Il ritiro di Rimando: fine di un’era in MLS

di Davide Antonioli

Il termine della stagione 2019 ha visto il ritiro di due leggende del calcio Statunitense: Tim Howard, storico guardiano della porta Stars and Stripes, ha appeso i guanti al fatidico chiodo, così come quello che con ogni probabilità è stato il miglior portiere della storia della Major League Soccer: Nick Rimando.

L’ormai ex portiere del Real Salt Lake detiene due importantissimi record: è il giocatore con più presenze in MLS (514) e il portiere ad aver concluso il maggior numero di partite senza subire Goal (154); per capire l’enormità di questo secondo record, basti notare che il secondo portiere in questa graduatoria è Kevin Hartman, ex portiere dei Los Angeles Galaxy, Kansas City Wizards e dei Dallas FC con 112 Clean sheet e tra i portieri ancora in attività il più “vicino” è Stefan Frei dei Seattle Sounders con 76.

Nonostante sia considerato il miglior portiere della storia della MLS, contendendosi il titolo con la leggenda Tony Meola, ex portiere dei NY Metrostars (ora Red Bulls) e Kansas City Wizards (ora Sporting Kansas City) e della Nazionale Usa ai mondiali di Italia ‘90 e Usa ‘94, Rimando non ha mai vinto il titolo di miglior portiere dell’anno, finendo secondo tre volte (2002, 2013 e 2014). Grandi soddisfazioni invece per quanto riguardo il premio di Parata dell’Anno, rassegna che lo ha visto trionfare in 3 occasioni in poco più di 10 anni (unico con più di una vittoria, 2011, 2013 e 2019).

La carriera di Rimando inizia al College, dove nel 1997 da Matricola, è il portiere dei Bruins dell’università di UCLA che si aggiudicano il titolo NCAA. Con il Draft del 2000, in cui viene scelto dai defunti Miami Fusion, entra nel mondo del professionismo e impiega poco tempo a guadagnarsi il ruolo di titolare, superando nelle gerarchie il veterano Jeff Cassar, smentendo gli scettici sul suo conto per via della bassa statura (175 cm).

Nel 2001, dopo aver aiutato i Fusion a vincere il Supporters’ Shield, con la chiusura della franchigia, viene scelto dai D.C. United di Washington. Nella capitale, dopo due buone annate, perde il posto a causa di un infortunio, sostituito da Troy Perkins, ma riesce a tornare titolare nel finale di stagione, vincendo da protagonista la MLS CUP del 2004. Nella stagione successiva mantiene la titolarità della porta dei Rossoneri, ma nel 2006 perde ancora il posto a favore di Perkins e a fine stagione viene ceduto. Durante la finestra di mercato viene ingaggiato dal Real Salt Lake, per poi essere girato ai New York Red Bulls, ma poco dopo riacquisito dalla squadra dello Utah, trovatasi senza portiere dopo il ritiro improvviso del titolare Scott Garlick.

Inizia quindi il capitolo più importante della carriera di Rimando, che legherà il suo nome ai più bei momenti della squadra di Salt Lake City.

Dopo una prima annata difficile a livello di risultati, nel 2008 la squadra arriva fino alla finale di Conference, preludio alla magica annata 2009, in cui il Real Salt Lake riesce a sollevare la MLS Cup. Nella finale Rimando è protagonista di una gara strepitosa contro i favoritissimi LA Galaxy di David Beckham e Landon Donovan, nella quale para tre rigori (dopo l’1-1 dei tempi supplementari) e vince il premio di MVP della Finale (secondo portiere della storia, dopo Tony Meola nel 2000 e seguito solo da Stefan Frei nel 2016).

Negli anni successivi il rendimento di Rimando rimane altissimo, e nel 2013 solo la sfortuna gli impedisce di alzare ulteriori trofei (RSL viene sconfitto in finale sia in MLS CUP che in US Open Cup). Nella stessa annata però riesce a togliersi una delle più grandi soddisfazioni con la maglia della Nazionale. Vince da titolare la Gold Cup con la squadra allora guidata da Jurgen Klinsmann e mette le basi per la convocazione al Mondiale del 2014 in Brasile, dove parteciperà in qualità di terzo portiere alle spalle di Tim Howard e Brad Guzan.

Con il suo ritiro, al pari di quello di Howard, si chiude la generazione d’oro dei portieri americani, sperando che la nuova generazione, guidata dal promettente Zack Steffen, non faccia rimpiangere il glorioso recente passato.


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