San Jose Earthquakes: una MLS da ottovolante
Se non fosse che il lieto fine al momento non è certo scontato, anzi, la storia più entusiasmante della MLS 2019 sarebbe quella dei San Jose Earthquakes. Dopo un inizio sconcertante per pochezza offensiva e voragini difensive, coach Almeyda ha saputo trovare una chimica imprevedibile nei suoi ragazzi che, trascinati dall’eterno Wondolowski a suon di gol da record, hanno risalito la classifica nella Western Conference fino a un pazzesco secondo posto. Poi, beh, poi come si dice “più vai in alto, più fa male la caduta”.
Sì perché i Quakes hanno davvero scosso la MLS quest’anno, più e più volte, nel bene e nel male. I “terremoti” californiani hanno dilapidato tutti gli sforzi per la clamorosa rimonta negli ultimi due mesi, giocando forse anche bene ma perdendo otto delle ultime 10 partite di regular season (manca il Decision Day al momento in cui scriviamo) e tutte le ultime cinque sfide consecutive. Fatto ancora più pesante considerando i molti scontri diretti capitati nel periodo. Un ottovolante umorale, lunatico, difficile da decifrare e talvolta poco fortunato, come in casa di NYCFC.
Il problema è stato anche in attacco, paradossalmente. Nelle ultime cinque partite, quelle del momento verità, quelle da non sbagliare, la vena offensiva di San Jose è sparita: solo tre gol segnati (una autorete ad Atlanta) con un valore di expected goals superiore al 7. Tradotto: in queste partite i Quakes avrebbero dovuto segnare più di sette gol, ma sono riusciti a infilarne nella porta avversaria solo due più una autorete. Con cinque gol in più sicuramente i punti decisivi per i playoff sarebbero arrivati. E’ anche vero che le occasioni create – e non sfruttate – dimostrano che la squadra non si è persa completamente strada facendo, solo è venuta meno la lucidità dei tempi migliori a metà stagione.
Ora serve l’impresa per completare la stagione da Rollercoaster: vincere a Portland aprirebbe le porte dei playoff ad Almeyda che potrebbe anche pareggiare ma confidando in un passo falso interno di Dallas all’ultima giornata. Dura, durissima. Ma come si cantava nel 2000… “Life (MLS) is a rollercoaster”, quindi San Jose che dire “Just gotta ride it”.
Per il futuro poi si vedrà a partire dalla situazione di Wondolowski in campo e Almeyda in panchina. Il tecnico argentino è stato accostato a diverse nazionali sudamericane e ultimamente al Monterrey in Messico. Voci non smentite dallo stesso Almeyda che anzi ha apprezzato, deviando i commenti sulla prossima stagione: “Non parlo mai con la società del futuro prima che la stagione sia finita”.
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