Lavagna tattica MLS: i segreti di LAFC

Al secondo anno di attività, Los Angeles FC ha confermato quanto di buono fatto nella stagione inaugurale. Anzi, per ora stanno facendo fin meglio, sono primi e solitari nella Western Conference e primi per il Supporters’ Shield, miglior attacco, miglior difesa del campionato ed un Carlos Vela, come la sua squadra, solitario nella classifica marcatori con 16 gol in 17 partite (media di 1 gol ogni 94 minuti).

Arrivati praticamente al giro di boa della loro stagione si tirano le somme di quello che è stato il rendimento, quasi perfetto, anche dal punto di vista tattico per capirne la grande forza e qualche piccolo punto debole.

Iniziando dalle note positive penso sia legittimo dare spazio a quello che è il grande attacco di Los Angeles FC, 37 gol in 17 partite, anzi, per dare ancora più credito direi in 14, perché in tre occasioni non sono arrivati al gol, quindi la media sarebbe ancora più alta. Quello che rende questo attacco letale è la quantità di giocatori nella metà campo avversaria, già dalle prime battute di gioco vediamo che lo schieramento cambia dal 4-3-3 iniziale ad un 3-2-5, con Atuesta che è il vero metronomo della squadra che fa entrambe le fasi e i due terzini, Blackmon (quando schierato terzino) e Harvey che a turno salgono in linea o con il centrocampo o con l’attacco.

Questo alto numero di giocatori nella trequarti offensiva permette svariate possibilità di passaggio sia tra le linee che degli esterni. La differenza principale è basata dai movimenti di Vela, quando riesce a prendere palla tra le linee ha un cono visivo che gli permette di avere 3 giocatori che si inseriscono centralmente e 3 sugli esterni. Creando quasi un 7-vs-7 con possesso.

Invece quando Vela non va a prendere la palla tra le linee fa in modo di giocare in linea con la difesa avversaria per farsi dare palla in profondità ed avere un 1v1 col il portiere favorevole oppure tenere palla e scaricarla per gli inserimenti dei compagni.

Il limite più grande di avere spesso 6 o 7 giocatori in fase offensiva è quello di ritrovarsi con i due centrali difensivi e uno o due centrocampisti centrali a difendere gli attacchi avversari, in particolar modo quando viene perso il possesso di palla a centrocampo.

Quando ci sono attacchi dalle fasce laterali, la situazione è più pericolosa perché il terzino, che ha spinto in avanti, viene attaccato nel suo spazio lasciato vuoto e costringe il centrale ed il resto della difesa a scivolare in zona palla rischiando di lasciare scoperta il secondo palo.

Come detto il grande attacco dei LAFC potrebbe essere un’arma a doppio taglio, dove da una parte ci possono essere opzioni illimitate per mettere la palla in rete, dall’altra la condizione fisica, in particolare dei giocatori in fascia e dei mediani rischia, con il proseguo della stagione di diminuire cosi da lasciare buchi ed amnesie difensive importanti da compromettere la stagione. Nonostante ciò e per cosa visto fin ora penso che Los Angeles Football Club resti sul podio delle favorite per la vittoria finale, in particolare se dovessero arrivare ai playoff con il fattore campo e con un Vela così che sicuramente vorrà il premio capocannoniere.


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