Tutti i figli di Villa: gli spagnoli di successo nella MLS 2019
David Villa ha lasciato New York e la Major League Soccer la scorsa stagione per approdare al Vissel Kobe nella J1 League, ma proprio la fine della sua carriera americana ha segnato l’exploit di alcuni calciatori iberici che nella Regular Season di quest’anno bene hanno figurato nelle rispettive squadre. Andiamo a scoprire di chi stiamo parlando.
CARLES GIL – LA STELLA
Trequartista valenciano giunto in Massachussets nel gennaio 2019 come designated player, aveva trascorso le ultime stagioni nella Liga, tesserato del Deportivo La Coruna che lo aveva acquistato dall’Aston Villa, senza trovare continuità. Il classe ’92 aveva infatti raccolto soltanto 35 presenze, tra campionato e coppa, e una sola rete. Tutto è cambiato con il suo approdo tra le fila dei New England Revolutions dove, già sotto la non proprio brillante gestione di coach Friedel, aveva mostrato la propria importanza con tre reti e un assist, ma è con Bruce Arena che il suo talento è sbocciato pienamente. Nominato capitano dei Revs, ha in pratica giocato tutte e 34 le partite di campionato, segnando dieci reti e portando a casa ben 14 assist, quinto nella classifica finale dietro a campioni indiscussi della Major League come Maxi Moralez, Diego Valeri, Carlos Vela, quest’ultimo giunto terzo a pari numero con Michael Barrios degli FC Dallas. Risultati che oltre a essere valsi i play off per i suoi New England, gli hanno fruttato la nomina a Newcomer of the Year 2019 per la MLS.
ALEJANDRO POZUELO – LA SORPRESA
Giunto in Canada con l’etichetta di colui che doveva sostituire Sebastian Giovinco a basso costo, Alejandro Pozuelo ha saputo conquistarsi a suon di prestazioni una propria valenza in questa season di Major League. Il ventottenne nativo di Siviglia è arrivato a Toronto dopo quattro stagioni trascorse al KRC Genk in Belgio, dove aveva portato a casa 127 presenze e 25 gol comprese due partecipazioni all’Europa League. Otto milioni la cifra sborsata dai The Reds, non proprio pochi per gli standard della lega nordamericana. Nonostante il generale scetticismo iniziale proprio nella prima parte di stagione il trequartista andaluso si è imposto all’attenzione di tifosi e mass media con una doppietta al debutto e delle ottime prestazioni nelle giornate che sono seguite. Dopo un calo nel corso della metà della stagione, soprattutto nel periodo estivo, ha chiuso la sua stagione con trenta presenze, dodici reti, sette assist più due “caps” in Canadian Championship. A sigillo della sua buona prima stagione anche la chiamata nell’MLS All-Star Game di Orlando.
BOJAN KRKIC – LA PROSPETTIVA
Il catalano di origini serbe per anni è stato definito “il nuovo Messi”, e nel Barcellona di Rijkard e Guardiola per un periodo rischiò di diventarlo. La storia è poi nota ai più: le promesse non mantenute alla Roma e al Milan, il passaggio all’Ajax e le meste apparizioni tra Stoke City, Magonza e Alavès avevano messo una seria etichetta alla carriera della seconda punta classe 1990. Un palmares di tutto rispetto con i blaugrana che conta, tra gli altri trofei, tre campionati, due Champions League, una Supercoppa Europea e un Mondiale per Club; ha vinto inoltre un campionato Under 21 con la Nazionale Spagnola mentre con la prima squadra conta soltanto una presenza, nel 2008, in un amichevole vinta quattro a zero contro l’Armenia. Arrivato ai Montreal Impact nell’agosto 2019, nel pieno del tornado che di lì ha poco avrebbe visto Wilmer Cabrera prendere il posto in panchina di Remi Garde, ha giocato soltanto dieci partite con i fleur-de-lys ma è risultato subito decisivo con tre reti e con la conquista del primo trofeo della sua giovanissima avventura nordamericana: la Canadian Championship che è valsa la qualificazione alla prossima Concacaf Champions League.
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