
MLS Italia allo stadio: Red Bull Arena per NYCFC-Inter Miami
LA PRIMA ESPERIENZA ALLA RED BULL ARENA AD HARRISON, NEW JERSEY
Il treno PATH che collega il cuore della città di New York al vicino stato del New Jersey è pieno di tifosi con magliette e sciarpe Blues, tutti diretti ad Harrison e precisamente alla Red Bull Arena. New York City FC è infatti costretta ad “emigrare” in terra nemica per le partite casalinghe quando lo Yankee Stadium, nel Bronx, è occupato dalla celebre squadra di baseball.
Sembra impossibile che il club di proprietà dello sceicco Mansour (già presidente del Manchester City) non riesca a costruire uno stadio di proprietà, ma la Grande Mela è una città che non offre troppe vaste aree libere. Tutto ciò non abbatte il corteo blu che scende unito e compatto dal treno e si dirige verso lo stadio. Una bella immagine che mi mancava: l’atmosfera del game-day ha qualcosa di speciale in tutto il mondo, i sorrisi e l’entusiasmo che accompagnano i tifosi all’entrata è unica. Poco casino, vedo tante magliette azzurre, qualcuna di club europei, un paio di tifosi di Miami.
Il colpo d’occhio è incredibile già da fuori, il “sunset” fa da contorno, tutti dentro.
Superati i controlli entro in sala stampa, un collega tedesco di Kicker mi fa strada e mi mostra dove andare, ci sono sandwiches per tutti i giornalisti, “che spettacolo” penso tra me e me.
Entriamo in tribuna stampa e mi brillano gli occhi: l’impianto è meraviglioso e i nostri posti vicinissimi al terreno di gioco, vedo il Pipita Higuain in lontananza che si scalda, poi Matuidi e Gibbs, dall’altro lato Maxi Moralez e Castellanos, che lo spettacolo abbia inizio.
Lo stadio non si riempie, i tifosi di NYCFC non sono per nulla entusiasti di giocare nel fortino degli acerrimi rivali e tanti di loro non si vogliono muovere dalla città e uscire dallo stato di NY. “Per la maggior parte sono latinos, tanti illegali, e non vogliono correre nessun rischio relativo ai controlli e allo spostamento da uno stato all’altro” dice il collega tedesco. Sorprendente, dico io.
Ha ragione, i tifosi in tribuna sono pochi e non sono scatenati come gli ultras presenti solitamente allo Yankee con tamburi e fumogeni. Dall’altro lato, spediti nel settore più alto possibile, ci sono una ventina di tifosi in maglia rosa e nera arrivati dalla Florida che cercano di far sentire la propria voce.
Il Pipita corre verso lo spogliatoio per gli ultimi accorgimenti prima del fischio d’inizio e gli urlo “grande Pipita”, sorriso e pollice in alto. Cominciamo bene, lo vedo sereno.
La partita inizia e i miei occhi sono puntati principalmente su Higuain e Matuidi, sembrano in palla ma la squadra non convince per nulla. Infatti, dopo un paio di tentativi dell’ottimo Morgan, il pallino passa nelle mani dei newyorkesi che passano al 21’ con un’invenzione di Maxi Moralez che trova la testa di Taty Castellanos con un cross al bacio e fa 1-0. Festa sugli spalti.
Il Pipita scuote già la testa, la vedo dura per i Beckham boys. Macchè. Tre minuti dopo Higuain a tu-per-tu con il portiere Johnson alza un pallonetto che la traversa manda fuori. Occasionissima per l’attaccante argentino, che era in fuorigioco, ma che qualche anno fa l’avrebbe buttata dentro.
Partita divertente. Dieci minuti dopo altro 1vs1, questa volta per NYC con Castellanos che dopo aver fatto tutto alla perfezione tira fuori con l’esterno.
ALERT: Taty Castellanos, attaccante argentino classe ’98, è da tenere assolutamente in considerazione, futuro target di mercato per i club europei, personalmente lo vedrei bene in qualche club spagnolo o italiano anche se di recente la trattativa per portarlo al Palmeiras è naufragata. Il collega di Kicker condivide.
Ed è proprio lui che all’ultimo minuto del primo tempo sigla il 2-0 su calcio di rigore con un morbido cucchiaio che scalda il tifo newyorkese.
Nel secondo tempo non accade nulla di speciale, con Maxi Moralez e compagni che controllano senza troppi rischi il risultato e vanno ancora una volta vicini al terzo gol con un pallonetto del solito Castellanos a lato di poco.
Da segnalare invece il battibecco tra tifosi (specialmente latinos) di casa e Higuain che risponde con il più classico dei “blablabla” con la mano.
Un Pipita che si è innervosito con il passare dei minuti, per i pochi palloni ricevuti e lo scarso apporto dei compagni. Al momento della sostituzione ha qualcosa da ridire a coach Phil Neville, scuote la testa e si siede in panchina. Sostituito anche Matuidi, tanta corsa e generosità per lui, ma non basta. Miami ha dato l’impressione di non avere una rosa all’altezza dei playoff (a parte i due ex bianconeri) ed è una delle delusioni più grandi di questa MLS. E i risultati parlano chiaro.
Altra notte da ricordare invece per i Blues di NY, altri tre punti e secondo posto in classifica. Grande partita di Castellanos e Maxi, ma anche di Chanot e Thiago, la squadra di Ronny Deila può sorridere e guardare la seconda metà della stagione con fiducia e speranze per i playoff.
Settimana interessante in arrivo con la trasferta di Philadelphia mercoledì e il derby cittadino con i RedBulls sabato sera. Miami invece ospiterà in casa Chicago mercoledì e Toronto sabato.
Si spengono le luci della RedBull Arena, giusto in tempo per un selfie con bomber Castellanos (premiato MVP della partita) e due chiacchiere in italiano con Blaise Matuidi, ragazzo eccezionale e disponibile, “a Miami si sta meglio che a Torino” ride. E ti crediamo!
di Alberto Pangrazzi, dalla Red Bull Arena per MLSSoccerItalia.com
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