La MLS vuole ripartire così
Nonostante le preoccupazioni sempre più insistente e presenti da parte dei giocatori, i dettagli del piano della Major League Soccer per riavviare la stagione stanno venendo a galla.
Come precedentemente riportato, la MLS spera di portare tutte e 26 le squadre a Orlando all’inizio di giugno, consentendo loro di allenarsi per diverse settimane per poi ricominciare il campionato a partire dal 3 luglio in maniera particolare. I giocatori verrebbero effettivamente messi in quarantena per circa due mesi.
Questi sono i nuovi dettagli, come riportato per la prima volta da The Athletic:
– Le squadre sarebbero divise in quattro gruppi, tre dei quali da sei squadre e uno da otto squadre.
– Due gruppi per la Western Conference con i campioni in carica Seattle Sounders e i vincitori del Supporters ‘Shield 2019, LAFC, nell’altro.
– Gli altri due gruppi sarebbero costituiti da squadre della Eastern Conference con l’aggiunta di Nashville SC, che cambierebbe temporaneamente la Conference per il resto del 2020. In uno di questi gruppi ci sarebbe Toronto FC, campione della Eastern Conference, mentre nell’altro ci sarebbe Orlando City SC.
– Le squadre giocherebbero tutte e cinque le partite della fase a gironi una contro l’altra. Queste partite conterebbero per le classifiche della regular season. Le prime due squadre di ciascun gruppo avanzerebbero per un turno a eliminazione diretta a otto squadre.
– Alla conclusione di questo mini torneo, la speranza è che le squadre possano tornare nei loro campi di casa per finire una regular season che verrebbe abbreviata in cui giocherebbero solo contro avversari all’interno della stessa Conference.
– La stagione si concluderebbe quindi con un playoff ampliato di 18 squadre, con lo scontro diretto tra l’ottava e la nona squadra della conference.
Tutto ciò dipenderà dal benestare da parte dei giocatori, che però hanno già espresso pubblicamente e privatamente un certo scetticismo. Sembra che il sindacato dei giocatori abbia inoltrato un elenco di circa 100 domande dalle quali vorrebbero avere risposta prima di andare avanti.
Tra le preoccupazioni principali viene chiesto di lasciare le famiglie nel mezzo di una pandemia per due mesi, specialmente considerando che il personale dell’hotel non sarebbe messo in quarantena (mettendo in discussione l’intero sforzo).
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