili. Mancino, tiratore di punizioni fenomenale, letture da bimbo prodigio, imbarazzatore seriale di difensori che più volte che no reagiscono con le cattive, che comunque non sempre funzionano, l’identikit è conosciuto e il futuro, come sempre, una bellissima incognita nel cui mare è dolce naufragare. Dejan Joveljic è uno degli acquisti più interessanti arrivato via U22 Initiative, uno dei primi soprattutto ad arrivare da una lega Top 5 in Europa. Arrivato dall’Eintracht Francoforte dopo un prestito al Wolfsberger da diciassette gol in trentadue presenze, il serbo è un cannoniere con buone doti di raccordo e una tecnica di finalizzazione pulita ed elegante. Eccellente nei movimenti e nelle letture, è uno di quei giocatori che, sul modello di Wondo, vive la sfida alla difesa come una partita a scacchi. A proposito di scacchi: è molto bravo. Ma tipo molto. Secondo il suo coach personale – e già questo fa capire quanto sia bravo – è il miglior calciatore professionista al mondo sulla scacchiera. Non so come possa dirlo, ma mi fido. Markus Ferkranus è, come Jalen Neal, un difensore centrale classe 2003 che ha visto molti minuti in USL quest’anno e che è atteso ad una promozione in MLS che sarebbe già potuta arrivare. Specimen fisico di una completezza imbarazzante, è inferiore in impostazione al compagno di reparto ma sa difendersi con delle idee interessanti. Jonathan Perez è un giocatore creativo capace di giocare a centrocampo ma anche sulla fascia destra, una versatilità molto aiutata dal suo dribbling nello stretto. Dotato di una visione di gioco eccellente e praticamente ad angolo giro, Perez è un passatore di alto livello ed una macchina da pressing molto attiva, capace di recuperare il pallone in zone pericolose di campo. Quanto è giovane invece Brandon Tellez? Beh, vi basti sapere che posta i suoi highlights su TikTok, quindi molto giovane, troppo per dei boomer come noi. Centrocampista fisicamente ben strutturato, Tellez è abile nella protezione della palla, nel dribbling ed ha buone doti di resistenza e velocità, caratteristiche che lo rendono un perfetto portatore progressivo di palla e una sorta di piccolo toro capace da solo di sconfiggere intere ondate di pressing. Adrian Gonzalez è un centrocampista centrale cresciuto anche nel settore giovanile del Pachuca. Regista basso con un grande range di passaggio, Gonzalez sembra uscito da un libro di Galateo calcistico. Victor Valdez, a dispetto del nome, non è un portiere, bensì un classico numero dieci di quelli con un equilibrio e un rapporto con il proprio corpo tali che potrebbero benissimo tentare una carriera nel pattinaggio artistico o nello snowboard. Passatore maturo, tecnicamente completo, Valdez non ha la scintilla che hanno molti dei suoi compagni di settore giovanile visti fino ad ora, ma è un prospetto che ha sempre mostrato costanza e nessuna tendenza a sparire dalla partita, anzi, risultando sempre un giocatore abbastanza impattante.
13 – New York City FC
Young DP: Talles Magno
I vincitori dell’ultima MLS Cup hanno dimostrato come possano coesistere le ambizioni di vittoria e la capacità di essere parte di un ingranaggio più grande all’interno del calciomercato mondiale, come investimenti e guadagni non debbano essere qualcosa di antitetico. Lo hanno fatto schierando titolari per buona parte della stagione due homegrown – i primi con posizioni così ben stabilite all’interno del roster, uno dei quali, James Sands, volato in Europa questo gennaio – e raccogliendo in generale un gruppo giovane e futuribile. Certo, avere alle spalle il City Football Group aiuta. Ed è proprio sfruttando il know-how del gruppo che la franchigia è stata in grado di portare nella Grande Mela Santiago Rodriguez, che almeno ufficialmente è in prestito dal Montevideo City Torque, la squadra satellite del Manchester City che lo ha prelevato dal Nacional – e da cui viene anche il capocannoniere dei campioni MLS, Valentin Castellanos. Trequartista semplicemente devastante in Uruguay – sei gol e dieci assist in ventiquattro partite – Rodriguez è un giocatore versatile, mobile, completo, dotato di ottima tecnica, grande velocità, capace di svariare su tutto il fronte offensivo, bravo sotto porta e nell’ultimo passaggio. Arrivato lo scorso giugno, gli ci è voluto meno di una stagione completa per diventare subito un giocatore fondamentale per Ronny Deila. Christian McFarlane è invece uno degli homegrown più giovani della lega, ma la sua firma non va letta come “è quasi pronto per l’ingresso in prima squadra”. McFarlane infatti ha un passaporto inglese ed è molto cercato da squadre di Premier, che potrebbero prelevarlo gratuitamente già al compimento dei sedici anni. Mettere sotto contratto questo terzino sinistro già fisicamente ben strutturato – un metro e ottantatré di altezza – con buone letture offensive e una grande qualità nei cross fino al 2026 con team option per il 2027 permette alla franchigia di evitare un replay del caso Reyna, quando l’allora sedicenne Gio partì per Dortmund gratis, senza che New York City – il cui GM era ancora il padre Claudio – potesse guadagnarne qualcosa economicamente. Tayvon Gray invece si è preso il posto da titolare sulla destra per sfortuna altrui, ovvero in seguito al grave infortunio che ha concluso in anticipo la stagione di Anton Tinnerholm, ma non ha fatto rimpiangere uno dei migliori terzini della lega. La sua crescita vertiginosa – fino a marzo giocava ancora nel settore giovanile e ha esordito dal primo minuto in MLS solo a giugno – ci hanno regalato un terzino prettamente offensivo e di spinta, bravo nel cross ed eccellente nelle scivolate e nel recupero palla, dotato di un cambio di ritmo e di direzione che gli permettono di guadagnare rapidamente un vantaggio sul diretto avversario. Particolarmente intrigante l’acquisizione, via U22 Initiative, di Thiago Andrade, che pur avendo raccolto pochissime presenze in Brasile con il Bahia nella sua prima stagione in MLS è stato spesso preferito al ben più esperto – e con contratto da DP – Talles Magno, da cui ci si aspetta una grande crescita nel 2022. Esterno velocissimo e molto tecnico, Andrade ha dimostrato la sua natura clutch segnando uno dei gol dell’anno in MLS con questa sua incredibile discesa al novantaquattresimo di una partita in situazione di pareggio. Giocatore con leve molto lunghe per la tipologia di atleta che è, i suoi dribbling e i suoi tocchi eleganti hanno un che di pinocchiesco che lo rende estremamente divertente da vedere. Uruguaiano è, come Rodriguez, anche Nicolas Acevedo, mediano, all’occorrenza anche difensore centrale – anche se fatico a vederlo impiegato in questo ruolo fuori dall’Uruguay, visti anche i suoi centosettanta centimetri e poco più d’altezza – prelevato dal Liverpool di Montevideo. Passatore creativo sulla lunga, corta e media distanza, ha momenti di genialità pura ma è anche eccellente nella protezione della palla e soprattutto nel recupero, dove brilla più che nell’anticipo nei contrasti e nei tackle. Andres Jasson è un homegrown passato professionista lo scorso anno dopo una singola stagione a Yale. Presenza fissa nelle nazionali giovanili – un mondiale Under 17 alle spalle – Jasson è un esterno capace di giocare su entrambe le fasce, incredibilmente attivo sul pallone – nella scorsa MLS è stato secondo nella lega per falli commessi ogni novanta minuti ed è già in possesso di una compilation YouTube dei migliori falli subiti – con un dribbling di seta e una grande capacità di lettura per la miglior giocata possibile. Cooper Flax – nome incredibile – è un centrocampista centrale molto calmo e intelligente sul pallone, eccellente posizionamento, specializzato nello shoulder check, passatore di buon livello e tecnicamente completo. Chris Gloster è un nome affascinante. Terzino sinistro prelevato alla scadenza del suo contratto con il PSV, i suoi diritti homegrown sono arrivati via trade dai rivali cittadini dei New York Red Bulls, nel cui vivaio è cresciuto. Giocatore difensivamente solido abile nel bloccare conclusioni e passaggi avversari, Gloster non è un passatore molto creativo ma efficace e preziosa nella costruzione bassa. Tyler Morck è un trequartista con uno stile di gioco quasi da attaccante. Finalizzatore creativo e molto presente sotto porta, Morck in fase di pressing ama mettersi praticamente in linea con la propria punta, e pur essendo un passatore efficace, non è particolarmente creativo e i suoi assist sembrano quelli classici di un attaccante che li realizza per inerzia solo per la posizione di campo che occupa. Kelvin Da Costa è un difensore centrale alto e di grande fisico, con gambe lunghe che lo rendono pulito e abile nei contrasti. Ha anche una buona tecnica in impostazione ed è ambizioso nelle proprie scelte.
12 – Seattle Sounders
Lo scorso anno parlando dei Seattle Sounders parlavamo di una squadra con un gruppo di giocatori certamente molto talentuoso, ma che era stata incapace in questi anni di grandi vittorie di tramutare quelle potenzialità in minuti in prima squadra. Qualcosa però – e quel qualcosa ha la forma di una crisi infortuni nel bel mezzo della regular season ma anche di un cambio tattico da parte di Brian Schmetzer e di una maturazione di alcuni di questi elementi – è cambiato nel 2021, e i Sounders sono arrivati fino all’estremo di schierare contro Austin una formazione con cinque homegrown under 20 due dei quali addirittura under 17. Tra questi il più presente in prima squadra, sicuramente, e quello ad aver fatto il salto maggiore è Josh Atencio. Il mediano classe 2002 ha raccolto ventiquattro presenze durante la regular season e si è dimostrato un perno di un centrocampo fondamentale nella ricerca dei nuovi equilibri. Giocatore tecnico e grande passatore, Atencio è stato spesso visto scalare all’interno della linea difensiva, e non solo con compiti di impostazione nella salida lavolpiana, viste le sue doti difensive. Reed Baker-Whiting ha avuto un impatto minore in prima squadra, ma è anche uno dei più giovani a roster e il suo potenziale sembra veramente essere gigantesco. Non un giocatore molto scintillante, di quelli che si notano con una giocata, Baker-Whiting è praticamente impeccabile nella sua gestione del pallone grazie ad una struttura fisica solida, alla sua bravura con entrambi i piedi e alla sua solidità difensiva. Vigile con paletta prestato al calcio, il classe 2005 sa coprire il suo posizionamento non sempre perfetto portando ordine e rendendo più fluida la manovra. Come per Atencio, il 2021 è stata una sorta di breakout season in prima squadra anche per Danny Leyva. Il classe 2003, salutato da tempo come uno dei migliori prospetti della sua annata – forse la più profonda di talento che gli Stati Uniti abbiano mai avuto – è un giocatore creativo, con una grande visione di gioco e soprattutto una rapidità nelle proprie scelte che gli garantiscono spesso l’efficacia. Quello che gli americani chiamano uno skilled passer, ma verrebbe da dire più uno skilled thinker, Leyva sembra giocare con una certa urgenza e aggiunge una dimensione unica e particolare ad un potenziale centrocampo tutto homegrown come quello presentato fino ad ora. Dal Brasile, ormai nuova frontiera della MLS in Sudamerica, esplorata di recente come mai in passato, è arrivato invece Leo Chu, che ha avuto minuti limitati sotto Schmetzer ma che con il ritorno di Jordan Morris e la probabile reintroduzione delle ali potrebbe essere una sorpresa del 2022. Esterno capace di giocare con entrambi i piedi e dunque di essere utilizzabile su entrambe le fasce – curiosamente da quella destra è arrivato il suo primo gol in MLS, da quella sinistra il primo assist, annunciando una preferenza per il piede sinistro – Chu è un giocatore rapido e di buona tecnica, un dribblatore più fisico che tecnico e con buoni istinti di passaggio, soprattutto se in situazione di transizione offensiva in campo aperto. Obed Vargas è, insieme ad Hunter Sulte dei Portland Timbers, la grande speranza del calcio alaskano, ma soprattutto era il più giovane dei cinque adolescenti schierati da Schmetzer contro Austin, essendoci un paio di mesi tra la nascita di Reed Baker-Whiting e la sua. Regista avanzato molto tecnico ed eccellente passatore con tutte le parti del piede, Vargas, è un giocatore che eccelle per velocità di pensiero e che si dimostra molto intelligente nelle sue scelte di gioco. Insomma, come dovreste aver capito, a Seattle c’è un’eccellente scuola per centrocampisti di grande maturità fin dalla giovane età. Alfonso Ocampo-Chavez si è preso la scena esplodendo quanto più vicino al letterale possa essere il metaforico nella Generation Adidas Cup del 2019 con sei gol per i Sounders campioni. Punta completa, Ocampo-Chavez è tecnico, rapido, ben strutturato fisicamente, eccellente sia nei tagli che nell’aprire spazio per tagli muovendosi verso l’esterno, con un buon dribbling che gli permette anche di rientrare qualora troppo lontano dalla porta. Come sempre con talenti che sembrano avere tutto al livello inferiore, è da vedere come andrà la transizione e quanto di quello stile di gioco possa rimanere eccezionale anche contro avversari più strutturati, più tecnici, più intelligenti. Ethan Dobbelaere, ennesimo centrocampista per il cui sviluppo infatti si è pensato ad un prestito, è un giocatore con tendenze quasi da esterno – possibile un futuro per lui come esterno a tutto campo di una difesa a cinque – grande corsa, buona tecnica, buona strutturazione fisica e ottimi tempi di inserimento. Angel Martinez è difensore centrale da tempo considerato come uno degli elementi principali della sua classe d’età a livello nazionale, tanto da essere stato accostato al Borussia Dortmund. Giocatore estremamente intelligente e abile nell’anticipo, Martinez è un giocatore che afferma di modellare il suo gioco su quello di Virgil Van Dijk ed è decisamente ottimo in impostazione. Abdoulaye Cissoko è arrivato quest’anno in prima squadra ed è il nipote di Demba Ba. Cresciuto in Francia, dove è nato, questo difensore centrale molto alto e forte di testa è arrivato giovanissimo negli Stati Uniti per ragioni di famiglia non legate al calcio. Molto deciso nei contrasti e con qualche trucchetto da arti oscure in faretra, Cissoko ama difendere in avanti e prendersi dei grossi rischi, non cercando quasi mai di accompagnare l’avversario piuttosto anticipandone lo scontro uno contro uno ad un momento in cui non si aspetterebbe di essere attaccato. Dylan Teves è un homegrown firmato da professionista all’ovile dopo una buona carriera collegiale per gli Washington Huskies. Giocatore con grandi tempi d’inserimento e un grande motore, Teves è un faticatore di centrocampo che potrebbe riscuotere successo con un tecnico così attento alle qualità fisiche dei giocatori come Schmetzer.
11 – Los Angeles FC
Young DP: Brian Rodriguez
Il settore giovanile di LAFC, al momento della sua inaugurazione, figurava solamente una squadra, quella del gruppo d’età più giovane. Era una scelta precisa della franchigia, per costruirsi i propri giocatori secondo le proprie idee di gioco fin da subito, e non riempire le altre categorie con giocatori già cresciuti secondo diverse visioni e con diversi metodi. Quella prima classe, la 2004, ha ormai avuto modo di entrare in prima squadra, e potrebbe prendersi già a partire da quest’anno, con la promozione di Steve Cherundolo dai Las Vegas Lights della USL alla MLS, una consistente fetta di minuti, mettendo in mostra alcuni dei principali talenti contesi tra Stati Uniti e Messico. Primo fra tutti Antonio “Tony” Leone, an absolute unit, come direbbero nei paesi anglofoni, che gioca difensore centrale e che nel tempo libero ama allenarsi con metodi da giocatore NFL piuttosto che di calcio. Ma Leone non è semplicemente un gigante – neanche troppo alto a dir la verità, essendo appena un metro e ottantatré – fattosi strada grazie al suo fisico, bensì un difensore completo, tecnico, visto nelle giovanili anche da terzino, con un ottimo controllo di palla e buone doti d’impostazione. Suo compagno d’avventure dal 2018 circa è Erik Duenas è un terzino destro ottimo nelle letture, con grandi capacità di posizionamento ed in generale un livello di scolarizzazione difensiva altissimo, che gioca già con la memoria dei passi di un grande ballerino, veramente eccezionale nel recuperare la posizione dopo che la proiezione offensiva viene fermata da un pallone perso dai compagni. Mamadou Mbacke Fall è invece esploso nel corso della stagione scorsa, passando in pochi mesi da progetto a lungo termine spedito spesso a Las Vegas per farsi le ossa a perno difensivo della franchigia e a uno dei migliori difensori della lega. Talmente dominante a livello aereo che se non avessi paura del copyright avrei già coniato il soprannome Air Senegal, quasi modellandolo sull’Air Congo di Serge Ibaka, Mamadou Ibra Mbacke Fall, il cui nome ho letto coniugato in praticamente tutte le combinazioni possibili, è arrivato negli Stati Uniti grazie ad un programma per giovani calciatori in collaborazione con la Montverde Academy finanziato da Salif Diao, e ha poi firmato direttamente con LAFC, prima a notare il suo incredibile potenziale. Julian Gaines è invece arrivato come graduate della ben nota Barcelona Academy dell’Arizona. Ex esterno offensivo che ha completato lo switch in terzino, Gaines ha gambe lunghe ed un eccellente dribbling, ma è anche migliorato enormemente nelle letture difensive trasformandosi in un giocatore completo. José Cifuentes è uno dei pochi rimasti della prima grande esplorazione sudamericana in cerca di talenti della franchigia losangelina. Ex Universidad Catolica, Cifuentes è in possesso di un ottimo work rate e di una buona tecnica, è un passatore sottovalutato – e in questo senso il soprannome di Kanté ecuadoriano di questo video sembra, oltre che pesante, non del tutto corretto – e sa come farsi trovare pronto in zone di campo decisamente varie e lontane tra di loro. Christian Torres è un altro dei classe 2004 arrivati finalmente alle porte della prima squadra. Punta naturale che, diventando il primo di questa classe di giocatori ad esordire nei playoff lo scorso anno, ha dimostrato buone capacità di adattamento come esterno sinistro, Torres è in possesso di tecnica e dribbling, oltre che di abilità nel tagliare in mezzo al campo o togliendo dall’equazione difensori avversari. Francisco Ginella è invece arrivato in MLS dagli Wanderers di Montevideo. Classico volante dotato di tecnica impeccabile, ottime capacità d’inserimento e dribbling, Ginella è un giocatore che ama posizionarsi in zone avanzate di campo e con una presenza importante nella redzone, quasi giocando da trequartista aggiunto. Bryan Moyado, primo classe 2005 ad affacciarsi con potenzialità da prima squadra, è un centrocampista che sembra fatto per essere il sostituto di Eduard Atuesta, se non fosse che è probabilmente ancora troppo giovane per il salto in prima squadra e certo non pronto per tutte queste responsabilità creative. Mohamed Traoré è il secondo difensore centrale della franchigia – il primo in ordine cronologico, a dir la verità – ad essere arrivato a Los Angeles grazie alla scholarship offerta dall’ex Liverpool Salif Diao. Fisicamente meno impressionante e meno dominante nel gioco aereo, Traoré è un miglior interditore palla a terra e comunque in questo momento sembra essere un passo indietro nel suo sviluppo rispetto al suo compagno di squadra. Carlos Diaz è un terzino sinistro estremamente offensivo al punto che le sue migliori giocate difensive avvengono quando si lancia in pressing anche dentro la metà campo avversaria. Molto caparbio nel dribbling e nelle corse palla al piede, Diaz agisce ancora un po’ troppo su dei binari ma la sua intelligenza in campo sembra promettere ampi margini di miglioramento sotto questo punto di vista.
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