Atlanta: lo stile di De Boer non piace
Che qualcosa attorno alla magia di Atlanta United si sia inceppato non lo scopriamo certo oggi. Da inizio stagione lo scintillante mondo creato dai Five Stripes nei primi anni di vita e sotto la guida del Tata Martino, ha vissuto una involuzione che per diverse settimane ha preoccupato non poco. Dopo un inizio disastroso sotto la nuova guida di Frank De Boer, la situazione in termini di punti e classifica è decisamente migliorata, ma ancora oggi la squadra non diverte, non appassiona, non crea entusiasmo e anche i primi vuoti sul fantastico MB Stadium hanno iniziato a comparire.
Decisamente più importante però è il fatto che lo stile del nuovo allenatore non piaccia ai giocatori che, senza troppi giri di parole, non lo nascondono alla stampa, anzi. Dopo lo screzio tra il Pity Martinez e il tecnico olandese, sono arrivate altre parole pepate da due giocatori importanti come Leandro Gonzalez Pirez e Ezequiel Barco, entrambi impegnati nell’MLS All Star Game (in diretta su Dazn). Nessun attacco diretto, va detto, ma delle dichiarazioni sul modo di giocare che difficilmente avranno fatto piacere a staff tecnico e proprietà. Riassunto: “il modo di giocare di De Boer non ci piace”.
Ma per il bene della squadra “diamo tutto per soddisfare le richieste”. Ecco, questa certifica che non c’è una rottura tra giocatori e staff tecnico, però le cose potrebbero andare sicuramente meglio.
“Le cose sono cambiate molto dall’arrivo di De Boer. Non ci piace come abbiamo giocato e stiamo lavorando per tornare ai livelli dello scorso anno e giocare quel calcio che ci ha differenziato dagli altri fino a farci diventare campioni MLS con merito. Non c’era ragione di cambiare le cose, e invece sono cambiate. Ma siamo professionisti e faremo di tutto per fare quello che ci viene chiesto perché condividiamo gli stessi obiettivi” ha dichiarato Gonzalez Pirez.
In particolare non piace il calcio più difensivo imposto dal tecnico olandese: “E’ come se l’idea di attaccare gli avversari sia stata messa da parte, e adesso solitamente iniziamo prima a difenderci e non ci piace. Non siamo una squadra a cui piace difendere, non siamo capaci a giocare in questo modo. Eravamo il miglior attacco e abbiamo fatto così la differenza negli anni passati. Adesso approcciamo le sfide in maniera diversa, totalmente diversa, e sinceramente non ci piace”.
Un problema fatto presente allo staff tecnico: “C’è comunicazione – ha ammesso LGP -, ma certe volte le cose non vengono capite… Lavoriamo comunque tutti per lo stesso obiettivo”.
Al carico messo in campo dal difensore si è aggiunto Barco che però, va ricordato, con l’olandese ha trovato più spazio e migliorato il rendimento fino a quando Sub 20 e infortunio non l’hanno stoppato: “E’ una sfida per noi perché abbiamo smesso di giocare nella maniera che ci ha permesso di vincere, cioè attaccando. De Boer ha un piano di gioco che stiamo cercando di fare nostro, ci stiamo applicando e i risultati stanno arrivando. Dobbiamo credere nel nostro allenatore”.
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