Il soccer nella Bay Area: gli Oakland Roots pronti all’esordio

A nord-ovest di San Francisco, al di là del Bay Bridge, si trova Oakland, una città che, con i suoi 400.000 abitanti, è fra le più grandi e importanti della baia. Quella zona degli Stati Uniti e della California è una delle più ricche e attive di tutto il mondo, le più grandi società di tecnologia e non solo – come Facebook, Google, Apple – hanno sede qui, ma nonostante i fiumi di dollari che scorrono sotto il San Francisco-Oakland Bay Bridge, la relazione con lo sport professionistico è turbolento. Per cambiare la rotta, almeno nel calcio, gli Oakland Roots vogliono stupire in USL e in questo weekend esordiranno in casa.

Dopo l’addio ai Raiders in direzione Las Vegas per la NFL e ai Warriors in NBA, Oakland rischia di perdere anche gli Athletics in MLB. Nel calcio invece, dopo i fallimenti di San Francisco, il progetto di Oakland Roots è nato per restare e soprattutto crescere nella comunità della città, appasionatissima al calcio.

Per farci raccontare qualcosa di più abbiamo fatto una bella chiacchierata con Douglas Zimmermann, giornalista di Oakland che segue e seguirà il calcio nella Bay Arena. (English Version)

La vita ad Oakland sta migliorando sempre di più, sia dal punto di vista commerciale che residenziale, ma cosa sta succedendo agli sport professionistici e quanto è, in negativo, l’impatto sulla città?
Ci sono molti problemi ad Oakland, oltre a una grande rivalità tra San Francisco, per molto tempo è stata etichettata come un luogo non sicuro in cui vivere.  Quando SF è diventata insostenibile economicamente per molte persone, questo “trasloco” a Oakland ha creato anche molti luoghi con i senzatetto, quindi squadre come i Warriors e i Raiders non erano più attratte dalla città e volevano una città migliore dove pubblicizzarsi, anche se Oakland sta effettivamente crescendo. La cosa molto bella dei Roots, di cui vanno orgogliosi, è che sono stati creati da persone che hanno vissuto e lavorato a Oakland, quindi tifano e giocano ad Oakland.  Loro non hanno intenzione di andare da nessuna parte, è davvero un bene che avendo squadre che se ne sono andate, ce ne sia una che dice “voglio restare, voglio crescere qui”.

Anche il logo di Roots, che vuole dire “radici” parla della community giusto?
Esatto, Oakland è un posto molto accogliente, molto diversificato, ci sono gruppi etnici così diversi, una volta che vivi la città capisci cosa significa avere una comunità davvero buona.

Qual è stata la storia del calcio nella Bay Area e come i Roots sono diventati lo “sport” principale nella baia?
Il calcio qui è enorme, in particolare nella zona di Oakland, si va nei parchi nei fine settimana e si vede tutto pieno di gruppi etnici misti che giocano insieme. Se ci fossero partite internazionali all’Oakland Coliseum, sarebbe tutto esaurito. C’era già un grande interesse, mancava solo una organizzazione che mettesse insieme tutto e rappresentasse la città e la comunità. Incredibile che l’abbiano realizzato in pochissimo tempo.

Parlando invece di USL East Bay, che è stato il primo progetto a Oakland per la Usl, com’è stato il processo dalla Usl East Bay ai Roots?
Come sappiamo nelle divisioni inferiori, e non solo, della lega in America si tratta di chi può pagare per giocare, quindi con i Roots c’era questo progetto parallelo “Usl East Bay” e il proprietario di una grande società immobiliare, aveva sostanzialmente più soldi dall’inizio così acquistò i diritti per l’Usl.  Quindi i Roots volevano comunque iniziare la squadra e finirono per unirsi alla nuova NISA, hanno giocato due anni lì, visto che era un buon livello, con buone squadre come Detroit. Arrivato il Covid si è presentata questa opportunità, perché East Bay aveva promesso di partire entro il 2021, avevano cominciato col costruire lo stadio fuori Oakland che ha creato delle opposizioni da parte della città e della comunità, cosi la pandemia ha fatto sì che il proprietario facesse investimenti immobiliari e ritirasse il progetto calcistico e di conseguenza vendette i diritti ai Roots.

Credi che anche le altre squadre del Nisa verranno in Usl o no?
Penso che la cosa bella di Nisa sia che è più simile al modello Europeo. Non è una franchigia, la tua squadra è la tua squadra, in Usl non hai cosi tanta libertà come in Nisa perché sei il proprietario del club.  Alcune squadre lì non vogliono entrare in Usl, anche se il livello è migliore dove siamo ora noi, ma perché non ci sono promozioni o retrocessioni sei “bloccato” nella divisione che scegli.  Inoltre ci sono più spese, serve uno stadio più grande, quindi servono più criteri per l’organizzazione, il che fa sì che le squadre del Nisa restino dove sono. Per quelle squadre che sono davvero ambiziose e vogliono raggiungere la MLS in futuro, devono fare il grande salto.

A proposito di ambizioni, c’è un piano per i Roots di avere uno stadio tutto loro?
Vogliono assolutamente avere un nuovo stadio, stanno cercando uno spazio in città per costruirlo, ma non c’è nulla di concreto perché la squadra di baseball, gli Oakland Athletics, potrebbe essere trasferita, quindi una volta trovata una soluzione con la MLB, i Roots si interesseranno per quello stadio o vedranno altre zone della città.

Qual è stato il prezzo medio del biglietto e qual è stata la risposta dei tifosi per andare allo stadio e acquistare l’abbonamento?
Ho preso l’abbonamento nella sezione supporters per poco più di 300$ ma la cosa fantastica non è stato solo sposare il progetto con la community ma anche coinvolgere la community, dentro e fuori lo stadio, realizzando anche un bel merchandising per coinvolgere i tifosi con i propri colori.

Qual è il piano dei Roots, voglio dire, restare il più possibile in Usl o cercare di fare il salto in Mls?
In questo momento la proprietà vuole restare e sistemarsi nella USL ma, ovviamente, se si presenterà l’occasione, cercheranno di fare il salto di qualità. Il primo passo è costruire lo stadio, poi penso che inizino a pensare al campionato più grande. L’altra cosa di cui hanno bisogno sono più investitori e un bel numero di soldi per salire di livello.

Pensi che i Roots raggiungeranno i playoff quest’anno?
Penso che abbiano una possibilità, perché hanno una squadra competitiva, forse non vincendo la Western Conference ma hanno davvero possibilità di arrivare ai playoff.

Ultima domanda, hai una squadra di calcio “preferita” in Italia e Mls?
Purtroppo non conosco abbastanza bene il calcio italiano per tifare una squadra. Ma cerco sempre suggerimenti. In realtà sono diventato un tifoso di calcio durante la Coppa del Mondo 1994, la partita era Italia-Nigeria, la Nigeria era sull’1-0, poi Roberto Baggio ha pareggiato negli ultimi minuti e i tifosi italiani sono impazziti ed ero tipo: questo è il mio sport! Invece in Mls mi piacciono, anzi mi piacevano i vecchi MetroStars, che ora sono diventati Red Bulls. Ho vissuto a New York per un po’ ma ultimamente mi hanno deluso, prestazioni non molto esaltanti.

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