New York e la MLS Cup, sempre qualche gradino sotto

È come quando arrivi per la prima volta a Liberty Island con il battello preso a Battery Park. La vedi lì, sopra di te, la Statua della Libertà, bellissima, come non avevi mai immaginato da europeo abituato alle vetustà, e un poco poco ti penti di non aver perso un poco di tempo a prenotare una visita all’interno, per arrivare là, fin sopra la testa, e goderne la vista con la persona che ami.

Così è per New York la MLS Cup: in ventiquattro stagioni di esistenza della Lega soltanto salita, assaporata, scalata ma mai raggiunta, e per il secondo anno consecutivo questo è avvenuto quando una delle due squadre che rappresentano la Grande Mela ha vinto la Eastern Conference; nel 2018 i New York Red Bulls con contestuale Supporters’ Shield e record, superato quest’anno, di punti e nel 2019 i New York City Football Club, partiti da outsider nel primo anno senza stelle e rivelatisi precisi e costanti, fino alla disfatta contro Toronto al novantesimo del Citi Field, avvenuta a pochi giorni dalla disfatta subita a Philadelphia dai propri cugini.

Il punto più alto lo toccarono i Red Bulls nel lontano 2008. Giunsero in finale da quinti di Eastern, dopo aver eliminato ai play off Houston e Salt Lake. La finale di Carson però, fu netto appannaggio dei Columbus Crew, vincitori quell’anno della Eastern (all’epoca il passaggio ai playoff era dato anche dalla classifica generale, e i NYRB finirono nella parte del tabellone della Western*) e del Supporters’ Shield, che si imposero per tre a uno sulla squadra allenata da Osorio e pensare che dal loro ingresso nella lega con l’attuale nome e proprietà, avvenuto nel campionato 2006, hanno mancato i playoff soltanto in una occasione, il 2009, stagione successiva alla finalissima. Meglio dei MetroStars, loro antenati e padri, che dal 1996 al 2006 hanno mancato la fase finale in tre occasioni e il massimo risultato raggiunto è stata una semifinale nel 2000.

Di pari passo la giovane franchigia del Bronx, i NYCFC, in MLS dalla stagione 2015, hanno sempre preso parte ai playoff, tranne nel corso della stagione iniziale, con l’interessante statistica che da quattro anni consecutivi arrivano in semifinale.

Lo scorso anno, nel corso di un derby, ci dedicammo a una disquisizione in merito alla natura delle due franchigie, appartenenti a due multinazionali nella città capitale della finanza, ma che poco, secondo il modesto parere di chi scrive, rappresentano, in termini sia sentimentali che commerciali, il brand New York City. A distanza di un anno questa opinione si è leggermente modificata, anche grazie al “Queremos la Copa” apparso negli ultimi giorni tra i tifosi dei New York City, la cui anima latina è molto significativa.

Altro giro, altra corsa, sperando che si possa salire in cima alla Statua della Libertà un giorno, magari sorridendo con quella coppa tra le mani.

*Si ringrazia Matteo Ruggeri per la segnalazione storica.

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