Il debutto di Inter Miami in MLS

Una sconfitta all’esordio assoluto non è certo il migliore degli inizi. Inter Miami, la franchigia di proprietà di David Beckham, ha debuttato in MLS perdendo 1-0 sul campo di LAFC, punito da una magia di Carlos Vela. Però sulla squadra con più hype della storia della MLS recente, i giudizi sono contrastanti. Quella vista al Banc of California Stadium ha dato l’impressione di essere ancora una rosa in costruzione, piena di limiti e falle, ma anche con diversi segnali incoraggianti.

C’è da dire che l’1-0 per Los Angeles FC non è stato un risultato del tutto giusto. Se è vero che Vela e compagni hanno impegnato Robles in più di una circostanza, soprattutto con due conclusioni di Diego Rossi sventate dal 35enne capitano del team della Florida, anche Vermeer – nuovo portiere dei californiani – ha dovuto fare gli straordinari per mantenere la porta inviolata.

Qui sta il punto. Dopo un inverno passato ad esaltare i colpi offensivi, l’Inter Miami ha mostrato diverse lacune dal punto di vista tecnico e di lucidità negli ultimi metri, mentre in difesa tutto sommato, dopo un paio di svarioni a inizio partita, la linea si è comportata piuttosto bene contro uno degli attacchi più forti del campionato e in uno stadio bollente. Robles si è dimostrato una garanzia e possiamo dire che difficilmente sarà una squadra presa a pallonate quella di Diego Alonso.

I limiti sono emersi dal punto di vista tecnico. Tra infortuni e scelte di mercato, Inter Miami si è trovata a disputare l’esordio con il giovane Robinson – scelta #1 al SuperDraft – come unica punta. Volontà e corsa non sono mancate, ma tecnica e lucidità sotto porta decisamente sì. In più di un’occasione Miami si è trovata a mancare l’ultimo passaggio sia per errori dei centrocampisti offensivi come Pizarro sia, appunto, per i movimenti sbagliati della punta. Con Carranza – che sarebbe l’attaccante titolare – ai box per infortunio fino a maggio, la sensazione è che Robinson, Agudelo e Kiesewetter non diano le giuste garanzie in attacco. E questo è un problema.

L’altra è dal punto di vista tattico perché è chiaro che Alonso abbia ancora un po’ di confusione in testa e non abbia individuato l’undici ideale di partenza. Ma il tempo gli darà una mano e il Lockhart Stadium, almeno per quanto visto in trasferta a LA, sarà ribollente dal calore dei tifosi rosanero. Presenti in massa in California, loro sì potrebbero essere un’arma in più per il momento. Almeno fino all’estate, quando la proprietà ha dichiarato di aspettarsi di acquistare un centravanti come DP. Il perché lo abbiamo già capito.

Da dimenticare, invece, sia la capigliatura di Pizarro che – assolutamente – la divisa. Inguardabile, da lavaggio sbagliato.


 

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