MLS Superdraft: quando le prime scelte contano poco

Si è parlato tante volte del SuperDraft e dell’utilità che ne porta alla MLS ed al calcio americano in generale. E’ uno show oppure serve davvero?

Il futuro dei giocatori chiamati al SuperDraft non è roseo per diversi motivi. Con l’università si tolgono anni al calcio giocato, al calcio vero e rispetto al passato oggi i migliori possono già giocare nelle varie Academy, cosa che – anche qualitivamente parlando – non poteva accadere in passato. Non si riuscivano a formare giocatori importanti e molti, quindi, preferivano la carriera universitaria, anche in vista di un eventuale piano B considerando che non tutti riescono a sfondare nel calcio e che i salari MLS soprattutto negli anni passati non erano proprio alti.

Ricordiamo Howard che 18 anni compiuti dovette decidere tra la carriera calcistica e quella universitaria, scegliendo la prima e tutti sanno come è finita. Un altro esempio fu quello di Morris che a università conclusa dovette decidere se continuare a giocare a calcio oppure iniziare a lavorare sfuttando la laurea alla Stanford University.

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Però il SuperDraft o per meglio dire i vari scout, se così possiamo chiamarli, delle varie squadre MLS  non sempre vedono lungo. Non sempre riescono a trovare il giocatore giusto. Forse fissati nei loro preconcetti di “Passo” o “Atletismo” o non sappiamo se li paragonano ad altri sport americani.

Capita, quindi spesso, che un giocatore venga ignorato nelle prime scelte e selezionato più in là, magari al secondo giro o comunque oltre il decimo slot.

Vediamone alcuni esempi passati:
Shalrie Joseph | New England Revolution 2002 No. 14 overall
Cristian Roldan | Seattle Sounders 2015 No. 16 overall
Jozy Altidore | New York Red Bulls 2006 No. 17 overall
Steve Ralston | Tampa Bay Mutiny 1996 No. 18 overall
AJ DeLaGarza | LA Galaxy 2009 No. 19 overall
Graham Zusi | Sporting Kansas City 2009 No. 23 overall
Nick Rimando | Real Salt Lake 2000 No. 35 overall
Michael Bradley | New York MetroStars 2004 No. 36 overall
Geoff Cameron | Houston Dynamo 2008 No. 42 overall
Chris Wondolovski | SJ 2005 No. 41 overall.
Frenkie Hejduk | Columbus Crew 1996 No. 67 overall
Jack Elliott | Philadelphia Union 2017 No. 77 overall

Qualcuno di loro ha fatto fortuna pure in Europa. Hejduk che giocò al Bayer Leverkusen in Champions League o Cameron in Premier League per non parlare di Bradley. Poi ci sono stati giocatori che hanno fatto parte ai mondiali e della storia USA. Rimando, Zusi, Wondolovski. Mica male. Diciamo che negli ultimi anni è anche aumentata la presenza di stranieri. Più “europei”, rispetto ai messicani. Ma questo meriterebbe un ulteriore approfondimento.

Per quanto riguarda i giocatori scelti quest’anno, vi è una maggiore qualità rispetto la scorsa stagione, ma ovviamente non paragonabile agli anni passati. Vediamo qualcuno del primo round, che merita una nota.

4 Ryan Raposo (centrocampista Vancouver)
Poteva essere la prima scleta. Giocatore che se nelle giuste condizioni può essere Rookie of the year. Ha talento e una buoa tecnica. Se nella prima parte di stagione mette su massa muscolare nella seconda può essere importante. Ha quei tocchi da genio. Vedremo

10 Patrick Seagrist (difensore NYRB)
E’ un terzino sinistro. A me piace. sa difensere e ha tanta corsa. Inoltre ha i numeri dalla sua. Tanti assist per lui.

11 Alistair Johnston (difensore Nashville)
E’ un terzino destro. Considerando che il titolare di Nashville ha 34 anni, si può ritagliare il suo spazio.

12 Tanner Beason (difensore SJ)
E’ stato difensore dell’anno se ricordo. Non è male ed a me ricorda in alcuni movimenti il Robinson di Atlanta. Se lo prendevano nei primi slot non avrebbe sorpreso nessuno.

16 Aaron Molloy (centrocampista Portland)
E’ un regista con una visione di gioco discreta. Bravo nel gioco orizzontale e da coprire bene gli spazi.

22 Jesus Perez (centrocampista NYCFC)
Leggevo di 14 goal e 28 assist (in 2 anni credo). Mancino in stile Harrison o Medina. Strano vederlo scelto al 22esimo. Può dire la sua.

23 Patrick Nielsen (Difensore Atlanta)
Potrebbe diventare rookie. Ha le possibilità. Bravo nella posizione e nell 1vs1. Ok nell’anticipo e nel gioco aereo.


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