Fonseca-Atlanta United: perché avrebbe avuto un senso

Paulo Fonseca è stato uno dei candidati più caldi per diventare il nuovo allenatore di Atlanta United, in MLS. Così “de botto” come direbbero i suoi vecchi tifosi alla Roma, dopo un’estate passata all’ombra delle panchine di Napoli, Fiorentina e Tottenham, il prossimo capitolo nella carriera dell’elegante tecnico portoghese ha sfiorato gli Stati Uniti freschi vincitori in Gold Cup.

Siamo stati tra i primi a riportarlo sui nostri social, ma dopo l’iniziale sorpresa e un po’ di diffidenza, tra una foto e l’altra – in attesa di capire l’esito del colloquio tra lui e la dirigenza dei Five Stripes  – avevamo cercato di capire perché la cosa, strana, meravigliosa, avrebbe avuto molto senso.

 

 

Fonseca è un nome sorprendente, il primo accostato direttamente dalla Serie A per un triplo salto carpiato. Ma in questo Atlanta è fonte di garanzia e se c’è una società in MLS che può puntare a convincere un tecnico reduce da Shakhtar Donetsk e Roma e da una semifinale europea, questa è sicuramente la franchigia di Darren Eales nonostante il periodo turbolento. In molti proprio per i fallimenti recenti di De Boer e Heinze si sarebbero aspettati un nome “MLS friendly” per dinamiche e conoscenze di un campionato particolare. E invece, sembrava giusto Fonseca. Sembrava.

Eppure il rapporto mancato tra il Tottenham e Fonseca pareva aver fatto scatenare la scintilla, con Darren Eales dirigente proprio degli Spurs in passato. Con contatti più o meno diretti avrà avuto accesso a particolari più dettagliati sul lusitano scartato in favore di Nuno Espirito Santo, soprattutto dal punto di vista finanziario.

L’idea di calcio offensivo di Fonseca sicuramente si sarebbe adattata bene alla filosofia che Atlanta, da sempre, vuole per la propria squadra, giocare per segnare un gol in più dell’avversario. Il 4-2-3-1 e un modo di attaccare la profondità passando dal centro si adatterebbe alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Certo, dal punto di vista atletico e fisico ci sarebbe da lavorare molto visti gli infortuni avuti dalla sua rosa a Roma, ma almeno su quello lasciamogli il beneficio del dubbio.

L’ex Roma però ha gentilmente rifiutato il contratto triennale propostogli da Atlanta United. Vuole continuare in Europa. Comprensibile, ma che peccato.

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